Salvini afferma che le regole del bilancio dell’UE mettono a rischio la sicurezza degli italiani dopo il crollo del ponte di Genova

Il vice primo ministro italiano Matteo Salvini ha meso sotto accusa, per il crollo del ponte di Genova, l’Unione Europea, affermando che le restrizioni di spesa hanno limitato gli investimenti del paese nelle sue infrastrutture.
Salvini, leader della euroscettica Lega Nord, ha detto ai giornalisti in Sicilia che la caduta di martedì del ponte nel tratto di 1000 metri dell’autostrada A10, nella città portuale, ha dimostrato che le restrizioni di bilancio imposte dall’UE stanno mettendo a rischio la vita degli italiani .

“Se i vincoli esterni ci impediscono di spendere per avere strade e scuole sicure, allorara bisogna mettere davvero in discussione se sia ragionevole seguire queste regole”, ha detto Salvini, secondo la Reuters. “Non ci può essere alcun compromesso tra le regole fiscali e la sicurezza degli italiani”.

Almeno 39 persone sono morte nell’incidente. Il ponte, noto come Ponte Morandi, fu costruito alla fine degli anni ’60 e nel corso degli anni ha subito vari interventi di riqualificazione. Il direttore dell’autostrade Autostrade ha detto che il crollo del ponte è impossibile da prevedere, ma il suo design è stato criticato in passato.
Antonio Brencich, professore specializzato in costruzioni in cemento armato presso l’Università di Genova, ha definito il ponte Morandi “un fallimento dell’ingegneria” in un’intervista a un’emittente italiana nel 2016. L’accademico ha detto a Primocanale : “Quel ponte è sbagliato. Prima o poi dovrà essere sostituito. Non so quando. Ma ci sarà un momento in cui il costo della manutenzione sarà più alto di una sostituzione. ”

Salvini sta spingendo affinché l’UE allenti gli obiettivi di riduzione del deficit che consentiranno all’Italia di aumentare le spese e tagliare le tasse. È stato raggiunto dal ministro dei Trasporti Danilo Toninelli e dal capo della commissione bilancio, Claudio Borghi, che ha messo in discussione le restrizioni di bilancio su Twitter. “La sicurezza degli italiani deve venire prima”, ha scritto sulla piattaforma dei social media.

L’Italia ha attualmente un debito nazionale di circa 2,3 trilioni di euro (2,7 trilioni di dollari), una cifra che ha costretto la Commissione europea a insistere su regole più rigide per la riduzione del disavanzo, secondo Bloomberg .
Buona parte del disavanzo è dovuta al cumulo degli interessi sul debito pagati alle grandi banche internazionali.
I partiti euroscettici come la Lega sostengono che non sarà mai posibile ridurre il debito e l’alta tassazione fiscale se non ci sarà una ripartenza della domanda interna e questa è subordinata ad un programma di investimenti dello Stato nelle infrastrutture e nella difesa del territorio.

La Commissione Europea insiste tuttavia nella sua reiterata richiesta del taglio della spesa pubblica, delle politiche di austerità e del rispetto del 3% del vincolo di bilancio.
Risulta che l’Italia, da quando è entrata nel sistema dell’euro, ha diminuito il suo PNL ed ha aumentato il suo debito pubblico, nonostante le politiche di austerità, questo ha prodotto maggiore disoccupazione, aumento della povertà, riduzione della liquidità e della domanda interna, con fuga di molte imprese all’estero.
Qualcosa non quadra nelle ricette economiche di Bruxelles visto che queste hanno prodotto un risultato negativo per il paese mediterraneo.

Fonte: RT News

Traduzione: Sergei Leonov

10 thoughts on “Salvini afferma che le regole del bilancio dell’UE mettono a rischio la sicurezza degli italiani dopo il crollo del ponte di Genova

  1. Salvini cavalca la tigre ma il male è tutto interno, l’europa ci ha massacrato ma le nostre infrastrutture sono state fatte con gli spiccioli che restavano delle mazzette (hanno usato perfino la sabbia del mare). Che dire? Mi vergogno di essere italiano.

    1. Condivido totalmente la tua opinione. Salvini cavalca la tigre, ma in modo così scoperto che si squalifica da solo. E pensare che è cresciuto nel seno di un partito anti-italiota alle origini, anche se alla sua base non c’era materia prima sifficiente perché lo fosse davvero. Dunque cambio di rotta…ed è diventato, e diventerà sempre più, un partito italiota come tutti gli altri…. Siamo insomma alle solite, nell'”espressione geografica”.

