Prime avvisaglie della società multietnica

In Sicilia, non più soltanto a Lampedusa ma anche nei centri della provincia di Ragusa e di Siracusa, si iniziano a sentire le conseguenze dell’emigrazione di massa e della situazione di assenza di controlli da parte dello Stato. La sciagurata politica delle “porte aperte per tutti” e l’utilizzo sconsiderato della marina Militare per soccorrere i clandestini (persino in acque territoriali libiche) sta fornendo il colpo di grazia definitivo alla situazione sociale dei paesi costieri in Sicilia con emigranti che girano ubriachi, con molti casi di molestie alle donne, quando non tentati stupri, neri che si denudano davanti ai minori, furti nei negozi e insicurezza per i cittadini.

Le conseguenze che si potevano  facilmente prevedere, come effetti dell’immigrazione di massa, già  si possono verificare sul posto nei paesi come Pozzallo, Porto Palo ed altri (oltre a Lampedusa) dove rimangono inascoltati gli appelli alle istituzioni lanciati da sindaci impotenti a mantenere il controllo della situazione. D’altra parte sono entrati nelle istituzioni personaggi mondialisti di primo livello come la Boldrini o la ministra Kyenge che hanno predicato insistentemente la politica dell’accoglimento generalizzato ed illustrato i “grandi vantaggi” dell’integrazione, ascoltati ed amplificati da giornali e TV, proclamando la ineluttabilità del fenomeno e la necessità quindi di adeguarsi da parte dei cittadini italiani al nuovo modello di società “multietnica” e “multiculturale”.

Il governo si è prontamente  adeguato, salvo emettere qualche stridula lamentela verso “l’Europa che non c’è”, “l’Europa che intervenga”, “l’Europa che ci presti una mano”, ecc.. ed ha mobilitato le navi della Marina Militare ad esercitare una funzione di salvataggio e “traghettamento degli emigranti”. L’Europa naturalmente, salvo qualche messaggio di circostanza, si è ben guardata di accollarsi il problema ed ha lasciato la “patata bollente “ nelle mani del governo italiano. Anzi alcuni paesi come la Grecia raccolgono i naufraghi dal mare (quando non li mitragliano) e li spediscono verso l’Italia, dimostratasi così “ricettiva” alle ondate migratorie.

Disponiamo anche di sindaci “generosi” come il sindaco Marino, un genovese paracadutato a Roma, il quale ha dato la sua disponibilità per accogliere centinaia di rifugiati nella città eterna, dove non si sa, con quali denari visto che il comune presenta 800 milioni di deficit ma un rimedio si trova, male che vada ci sono “Le capannelle”, area dismessa dell’ippodromo di Roma, si potranno collocare colà i migranti al posto dei cavalli.

Finalmente adesso i cittadini dei comuni siciliani, quelli  investiti dalll’arrivo di questa massa di persone africane, sanno chi possono ringraziare per essere divenuti una zona di confine non presidiata da alcuna autorità.

La situazione naturalmente è destinata a peggiorare quando queste masse di africani, i maschi soli in particolare, quasi tutti privi di una cultura del rispetto ed un minimo di senso civico, visto che provengono da zone di guerra come Eritrea e Somalia dove vige la legge del saccheggio e dello stupro,  si riverseranno nelle città del centro nord, trovando ben più occasioni per sfogarsi sui beni e sulle persone dei residenti. Quando poi potrà succedere qualche cosa di grave, come ad esempio già accaduto a Milano con il picconatore africano invasato  che uccide dei passanti a caso, allora si griderà all’emergenza ed il governo sarà costretto a prendere provvedimenti e non mancherà neppure un “vibrante monito” del nostro esimio presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Sono le tipiche emergenze all’italiana che avvengono dopo che qualche innocente ci rimette di suo e non si può più passare sotto silenzio (come oggi avviene) il fenomeno per sopravvenuti gravi fatti di cronaca.

Naturalmente diranno che si tratta di “casi isolati”, che “non bisogna generalizzare” e che sarà necessario “migliorare le condizioni per l’integrazione”.

I personaggi al governo d’altra parte bisogna comprenderli: i Letta, i Saccomanni, gli Alfano,  sono lì per “eseguire” le direttive che provengono dalle centrali di potere esterne che hanno già stabilito quale debba essere il futuro dell’Italia , per omologare il mercato e prevenire le possibili reazioni di tipo localistico (le più temute): la soluzione sta nel “africanizzare” l’Italia, renderla un paese “meticcio”, esattamente come descritto dalla ministra Kyenge, privato di una sua cultura di riferimento, di una sua identità come popolo e come Nazione.

Lo avevamo già enunciato in precedenza: l’immigrazione di massa costituisce l’arma più formidabile in mano ai mondialisti per imporre l’annientamento delle identità delle nazioni.

Questo costituisce uno strumento dei più possenti nelle mani di quel mostro che si chiama grande finanza sovranazionale che controlla le istituzioni internazionali ed orienta i governi e che, attraverso di questo e di altri strumenti, impone un processo di trasformazione alle Nazioni destinato in prospettiva a realizzare quel “nuovo ordine mondiale” (NWO) che rappresenta il supremo obiettivo delle “elites” finanziarie mondiali.

Quindi i cittadini non dovranno lamentarsi ma “imparare a convivere”, fare sforzi per l’”integrazione”, accogliere ed omologare,  come ci consigliano i signori di Bruxelles e quelli dei tanti organismi appositi della Nazioni Unite.

Sarà un “arricchimento “ per tutti.

http://www.ilgiornaledipozzallo.it/web/cronaca/si-denudano-e-chiedono-di-fare-sesso-piu-di-700-migranti-affollano-la-citta-il-sindaco-ammatuna-chiedo-aiuto/

http://archivio.gazzettadisicilia.it/sicilia/ragusa/ragusa/pozzallo-il-sindaco-lancia-lallarme-immigrati.html

http://www.ilnord.it/c-1483_LINVASIONE_DI_CLANDESTINI_HA_ASSUNTO_DIMENSIONI_MOSTRUOSE_1800_ARRIVI_IN_24_ORE_ITALIA_INVASA

http://www.italianiliberi.it/Edito13/scusarci-per-lampedusa-un-grave-errore.html

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