Salvini a Pontida . La Lega esce dalla” ridotta padana ” e si propone come partito nazionale. Presentati ed applauditi sul palco gli eletti di Puglia Campania, Marche ed Umbria
di Luciano Lago
Una svolta in senso nazionale per la Lega Nord, partito tradizionalmente ancorato alle tematiche del Nord, della mitica “Padania” e degli slogans come “prima il Nord”. La linea intelligente di Salvini ha trainato il partito come perno della nuova destra anti Europa di Bruxelles, contro le politiche di austerità e di iper tassazione e per la riaffermazione della sovranità italiana.
Il discorso di Pontida di Salvini è stato breve e ridotto a pochi concetti essenziali: no all’invasione del paese da parte dell’ondata di migranti clandestini, no all’Europa della moneta unica e del pensiero unico, si alla salvaguardia delle identità regionali ed alla tutele delle imprese italiane, dei piccoli produttori, commercianti ed artigiani.
Inoltre Salvini ha condannato duramente le sanzioni contro la Russia ed ha chiaramente definito “criminali” coloro che si dedicano ai giochi di guerra ai confini della Federazione Russa (alludendo chiaramente alla NATO ed agli USA). Quest’ultima è una netta presa di posizione di Salvini contro la politica estera dell’Italia di Renzi, appecoronata agli interessi statunitensi.
Non sono mancati i concetti tradizionali già più volte manifestati da Salvini contro il massacro sociale espresso dai governi della finanza Monti/Fornero prima, Letta/Renzi/Padoan dopo) che tartassano le piccole imprese e gli artigiani con una imposizione fiscale, con l’IMU sui capannoni e terreni agricoli, con gli studi di settori ecc.. Salvini si è proposto di abolire queste norme nel caso che la sua nuova Lega ottenga i consensi per andare al governo. Una promessa non da poco conto. Il segretario della Lega ha preso una posizione decisa per un cambiamento del sistema fiscale ed a favore di una aliquota unica che corrisponda al 15% delle imposte e l’abolizione della legge Fornero che ha creato migliaia di esodati.
Un’altra parte importante del discorso di Salvini è stata dedicata alla difesa della famiglia tradizionale, difesa del matrimonio inteso come unione tra uomo e donna, con il sostegno esplicito alle manifestazioni a favore della famiglia che si sono svolte a Roma il Sabato precedente (circa un milione di persone erano sfilate a Roma), con un rifiuto implicito alla legalizzazione del matrimonio gay e dell’ideologia gender diffusa anche nelle scuole.
Importante quindi il messaggio lanciato verso il mondo cattolico dalla nuova Lega di Salvini che, una volta uscita dal ridotto padano, si propone come riferimento contro l’assalto dell’ideologia laicista e relativista promossa dal PD e da tutta la sinistra mondialista.
A coronamento di questa posizione, Salvini ha fatto salire sul palco un gruppi bambini con i loro genitori, nel sottolineare l’immagine della Lega a difesa della famiglia italiana.
L’altra grande novità del raduno di Pontida di quest’anno è rappresentata dal fatto che Salvini ha voluto chiaramente voltare le spalle alla vecchia impostazione della Lega nord trincerata sule posizioni secessioniste, in contrasto con la stessa posizione del fondatore Bossi ( presidente onorario ma senza poteri effettivi).
Il cambiamento di fatto della nuova Lega si è visto, oltre che per i concetti espressi da Salvini nel suo discorso, con la presentazione dei nuovi amministratori leghisti eletti nelle regioni del Centro Sud, in Umbria, nelle Marche, in Puglia, in Campania ed in Sicilia.
E’ salita sul palco, fra gli altri, una giovane pugliese Stefania Alita, 24 anni, eletta consigliere comunale nella lista “Noi con Salvini” ad Andria (Bari), la quale, con un forte accento pugliese, ha espresso ha tenuto ieri un breve discorso in cui ha sottolineato di aver interpretato «il malessere di tanti uomini e donne del Sud, delusi da una classe dirigente che finora ha privilegiato i ceti parassitari». Allo stesso modo è salito sul palco, Nicola Marotta, un giovane sindaco eletto con la medesima lista in provincia di Salerno (Roccagloriosa), anche lui con un forte accento campano che ha spiegato i motivi della sua adesione alla linea della Lega di Salvini. Tutti applauditi calorosamente dalla folla presente fra cui erano mescolate centinaia di persone venute da regioni del Centro Sud.
Non era mai accaduto che degli esponenti meridionali della Lega salissero sul palco a Pontida e Salvini ha voluto, con questo gesto simbolico, dare un taglio netto alla vecchia impostazione della Lega, una volta secessionista e padana, offrendo quindi una sponda ai potenziali elettori del sud, fortemente delusi ed arrabbiati contro la politica dei governi subalterni all’oligarchia di Bruxelles che ha letteralmente devastato le imprese e l’agricoltura del Meridione, in omaggio alle direttive imposte dall’oligarchia europea.
L’interrogativo che adesso si apre su Salvini sarà quello di verificare se il leader leghista sarà effettivamente in grado di trarre tutte le conseguenze delle sue affermazioni e dei concetti espressi: in particolare battaglia contro l’oligarchia europea delle lobby e del pensiero unico, difesa della famiglia dall’ideologia mondialista, politica estera non subordinata agli interessi anglo USA.
Il percorso sarà difficile e, a volerlo percorrere fino in fondo, Salvini si scontrerà con forze ed interessi molto possenti: facile prevedere che non basterà una ruspa per spianare gli ostacoli.