Scandalo “Datagate”: Italia senza dignità, si faceva spiare da USA e GB

di Davood Abbasi

fonte: italianirib http://italian.irib.ir/analisi/commenti/item/133533-

Quando si tocca il fondo si tocca il fondo ed e’ inutile stare a fare complimenti o giri di parole. L’Italia ha toccato il fondo, il fondo della dignita’ ed e’ semplicemente una vergogna per il governo italiano cio’ che sta affiorando in queste ore.

Gleen Greenwald, il giornalista americano che custodisce i file della “talpa” del Datagate, Edward Snowden, ha rivelato che l’Italia viene spiata sia dagli Usa che dall’Inghilterra; al contrario di altre nazioni europee, il governo italiano non sembra contrariato dalla questione ed anzi non ha nemmeno fiatato.

Gia’ questo sarebbe vergognoso, anche perche’ gli Usa spiavano tutto il mondo ma non si capisce perche’ l’Italia debba farsi mettere i piedi in testa pure dal Regno Unito. Ma la vergogna piu’ grande e’ che gli stessi italiani aiutavano i britannici a spiarli. Questo, in sintesi, era quello che faceva il nobile apparato di sicurezza italiano. I servizi segreti italiani, quindi, consumavano i soldi dei contribuenti per farli spiare dagli inglesi.

Il giornalista americano Grennwald ha spiegato che l’attività di spionaggio globale viene svolta attraverso l’intercettazione di tutti i dati trasferiti da tre cavi in fibre ottiche sottomarini che hanno terminali in Italia. Il primo è il SeaMeWe3, con “terminale” a Mazara del Vallo. Il secondo è il SeaMeWe4, con uno snodo a Palermo, da cui transita anche il flusso di dati del Fea (Flag Europe Asia). L’Italia, stando a quanto afferma Greenwald, non è stata soltanto nel mirino del sistema Prism creato dagli 007 statunitensi: con un programma parallelo e convergente chiamato Tempora, anche l’intelligence britannica ha spiato i cavi di fibre ottiche che trasportano telefonate, mail e traffico Internet del belpaese. Le informazioni rilevanti venivano poi scambiate con l’Nsa americana.

Non si capisce piu’ cosa debbano fare gli Stati Uniti perche’ la gente ed i politici in Italia comprendano che vengono trattati come una riserva di indiani d’America dove “i cowboy” americani si sentono liberi di fare il bello ed il cattivo tempo.

Commento

Risulta sgradevole ed amaro  per noi italiani incassare un commento tanto negativo da un osservatore straniero, trattasi di un analista iraniano, direttore dell’Agenzia Italianirib, il quale rileva di quanto sia caduto in basso il nostro paese gestito da una classe di politicanti venduti allo straniero ed afflitti da quella che il vecchio Emanuele Orlando ebbe a definire “libidine di servilismo”, una definizione attuale ancora oggi.

Purtroppo corrisponde alla realtà anche perché sappiamo bene che i nostri servizi segreti, sebbene siano formalmente subordinati al governo italiano, risultano di fatto direttamente alle dipendenze della direzione della  CIA, agenzia dalla quale prendono ordini e presso la cui struttura ricevono formazione ed addestramento (come evidenziato anche dal caso del sequestro di Abu Omar).

Il giudizio viene poi da un giornalista di un paese come l’Iran, di antiche tradizioni, che non si è mai voluto piegare alla superpotenza dominante neanche davanti alle minacce più dure ed ha orgogliosamente rivendicato la propria sovranità e dignità nazionale. Un qualche cosa di inconcepibile per questa Repubblica figlia dell’8 Settembre di Badoglio e soci.

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