  2. Salvini ci ha rivelato un’ovvietà, che dovrebbe essere chiara anche a un semi-deficiente.
    Personalmente, sarei per il collettivismo centralista e dittatoriale, in economia, ma in questi drammatici frangenti mi accontenterei anche del keynesismo, che non è solo programmi per investimenti in opere pubbliche e manutenzioni delle stesse, ma anche intervento diretto dello stato nella produzione, attraverso le nazionalizzazioni …

    Cari saluti

  3. Aggiungo che anche Salvini e i suoi leghisti (nazionali), sul piano economico ripetono la fola che il lavoro lo creano le imprese, non le leggi e i decreti dello stato.
    Hanno introitato, evidentemente, una balla neocapitalista, come i loro amichetti 5s e addirittura i fratelli d’Italia,
    Il lavoro, quello tutelato e stabile, che consente un’esistenza minimamente dignitosa, lo crea le stato e non le imprese private (oggi dominanti) e lo stato agisce in modo indiretto, con leggi e decreti appunto, a tutela della parte più debole (i lavoratori) e, soprattutto, in modo diretto, cioè con l’intervento diretto nell’economia e nella produzione.Gli esempi della compianta IRI (1933) e dell’ENI (1953) sono fin troppo lampanti, perché il boom economico ’58-’63, con annessa industrializzazione, è stato guidato proprio dall’impresa pubblica …
    Ciò ha comportato, per molti, una promozione sociale e un tenore di vita materiale più accettabile, con il passaggio dal proletariato, rurale e urbano, al ceto medio postbellico figlio del welfare.

    Cari saluti

    1. Orsoo !!! veloce e fatto bene ,non ci pove nemmeno sulle virgole, sintesi e descrizione alla portata di tutti.
      sulle mazzete e la corruzione evocata da taluni , invito a leggere lo studio del prof. abei universita di losanna
      dati 2014 italia condannati a pene definitive per reati finanziari, malversazione corruzione appropriazione indebita ecc.ecc.
      228 persone pari allo 0,6 % dei detenuti germania stessi reati circa 6000 persone pari circa al 12%
      Ovvero basta con la novella sulla genetica/storica tendenza italiana alla corruzione, la corruzione dipende dalla non sanzione
      di tale reato, se si diffonde l idea che la magistratura ,come succede in italia volta lo sguardo da certi reati,il senso di impunita’
      porta a compiere tali reati sicuri di farla franca.
      Il resto sono boiate denigratorie ed autodenigratorie , il senso civico non e’ connaturato all individuo, lo si apprende
      anche e sopratutto con la coscienza che rubare alla comunita’ ti fara’ andare in galera, cosa che in italia non avviene
      e la responsabilita’ dati alla mano si evince di chi sia, una magistratura impregnata di camarille massoniche fino al midollo.
      Come purtroppo anche molti organi dello stato.
      mi meraviglio che debbe essere tra tanti intellettuali qui presenti un contadino terzamediuto a farlo presente, tutti si cagano
      in mano di fronte ai togati?
      Dalla zolla vs. josey wales

  4. Scusate dita grosse da zappa e inversione di lettere battute ,studio del prof Aebi non Abei ecco il link, carta canta, retorica e
    luoghi comun tacciano,
    ps. retorica gesuitico lagnosa ,purtroppo specialita’ di iintellettuali e laureati di ogni colore
    e ideologia in italia, non dei contadini, il popolo sa’ a capisce per diretta sperimentazione quello che cachinnosi intellettuali
    devono studiare,, il popolo sa’ e dopo essersi informato, non cade nelle trappole retoriche.
    Il popolo , l unico che puo tirare fuori dalla merda il paese. Da Gobetti a Gramsci gli intellettuali piu’ onesti
    questo lo hanno sempre capito, gli altri dispregiano il popolo………. e il popolo dispregia loro.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2016/03/08/carcere-in-italia-solo-lo-06-dei-detenuti-e-condannato-per-reati-finanziari/2527597/

    1. Ottimo, “dita grosse da zappa” ! Grazie ! Io mi permetto di dire “grazie” a chiunque mi insegni qualcosa, perchè ho imparato , da laureato qual sono, che l’umiltà significa saper apprendere in ogni momento ed età della vita.Diceva Socrate che più si sa, più si capisce di non sapere, quindi è necessario aprire occhi e mente, come un bambino, per imparare.
      Del resto, “se non sarete come bambini, non entrerete mai ! La Mia Porta sarà chiusa….”

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