Sempre più coinvolto il Libano nella guerra di Siria
Minacce di “Al Nusra” dirette contro l’Iran e gli Hezbollah del Libano
Il fronte dei miliziani salafiti di Al Nusra, una delle organizzazioni integraliste islamiche (collegate con Al Qaeda) che combattono in Siria per rovesciare il regime di Assad, ha iviato oggi minacce al movimento Hezbollah del Libano dopo che gli stessi militanti di Hezbollah avevano ucciso in un agguato 32 terroristi che cercavano di infiltrarsi in Libano dalla Siria.
Il messaggio è arrivato da un gruppo che si autodefinisce “Las Brigadas de Maruán Hadid” ed in questo messaggio hanno dichiarato di aver lanciato dieci obici di mortaio contro i bastioni dell’Iran nella regione libanese di Ermel. Inoltre nel messaggio si accusa Hezbollah di appoggiare e sostenere le forze lealiste in Siria minacciando l’Iran ed il suo partito (gli Hezbollah) di attaccarli quanto prima.
Questo messaggio di minacce segue l’ultimo attentato perpetrato in Libano ed altri attacchi terroristici nei quali si suppone che siano coinvolti questi terroristi che provengono dalla Siria, si tratta in genere di mercenari di varie nazionalità che sono finanziati ed armati dai sauditi.
Per parte sua il giornale libanese Daily Star, in inglese, vicino alle fonti saudite, ha rivelato che lo scorso mercoledì 32 miliziani del fronte Al Nusra sono morti durante una imboscata tesa loro dai soldati di Hezbollah (un esercito di volontari sciiti presente in Libano) mentre cercavano di infiltrarsi in territorio dell’est libanese dalla località di Nahlè.
Si è trattato della seconda battaglia svoltasi tra miliziani di Al Nusra e le milizie di Hezbollah, l’altra era avvenuta in Giugno a pochi kilometri da Balbeek. In quella occasione erano morti 13 miliziani salafiti.
Nello stesso periodo il PSP partito socialista del Libano ha revocato la protezione che aveva accordato ai disertori dell’Esercito siriano ed ha iniziato ad espellerli dal paese tanto che molti di questi sono stati costretti ad abbandonare il Libano.
Da quando gli Hezbollah hanno partecipato alla guerra in Siria, schierandosi dalla parte dell’Esercito Nazionale di Assad, sono iniziati attentati terroristici, autobombe, come quella fatta saltare davanti all’ambasciata iraniana a Beirut in Novembre con 25 vittime e 125 feriti, lanci di razzi contro obiettivi militari e civili in territorio libanese.
Tutti gli osservatori concordano nell’indicare l’Arabia Saudita come il principale sostenitore e sponsor del terrorismo di marca salafita contro le posizioni di potere detenute dal partito Hezbollah in Libano, contemporaneamente al conflitto sostenuto in Siria contro il regime di Assad ,dove sono stati infiltrati armati ed addestrati, sia dai sauditi che dagli USA e Francia, migliaia di miliziani di varie nazionalità, nel tentativo fino ad oggi fallito di rovesciare il regime di Assad.
La notizia di oggi è che in Siria l’Esercito Nazionale siriano ha riportato altre vittorie sia nella zona di Aleppo che nella zona montagnosa di Qualamun dove sarebbero stati uccisi circa 200 miliziani salafiti, sauditi, ceceni e di altre nazionalità, catturando armamento ed equipaggiamento di fabbricazione USA ed israeliana, mediante una imboscata tesa ad una colonna che cercava di aggirare le linee dell’esercito siriano verso Yairud. La notizia è stata data dalla catena Asia News e riportata dalla TV siriana che ha mostrato i resti della colonna ed i corpi dei caduti con ancora le armi vicino ad essi.
Esiste quindi il pericolo che il conflitto si stia allargando anche al Libano dove l’Arabia Saudita vuole imporre la propria supremazia ed ha interesse a destabilizzare la situazione anche per fronteggiare il movimento sciita degli Hezbollah che è sostenuto dall’Iran e dalla Siria. Si tratta anche di una guerra confessionale che i sauditi stanno conducendo nella regione nell’ambito del conflitto che oppone gli integralisti sunniti (wahabiti e salafiti) contro gli sciiti ed gli alawiti, considerati eretici. I sauditi spingono sulle rivalità confessionali per arruolare alcune migliaia di miliziani, provenienti da vari paesi arabi (alcuni anche dall’Europa) che vengono addestrati, armati e pagati da Ryad, precisamente dai servizi di intelligence sauditi, allo scopo di rovesciare i regimi non graditi come quello di Assad in Siria e quello degli Hezbollah in Libano.
Una situazione dannatamente esplosiva in Medio Oriente dove il fanatismo, il terrorismo ed i conflitti confessionali vengono alimentati dalla enorme capacità finanziaria di Ryad che dispone di petroldollari e vuole assumere il ruolo di potenza dominante in tutta la regione.
Fonte: Al Manar