Perchè Putin sta vincendo nella nuova guerra fredda con gli USA
di Rakesh Krishan Simha
La tensione tra la Russia e l’Occidente si è acuita negli ultimi mesi. In Siria, in Crimea ed in Ucraina il paese slavo ha ottenuto il consolidamento delle sue posizioni. Inoltre, assieme al gruppo dei BRICS ed alla robusta posizione della Cina, pretende di fare fronte allo strapotere del dollaro statunitense.
Ci sono 7.200 milioni di persone nel mondo, ma gli USA temono soltanto un uomo: Vladimir Putin. Questo avviene perchè in pratica in tutti i fronti della nuova guerra fredda, il presidente russo sta segnando dei punti sulla sfida collettiva che gli ha lanciato l’Occidente. La paura ti obbliga a fare cose strane. La rivista Forbes ha eletto per il secondo anno consecutivo Putin come la persona più influente del pianeta.
Si dice che i russi tardino molto a sellare i loro cavalli, tuttavia cavalcano molto veloci. In Siria, in Crimea ed in Ucraina, l’Occidente si è sgretolato di fronte a questo atteggiamento ed ha dovuto subire umilianti sconfitte. Nel campo dell’energia, saranno gli oleodotti russi, non quelli occidentali a dominare il continente euroasiatico.
Tuttavia, invece di prendere nota di questi insuccessi, sarebbe un esercizio molto più costruttivo quello di cercare di capire come è riuscito Putin a mantenere la Russia al di sopra della tabella del punteggio nella partita con l’Occidente.
Putin sa come operano gli USA meglio di qualsiasi altro presidente russo, grazie alla sua esperienza nel KGB. Il modus operandi degli USA, sincronizzato con la gran Bretagna, è quello di organizzare colpi di Stato, ribellioni e controrivoluzioni nei paesi dove i leaders nazionalisti arrivano al potere. L’Iran, il Cile, l’Ecuador, il Venezuela, Panama e l’Ucraina sono gli esempi classici.
John Perkins scrive, nelle sue “Confessioni di un sicario economico”, del modo come lui e altri “sicari” venivano inviati a paesi in via di sviluppo come consulenti, per corrompere o costringere diplomatici, economisti e politici affinchè eseguissero gli ordini degli USA. Spesso avevano successo. Tuttavia se fallivano, la CIA provvedeva ad inviare i “chacales”: assassini di professione che prendono l’incarico di eliminare quelli che si interpongono nel percorso della dominazione statunitense.
Questo doppio colpo che infliggevano i sicari economici e gli assassini prezzolati era tanto efficace per la creazione di “Repubbliche delle banane” che gli USA raramente dovevano ricorrere ad altri mezzi. Nelle poche volte che si sono visti obbligati ad utilizzare l’Esercito per ottenere i loro obiettivi commerciali si conta il caso dell’Iraq e, in minor misura, quello della Libia.
Putin sa bene che gli USA hanno cercato di fare qualche cosa di simile in Russia.
Come ex agente del KGB in servizio nella Germania del’Est, sa come si muovono i sicari. “Putin ha studiato la contro-intelligence: questo è un dato cruciale per capire perchè sia stato il miglior giocatore”, lo scrive Joaquin Flores, nel Centro degli Studi Sincretici, “La contro-intelligence non si occupa soltanto di trovare le spie ma piuttosto di neutralizzare efficacemente il lavoro degli agenti infiltrati o di quelli che hanno la missione di infiltrarsi per distruggere le istituzioni dall’interno”.
La guerra in Ucraina è un chiaro pretesto per trascinare la Russia in un confronto militare diretto con le Forze armate ucraine, con l’obiettivo di scatenare una guerra regionale in Europa.
La risposta della Russia è stata doppia. Da una parte si è rifiutata di iniziare una guerra con l’Ucraina, cosa che frustra i piani degli USA. La inattività di Washington in Ucraina è stata brillantemente descritta da un generale cinese come un sintomo della “disfunzione erettile” strategica degli USA.
Direttamente alla vena giugulare economica
In secondo luogo, Putin sta impiegando strategie asimmetriche per arrestare e, in ultima istanza, sconfiggere l’impero degli USA. Il primo obiettivo è il cuore del loro potere: il dollaro. La Russia, con l’appoggio dei BRICS, si sta allontanando dal commercio in dollari, un passo che avrà gravi conseguenze sull’economia statunitense, che si trova appena in fase di crescita.
Secondo il portale Zero Hedge, “I consiglieri di Putin propongono la creazione di una ampia alleanza anti dollaro formata da paesi disposti ad eliminare la moneta statunitense dal loro commercio internazionale. I membri di questa alleanza eviterebbero anche di accumulare riserve monetarie in depositi denominati in dollari. Una coalizione anti dollaro potrebbe essere il primo passo per la creazione di una coalizione anti-guerra che aiuti a trattenere le aggressioni statunitensi”.
Non è sorprendente che l’assessore presidenziale, Glaziev, ritenga che il principale ruolo nella creazione di questa coalizione politica debba essere svolto dalla comunità imprenditoriale ed economica d’Europa, visto che i tentativi degli USA di iniziare una guerra in Europa ed una guerra fredda contro la Russia stanno minacciando gli interessi di grandi società europee”.
“A giudicare dai recenti sforzi che i responsabili economici della Germania, Francia, Italia ed Austria hanno fatto per togliere le sanzioni contro la Russia, gli assessori di Putin hanno ragione nelle loro affermazioni.
Benchè questo risulti sorprendente per Washington, la guerra in Ucraina potrebbe trasformarsi in una guerra per l’indipendenza europea dagli Stati Uniti e una guerra contro il dollaro.
Mentre Putin ha proceduto a muovere correttamente i suoi pezzi sulla scacchiera geopolitica, i suoi avversari non sono rimasti tranquilli nel vedere come il loro impero si vada sgretolando.
Attualmente il rublo sta perdendo nel cambio con il dollaro mentre i sauditi hanno fatto precipitare in basso il prezzo del petrolio, di sicuro eseguendo gli ordini dei loro padroni statunitensi. Gli USA stanno cercando implacabilmente di sovvertire la Russia, già che questo è l’unico paese che si interpone tra loro e la dominazione mondiale.
Tuttavia Putin è un esperto di Judo che sa come usare la forza del suo avversario contro di lui stesso. Ad ogni modo l’unica cosa di cui ha bisogno è quella di trattenere i barbari alle porte della città. Arriveranno i rinforzi dall’ Est: principalmente dalla Cina ma anche dall’India ed è solo una questione di tempo che possano sbaragliare le forze statunitensi.
Nel frattempo qui abbiamo un segna punti per tenere il conto di come Putin stia accumulando i punti sul presidente Obama.
Siria: Putin-1, Obama-0 – Crimea: Putin-1, Obama-0 – Ucrania: Putin-1, Obama-0
Gasoductos: Putin-2, Obama-0 – Forbes: Putin-2, Obama-0
* Rakesh Krishan Simhan è un analista e scrittore indiano che vive in Nuova Zelanda. Ha lavorato con “India Today”, “Hindustan Times” o el Business Standard.
Fonte: Russia beyond the headlines
Tratto da Pagina Transversal
Traduzione: Luciano Lago
Nella foto in alto: Putin con il leader indiano Narendra Modi, al momento della firma di un importante accordo di cooperazione commerciale e militare tra la Russia e il paese asiatico.