“Non seguiremo i pastori che sbagliano”. Manifesto di resistenza dei Pro-Life a papa Bergoglio

di  Emmanuele Barbieri

Negli stessi giorni in cui papa Francesco attribuisce valore magisteriale alla dichiarazione dei vescovi argentini in favore dei divorziati sposati, trentasette movimenti pro-life e pro-family di tredici diverse nazioni scendono in campo con una storica dichiarazione di separazione dagli errori di papa Bergoglio.
«Se esiste conflitto tra le parole e gli atti di qualsiasi membro della gerarchia, compreso il Papa, e la dottrina che la Chiesa ha sempre insegnato, rimarremo fedeli all’insegnamento perenne della Chiesa. Se dovessimo abbandonare la fede cattolica, ci separeremmo da Gesù Cristo, a cui vogliamo essere uniti per tutta l’eternità».

È questo il fulcro della Promessa di fedeltà all’insegnamento autentico della Chiesa diffusa sul sito fidelitypledge.com, con il titolo “Fedeli alla vera dottrina, non ai pastori che sbagliano”, per esprimere la resistenza dei leader dei principali movimenti di pro-vita e pro-famiglia internazionali, di fronte a parole e ad atti che contraddicono l’insegnamento della Chiesa fatti da molti e Pastori, compreso lo stesso papa Francesco.

Uno dei firmatari più conosciuti, John-Henry Westen, cofondatore e direttore di Lifesitenews il maggior portale internazionale di difesa della vita e della famiglia, ha dichiarato: «Oggi, anche in alcune fedeli roccaforti cattoliche, le preoccupazioni sul riscaldamento globale hanno avuto la precedenza sull’olocausto dei bambini nel grembo materno; la disoccupazione giovanile sulla minaccia che pende sulle anime dei nostri bambini per la devianza sessuale; e l’immigrazione sull’evangelizzazione. La confusione deve finire ed è giunto davvero il momento di tracciare una linea di confine sulla sabbia».

Un altro noto firmatario, John Smeaton, direttore della Society for the Protection of the Unborn Children (SPUC), che è la più antica organizzazione pro-life del mondo, ha dichiarato a sua volta: «La fede cattolica è stata, per molti dei nostri sostenitori, la fonte della loro chiarezza sul valore di ogni singola vita umana e del conseguente dovere di proteggere tutti i bambini non nati, senza eccezione. La diffusione della negazione degli assoluti morali in tutta la Chiesa ha il potenziale di distruggere tutto ciò che il movimento per la vita ha fatto negli ultimi 50 anni: la linea del fronte si è spostata dal campo di battaglia politico nazionale e con le istituzioni internazionali come l’ONU, nel cuore della Chiesa cattolica.

Negli ultimi due anni papa Francesco e le autorità vaticane hanno ceduto alla “cultura della morte” sostenendo gli obiettivi di sviluppo sostenibile pro-aborto delle Nazioni Unite e promuovendo l’agenda della lobby internazionale pro-educazione sessuale attraverso Amoris laetitia e il programma pornografico di educazione sessuale elaborato dal Pontificio Consiglio per la Famiglia. Tutto ciò ha un effetto diretto su bambini reali e famiglie reali». «Dobbiamo incessantemente chiedere ai nostri sacerdoti e vescovi che insegnino la pienezza della dottrina della Chiesa e non collaborino, neppure per un momento, alla diffusione di errori che tragicamente vengono diffusi da Sua Santità Papa Francesco e da molti altri membri anziani della gerarchia. Se non riusciamo a prendere questa posizione, falliremo nel nostro dovere nei confronti dei bambini deboli e vulnerabili che ci siamo impegnati a proteggere».

Altre storiche associazioni aderiscono alla “Promessa di fedeltà”. Tra queste SOS Tout-Petits, il cui fondatore, il medico Xavier Dor, è stato undici volte in prigione per aver manifestato contro l’aborto; la Alianza Latinoamericana para la Familia, di Christine de Marcellus Vollmer, e la Families of the Americas di Mercedes Arzú Wilson. Sia Christine Vollmer che Mercedes Wilson, hanno servito per anni nella delegazione della Santa Sede all’ONU e sono state chiamate da Giovanni Paolo II a far parte della Pontifica Accademia per la Vita, da cui sono state “licenziate” nel 2016 insieme ad altri illustri componenti, quali Philippe Schepens, fondatore della World Federation of Doctors Who Respect Human Life e Thomas Ward, presidente della National Association of Catholic Families, che firmano anch’essi la dichiarazione a nome delle rispettive associazioni.

