Per Orban la UE e’ come l’URSS : “Tagliano le nostre radici”
Roma, 24 ott – Alla 60° commemorazione della rivolta ungherese del ’56, tenutasi ieri a Budapest, Viktor Orbàn ha tenuto a ribadire il sacrosanto valore degli stati nazionali nei confronti della globalizzazione imposta. “Noi non possiamo permettere che l’Europa tagli le nostre radici, le quali ci hanno reso grandi e ci hanno aiutato a sopravvivere alla repressione sovietica. Non… c’è Europa senza stati nazionali e le migliaia di anni di saggezza dal cristianesimo”.
Queste le parole del primo ministro Ungherese, parole che rievocano quel senso intimo di appartenenza, di comunità, di cui ogni cittadino, di ogni nazione, dovrebbe andare fiero.
Il leader del partito Fidesz ha poi mosso un paragone tra le politiche di Bruxelles e quelle sovietiche, paragone sicuramente molto forzato, a qualcuno indigesto, ma comprensibile se riallacciato al contesto storico Ungherese: “Le persone che amano la loro libertà devono salvare Bruxelles dalla sovietizzazione, da quelle persone che vorrebbero dirci con chi dobbiamo vivere nei nostri paesi”. Allora appare chiaro che ogni rifacimento al periodo sovietico non è preso come argomento concreto di paragone, ma piuttosto quale “simbolo”.
Ciò a cui il premier ungherese aspira è utilizzare lo storico simbolo dell’oppressione del suo paese per rievocare negli ungheresi lo stesso spirito patriottico con cui hanno resistito in quel poi non così lontano 1956 e utilizzarlo oggi, per non farsi sopraffare da una nuova potenziale minaccia alla libertà dello stato ungherese. In conclusione, Orbàn, ribadisce un ultimo concetto: “Noi dobbiamo chiudere le frontiere e fermare l’immigrazione di massa”.
Fonte: Il Primato Nazionale
L’accostamento di Orban tra i soviet bolscevichi ed i soviet di Bruxelles non è affatto una “forzatura”, essendo del tutto simile la natura delle lobby massonico-mondialiste che sono all’origine sia della “rivoluzione bolscevica” che della dittatura europea della Troika.
Politici del genere sono nemici mortali della globalizzazione ! Per questo vi sono tentativi di eliminarlo fisicamente…E’ comunque quasi incredibile sentire parole così sagge ed ovvie dalla bocca di un politico europeo! Chi d’altri?
Indubbiamente in linea con entrambi i precedenti commenti, sempre con una piccola riserva, tuttavia. Staremo a vedere. Troppe delusioni inaspriscono le diffidenze, pure dei più ottimisti.
Ci tengo a precisare che ciò che è successo in Ungheria nel 1956 è stato un giusto attacco a Krusciov! Infatti Stalin è morto nel ’52. E come tutti dovrebbero sapere, Krusciov ha portato alla morte del bolscevismo perchè lui non era bloscevico, bensì si spacciava per esso! In questo modo tutto ciò che è successo durante il suo mandato viene attribuito all’URSS in generale! Ma la vera unione sovieta comunista è solo quella fino a Stalin! Dopo di lui è iniziato, guarda caso, il tracollo dell’ URSS, voluto dalle lobby massoniche (come avete giustamente detto).
Ci tenevo solo a precisare un aspetto che viene sempre trascurato… Krusciov non è stato un bolscevico! E solo con questa analisi si può arrivare a capire il motivo per cui durante la rivoluzione ungherese del ’56 la popolazione civile stessa si schierò su due fronti (pro Krusciov e pro nuovo governo ungherese diciamo), ovvero perchè molti avevano capito che l’URSS non era più bolscevica! Ovviamente lo capirono dalle scelte politiche adottate da Krusciov che, per l’appunto, portarono alla rivoluzione del ’56!
Wiwa la rivoluzione proletaria! Wiwa Marx, wiwa Lenin, wiwa Mao Tze Tung! Abbasso gli opportunisti e i revisionisti kruscioviani!