Trump attacca Obama: provoca, non sarà una transizione tranquilla

New York (Aska News)

Donald Trump si prepara a ricevere il testimone da Barack Obama il prossimo 20 gennaio, giorno in cui diventerà ufficialmente il 45esimo presidente degli Stati Uniti, attaccandolo pesantemente su Twitter.

“Sto facendo del mio meglio per ignorare le tante dichiarazioni provocatorie del presidente Obama”, ha scritto il miliardario di New York, “pensavo sarebbe che stata una transizione tranquilla – ma non lo è!”.

Obama negli ultimi giorni ha sfidato Trump, vietando le trivellazioni nell’Artico e nell’Atlantico (atm), annunciando misure per punire la Russia, accusata di essersi introdotta nelle reti informatiche del partito democratico durante la campagna elettorale che ha portato all’elezione del repubblicano, ha incontrato il premier giapponese Shinzo Abe a Pearl Harbor parlando di un'”alleanza storica e della speranza”, auspicando che continui con la nuova presidenza. Ma nel mirino di Trump ci sarebbe soprattutto la questione Israele.

In un altro tweet ha criticato ancora la decisione storica degli Stati Uniti di astenersi al Consiglio di sicurezza dell’Onu, permettendo l’approvazione di una risoluzione che condanna e chiede lo stop immediato delle colonie israeliane nei territori occupati della Palestina.

“Non possiamo continuare a permettere che Israele sia trattato con tale disprezzo e mancanza di rispetto totale. Era un grande amico degli Stati Uniti, ma non più. L’inizio della fine è stato l’orribile accordo con l’Iran – riferendosi al nucleare – e ora questo! Israele, resta forte. Il 20 gennaio si avvicina velocemente”.

Già la scorsa settimana, affidando le sue dichiarazioni sempre al social network, Trump aveva scritto che all’Onu, con lui alla casa Bianca, le cose certamente cambieranno.

Nota: Nella politica estera USA la questione di fondo resta sempre quella di Israele:  quanto le Amministrazioni di Washington siano dipendenti da Israele e dai suoi interessi. Dietro le apparenti schermaglie fra il presidente uscente e quello entrante, rimane fermo il “convitato di pietra”, quella entità  destinata  a influenzare qualsiasi scelta della prossima Amministrazione. Niente di nuovo.

10 thoughts on “Trump attacca Obama: provoca, non sarà una transizione tranquilla

  1. Qualcosina di nuovo c’è: Netanyahu è indagato per corruzione e frode dal Procuratore generale israeliano (che sia la volta buona?).
    Anche se non ho mai avuto simpatia per Obama, devo dire che questo “colpo di coda” nei confronti di Netanyahu non mi dispiace affatto. Cosa abbia intenzione di fare Trump per Israele e contro l’Iran mi risulta ancora abbastanza oscuro. L’accordo sul nucleare è un accordo internazionale e l’Iran lo sta rispettando, per cui non ci sono i presupposti per rimetterlo in discussione. Francamente, Trump comincia già a starmi sulle palle. Questa “leccate di culo” a Netanyahu se la poteva anche risparmiare, si accosta male al suo “we will make America great again”. “Great” cosa? “Great ass-kisser”?
    A proposito di paesi “democratici”, penso sia interessante segnalare il caso della Romania, dove il Presidente Iohannis si è opposto alla nomina a premier di Sevil Shhaideh (esponente del partito di centro-sinistra, che ha vinto le elezioni), dal momento che è musulmana e sposata con un uomo d’affari siriano, quindi troppo “vicina” ad Assad. Simpatica la democrazia “alla rumena”, vero?

  2. Questa è l’America, una super potenza in mano a ebrei sionisti feccia del mondo, qualunque presidente questo paese canaglia si dia è per forza un loro uomo, adesso Obama recita la parte di quello che “farebbe la differenza con Israele”, ora, ma va là imbroglione, comoda ora, vero?
    Adesso la sinistra americana, se esiste, essendo che è stato eletto uno di destra, si dia da fare, prego, ed ecco dove casca l’asino, in quel paese la “sinistra” sono personaggi come Obama, o la Clinton, cioè quel paese non potrà mai essere democratico e tanto meno di sinistra. è ora che sia ben chiaro a tutti questo fatto, qui c’è un impero in mano a gente che i nostri mafiosi al confronto sono scolaretti delle elementari, ve la vedete una guerra tra mafie e la cuspide del potere economico, quello che stampa i soldi per tutti? Fossero sceme le mafie a fare la guerra a questi qui, meglio ritagliarsi un buon angolo tranquillo e stare quieti, stare dentro al gioco con rispetto…
    I soldi che oggi spenderete sono di proprietà di Draghi, cioè lui è solo il prestanome, ma il marchio di proprietà è comunque a suo nome, deve essere per forza uno di cui si fidano, chissà che tipo di contratto avrà stipulato il poveretto, mi chiedo se è legale che Stati ex sovrani ora uno unico Stato senza una unica lingua, senza usi e costumi comuni, senza la propria squadra di calcio, senza niente in comune se non una entità geografica, non abbiano una moneta emessa come moneta statale ma solo privata e di proprietà dei padroni degli USA. E’ legale tutto questo? Quale tribunale sancisce questo dilemma?

    1. Dopo aver letto l’articolo “Anno 2016: la fine dell’inizio”, ma soprattutto il commento di The Roman a tale articolo, mi ricredo su quanto ho detto qui sull’Europa, o meglio, chiarisco, penso che l’Europa era quello di cui ci parla The Roman, io qui parlo di questa Europa, la nuova Europa, quella con cui hanno sostituito l’altra.

      1. Eravamo più Europa prima quando eravamo Stati Sovrani ognuno con le sue peculiarità ma tutti con una unica ragione: essere la civiltà più progredita del pianeta, che ora, che siamo peggio che essere anonimi, siamo larve!

  3. Ci sono certe prese di posizione di Trump che mi lasciano un po’ perplesso:
    la sua contrarietà all’accodo sul nucleare con l’Iran,
    il suo smisurato appoggio a Israele, inequivocabilmente le due cose sono
    legate tra di loro, dire “niente di nuovo” è semplicistico, l’accordo sul nucleare
    non è stato firmato solo dagli usa, è un accordo internazionale, forse
    l’attacco verbale rivolto all’onu sottintendeva con”le cose cambieranno”
    rimettere in discussione accordi internazionali precedentemente presi.
    Nel contesto attuale, o si è amici di uno o si è amici dell’altro, mica facile,
    qualsiasi sia la scelta non porta niente di buono, forse la migliore soluzione
    sarebbe di restarsene fuori e non intromettersi negli affari di quella parte
    di Mondo, avendo gli usa già preso uno sonoro sberlone, trarne una lezione,
    fare buon viso e cattivo gioco, ritirare le biglie ed andare a guerreggiare
    ( visto che gli usa-nato non possono farne a meno)da qualche altra parte.
    Mah, staremo a vedere…..
    Cordiali Saluti

  4. Obama deve essere quello che non è, finire il suo mandato facendo la parte del Presidente cattivo, mentre al suo fianco c’è il Presidente buono.

    Un commento di qualche anno fa diceva:

    leggendo le notizie della politica, vengono in mente le antiche regole della speculazione filosofica e in particolare della dialettica, da Socrate fino a Hegel. Ricordate?
    Le fasi sono tre: tesi, antitesi e sintesi.

    La tesi è un semplice enunciato.
    L’antitesi è un secondo enunciato che contraddice il primo.
    La sintesi armonizza e supera le prime due fasi e conduce alla verità. Impero Romano Americano

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