Scontri tra palestinesi e Forze occupanti israeliane nel nord della Cisgiordania

La cittadina di Beita, a sud di Nablus, nel nord della Cisgiordania occupata, è stata teatro di scontri tra giovani palestinesi e forze di occupazione israeliane, dopo una manifestazione che denunciava la costruzione di insediamenti.

Testimoni hanno detto all’Agenzia Anadolu che l’esercito di occupazione israeliano venerdì (18 giugno) ha lanciato un attacco con gas lacrimogeni e spray al peperoncino contro i manifestanti all’ingresso occidentale della città, provocando il soffocamento tra i manifestanti.

Decine di palestinesi hanno preso parte alla preghiera del venerdì a un incrocio tra Beita e Nablus, in risposta all’appello dei comitati di coordinamento delle fazioni nella provincia di Nablus, dell’Autorità palestinese (affiliata all’Organizzazione per la liberazione della Palestina) per combattere il muro della discriminazione e della colonizzazione e le istituzioni e attività locali “per rifiutare gli insediamenti nell’area di Jabal Sabih”.

Venerdì scorso, l’esercito di occupazione israeliano ha bloccato la maggior parte delle strade che portano alla città di “Beita” con argini, per impedire la partecipazione dei palestinesi dei villaggi vicini alla marcia, hanno riferito attivisti sui social network.

Marcia palestinesi 30 Marzo 2018

Marce e manifestazioni sono costantemente organizzate a Beita per protestare contro l’installazione di un avamposto di insediamento sulle terre palestinesi di Jabal Sabih, la cui superficie è stimata in 840 dunam (un dunam equivale a 1.000 metri quadrati).

Nelle ultime settimane 4 palestinesi della stessa cittadina di “Beita” sono stati martirizzati e decine di feriti, la maggior parte da proiettili veri, negli scontri con le forze di occupazione.

Stime israeliane e palestinesi indicano che ci sono circa 650.000 coloni negli insediamenti in Cisgiordania, inclusa Gerusalemme Al-Quds occupata, che si trovano in 164 insediamenti e 116 avamposti.

Fonte: Al Manar

Traduzione: Luciano Lago

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