Un paese al disastro senza una catena di comando credibile

di Luciano Lago
Come in pochi avvertivano, la cieca volontà di sottoporsi ai dogmi del neoliberismo e della globalizzazione che provenivano dalle centrali di potere transnazionali, ha portato l’Italia a autodistruggere la propria economia, il proprio sistema industriale e la sua capacità di reagire alle crisi che inevitabilmente avvengono in forma ciclica.
La crisi epidemica del Coronavirus ci mostra crudelmente la realtà di un paese allo sbando che deve rispondere ad una emergenza epocale utilizzando un sistema sanitario gravemente compromesso dai tagli e dalle “spending review” imposte dai burocrati di Bruxelles e dalla classe politica asservita e incapace di valutare l’interesse nazionale.
Assistiamo attoniti a una serie di manifestazioni di incompetenza e di superficialità, quando non di una vera e propria malafede, da parte della classe politica che lascia sbigottiti.

Una politica irresponsabile ci ha portato a far chiudere le nostre aziende per potenziare le aziende cinesi o tedesche, a far smantellare centri di eccellenza, come il centro di prevenzione delle malattie infettive che esisteva a Milano fino al 2005 (Direzione generale per la Prevenzione) fatto poi chiudere nell’ambito delle politiche di risparmio di spesa per rispettare i parametri di Bruxelles.
L’Italia, con la sua politica demenziale, ha fatto chiudere anche le produzioni di presidi sanitari ed oggi deve ordinare mascherine e strumenti per la rianimazione in Cina.
Nel momento di coordinare l’emergenza coronavirus, abbiamo sentito di tutto, anche delle bestialità evidenti che gridano vendetta, tipo quella del governatore della Toscana, Rossi(PD), il quale diceva di non voler applicare la prevenzione ai cinesi che ritornano dal loro paese in quanto questo poteva apparire “discriminatorio”.
Non abbiamo imparato niente dalla Cina e da come questo paese è riuscito in poco tempo a venire a capo dell’epidemia applicando misure rigide ed efficienti a tutti i cittadini della zona rossa. Sembra che noi in Occidente ci crediamo superiori a tutti mentre non ci accorgiamo di quanto siamo stupidi nella nostra tracotanza.
Nello scenario mediatico, i politici hanno preso il posto degli specialisti ed affollano i talk show in Tv per dibattere e parlare a vuoto senza cognizione di causa.
Sono spesso a parlare in Tv gli stessi politici che hanno fatto fare le gare al massimo ribasso nella Sanità, che non hanno rimpiazzato il personale per anni con blocchi del turn over, che hanno smontato le scuole di medicina, sostituiti i primari con facenti funzione per risparmiare sui costi, con tagli alla sanità in ogni finanziaria approvata in funzione del vincolo del 3% del bilancio imposto da Bruxelles.
I politici al governo continuano ad ossequiare la UE e le sue regole in nome di una politica fallimentare da oltre 15 anni che sta portando questo paese al disastro.
Il disastro si vede adesso in tutta la sua crudezza nel frangente di una crisi pandemica che sta mettendo in ginocchio l’intero paese.
Quelli che all’inizio minimizzavano e sostenevano che in Italia il problema fosse il razzismo, la discriminazione e non il pericolo del contagio, oggi sono dovuti correre a prendere provvedimenti d’emergenza, tipici di uno stato di guerra, senza aver creato una catena di comando credibile.
Quelli che blateravano contro chi sosteneva la necessità di chiudere i porti e controllare le frontiere, oggi si trovano con una serie di paesi che hanno chiuso davvero porti e frontiere agli italiani, considerati gli appestati d’Europa per la loro folle politica irresponsabile di apertura a tutti in nome del progresso e della globalizzazione.
Una lezione della Storia che non sarà facile dimenticare ma nel frattempo rischiamo di procedere dritti sulla strada inclinata verso un disastro.