Sospinta da Washington, l’Arabia Saudita preferisce l’aggressione allo Yemen piuttosto che il dialogo

Si dice che l’Arabia Saudita abbia preso di mira direttamente l’organizzazione internazionale per fermare i voli delle Nazioni Unite e delle organizzazioni umanitarie internazionali che lavorano nello Yemen. Non a caso martedì scorso, la coalizione di aggressione saudita ha bombardato l’aeroporto internazionale di Sanaa con diversi raid aerei per bloccare l’arrivo di aiuti umanitari.
Il mondo – a forma di K
Soltanto Ieri l’Autorità generale dell’aviazione civile e della meteorologia yemenita ha annunciato la ripresa dei voli delle Nazioni Unite e delle organizzazioni umanitarie internazionali che operano, seppur formalmente, in Yemen verso l’aeroporto internazionale di Sana’a, a partire da ieri, lunedì, dopo che il difetto nelle comunicazioni e nella navigazione dei dispositivi è stato temporaneamente riparato.
Alcuni fronti umanitarie vedono che ci sono sforzi internazionali e di vari organismi che stanno cercando da diversi mesi di fare pressione su tutti gli attori per porre fine a questa guerra aggressiva, che considerano infinita. Tuttavia, l’ Arabia Saudita e la criminale monarchia dei Saud, appoggiata dall’Occidente, ha preso di mira direttamente l’organizzazione internazionale e i fronti umanitari per fermare i rifornimenti di cui gli yemeniti hanno necessità per sopravvivere sotto l’aggressione.
Al-Sawameri, che sa molto bene che una delle condizioni per gli yemeniti per fermare l’aggressione è che le forze di occupazione saudite lascino lo Yemen, aprano l’aeroporto di Sanaa e i porti di Hodeidah, oltre a ricostruire ciò che è stato distrutto dalla guerra, e che loro stessi intraprendano il processo di ricostruzione e paghino miliardi di dollari a titolo di risarcimento.
L’Arabia Saudita ha miseramente fallito nella sua aggressione contro lo Yemen, e allo stesso tempo vede che le condizioni degli yemeniti per fermare la guerra sono condizioni impossibili che si è rifiutata di discutere anni fa in linea di principio.
Lo ha spiegato il ministro dell’Informazione yemenita del governo di salvezza nazionale di Sanaa, Daifallah al-Shami, il quale ha confermato che “la coalizione di aggressione parla della presenza di esperti iraniani e di Hezbollah e non fornisce alcuna prova”, aggiungendo , “la coalizione di aggressione saudita ha bombardato l’aeroporto di Sana’a per bloccare la pressione globale per riaprirlo”.
Washington, da parte sua, ha sostenuto i paesi dell’aggressione e la sua coalizione nella guerra allo Yemen per far passare la sua agenda attraverso di questa.” Piuttosto, gli Stati Uniti sono entrati direttamente nell’aggressione, considerando la battaglia di Marib come la loro battaglia, e lo faranno per non consentire alcuna vittoria all’esercito e ai comitati.
Al-Shami ha sottolineato, dicendo: “La battaglia a Marib è in corso con la coalizione di aggressione con la diretta copertura della forza aerea americana e la partecipazione di gruppi estremisti”, osservando che gli Stati Uniti “hanno minacciato direttamente che la battaglia di Marib è la loro battaglia, e non permetteranno alcuna vittoria all’esercito e ai comitati”.
Quindi, “Washington è entrata direttamente attraverso le pressioni per fermare la battaglia di Ma’rib dopo le vittorie dell’esercito yemenita e dei comitati”, anche concentrandosi sull’aeroporto di Sanaa, che è sostanzialmente una delle condizioni principali per la pace che gli yemeniti sottolineano ( l’apertura di aeroporto di Sana’a).
L’Autorità Generale dell’Aviazione Civile e della Meteorologia Yemenita ha confermato la comunicazione con il Ministero degli Affari Esteri per informare le Nazioni Unite e tutte le organizzazioni internazionali operanti, sia pure formalmente e informalmente, in Yemen che l’Aeroporto Internazionale di Sana’a è pronto a ricevere tutti i voli in partenza dal lunedì 27 dicembre 2021 d.C., dopo aver ripristinato il difetto nelle comunicazioni e nei dispositivi di navigazione sospesi temporaneamente.


L’autorità ha informato le Nazioni Unite e le organizzazioni internazionali in Yemen, di non garantire la continuità a lungo termine del lavoro di questi dispositivi, data la loro vetustà, mentre il comunicato dell’autorità ha ritenuto le Nazioni Unite e le organizzazioni internazionali pienamente responsabili dello sbarco e decollo dei suoi voli da e per l’aeroporto di Sanaa in caso di guasto improvviso di questi dispositivi, oltre che al seguito del bombardamento dell’impianto della compagnia petrolifera all’aeroporto di Sana’a, in quanto questo non è stato fornito carburante per gli aeromobili (lo Yemen si trova sotto blocco aeronavale saudita e amglo americano).
L’Autorità generale dell’aviazione civile ha invitato le Nazioni Unite ad adempiere ai propri obblighi e a cooperare rapidamente trasportando e consegnando i dispositivi recentemente concordati che si trovano attualmente a Gibuti e trasferendoli all’aeroporto di Sana’a per l’installazione per garantire la sicurezza del arrivo e partenza di tutti i voli per l’aeroporto di Sana’a, ritenendo la coalizione di aggressione responsabile delle conseguenze nel prendere di mira l’aeroporto e conservare la sua attrezzatura.
Nota: Come al solito i governi ed i falsi media occidentali ignorano totalmente le notizie relative a questa guerra in quanto le disperate condizioni in cui si trova la popolazione yemenita, sottoposta da anni ai bombardamenti, all’embargo, alla fame ed alla carestia, non rientrano nei “diritti umani” che interessano all’Occidente. “Quando non sei dalla parte giusta (dell’Occidente e dell’Impero USA) puoi crepare massacrato sotto le bombe e nessuno parlerà di te”, lo avevano predetto i vecchi saggi della montagna. Il destino degli yemeniti, dei palestinesi e altri come loro , conferma il detto.
Al-Sait Abu Iman
Fonte: Al alam
Traduzione: Fadi Haddad
Nota: Luciano Lago