Va citata poi l’importante presenza di Judie Brown, presidente della American Life League, la più antica organizzazione pro-life degli Stati Uniti, e tra i molti firmatari di quel Paese, il produttore del film pro-life Bella, Jason Jones, fondatore di I am Whole Life. Altre due intrepide combattenti in difesa della vita e della famiglia che firmano il documento sono: dalla Nuova Zelanda, Coleen Bayer (Family Life International) e, dalla Romania, la dott.ssa Anca Maria Cernea, rappresentante della conferenza episcopale del suo paese durante il Sinodo sulla Famiglia del 2015 (Ioan Barbus Foundation). In Germania aderisce Mathias von Gersdorf della popolare Aktion Kinder in Gefahr, e in Francia, Guillaume de Thieulloy, direttore del diffusissimo blog Salon Beige; Bernard Antony (Chrétienté-Solidarité), François Legrier(Mouvement Catholique des Familles), Jean-Pierre Maugendre (Renaissance Catholique), Yves Tillard (Action Familiale et Scolaire).

In Italia, oltre la associazione Famiglia Domani fondata 30 anni fa dal marchese Luigi Coda Nunziante, c’è la Fondazione Lepanto (Roberto de Mattei), Federvita Piemonte(Marisa Orecchia), Il Cammino dei Tre Sentieri (Corrado Gnerre), Ora et Labora in difesa della Vita (Giorgio Celsi), Famiglie Numerose Cattoliche (Vittorio Lodolo d’Oria), Voglio Vivere (Samuele Maniscalco), SOS Ragazzi (Diego Zoia).

La “Promessa di fedeltà” enumera una serie di dichiarazioni e di azioni di Pastori della Chiesa su temi come la contraccezione, l’omosessualità, il divorzio, l’ideologia del gender che «hanno causato danni incommensurabili alla famiglia e ai suoi membri più vulnerabili» e afferma: «Negli ultimi cinquant’anni – si legge – il movimento pro-vita e pro-famiglia è cresciuto in dimensione e portata per far fronte a questi gravi mali, che minacciano sia il bene temporale che quello eterno dell’umanità. Il nostro movimento comprende uomini e donne di buona volontà provenienti da una grande varietà di ambiti religiosi.

Marcia per la vita

Siamo tutti insieme uniti nella difesa della famiglia e dei nostri fratelli e sorelle più vulnerabili, attraverso l’obbedienza alla legge naturale, impressa in tutti i nostri cuori (cfr Rm 2,15). D’altronde, in questa ultima metà di secolo il movimento pro-vita e pro-famiglia si è affidato in modo particolare all’insegnamento immutabile della Chiesa cattolica, che afferma la legge morale con la massima chiarezza. È quindi con grande dolore che negli ultimi anni abbiamo dovuto constatare che la chiarezza dottrinale e morale, su questioni legate alla tutela della vita umana e della famiglia, è stata sempre più sostituita da dottrine ambigue e persino direttamente contrarie all’insegnamento di Cristo e ai precetti della legge naturale».

«Come leader cattolici pro-vita e pro-famiglia – continua il documento – dichiariamo la nostra completa obbedienza alla gerarchia della Chiesa cattolica nel legittimo esercizio della sua autorità. Tuttavia, nulla potrà mai convincerci od obbligarci ad abbandonare o contraddire qualsiasi articolo della fede e della morale cattolica. Se esiste conflitto tra le parole e gli atti di qualsiasi membro della gerarchia, compreso il Papa, e la dottrina che la Chiesa ha sempre insegnato, rimarremo fedeli all’insegnamento perenne della Chiesa. Se dovessimo abbandonare la fede cattolica, ci separeremmo da Gesù Cristo, a cui vogliamo essere uniti per tutta l’eternità. Noi, sottoscritti, promettiamo di continuare ad insegnare e propagare i principi morali sopra elencati e ogni altro insegnamento autentico della Chiesa cattolica e che mai, per nessuna ragione, ci allontaneremo da essi».

La “Promessa di fedeltà”, che si situa sulla linea della Supplica filiale del settembre 2015 e della Correctio filialis del settembre 2017, si impone per il numero e la qualità dei firmatari, a cui fanno capo centinaia di migliaia di militanti pro-vita e pro-famiglia in tutto il mondo. Ignorarne il messaggio sarebbe un grave errore da parte della Santa Sede.

Emmanuele Barbieri

Fonte: Corrispondenza Romana

52 thoughts on ““Non seguiremo i pastori che sbagliano”. Manifesto di resistenza dei Pro-Life a papa Bergoglio

  1. Accusano LA chiesa IL papa di di aver ceduto al mondialismo ,STA bene!! LMA GLI ALTRI !!!!! E’ tutto studiato per delegittimare dileggiare denigrare diffamare accusare e incolpare LA chiesa cattolica dei crimini che viceversa vengono commessi dal Popolo dei circoncisi noti pedofili alivello Planetario vedi Weinstein ( lo hanno chiamato in tutti modi bastava dire EBREO) .L’unica ISTITUZIONE CHE AIUTA E DA SOLLIEVO UN PO AI VARI POVERI DEL MONDO ( LO VEDO ANCHE QUI DA ME ) E’ LA CHIESA cattolica .Non avete ANCORA CAPITO cari CuCu che internet e’un PICCOLO GHETTO d’intellettuali schiamazzanti preparatori di opinioni,TRAFFICI di FALSE NOTIZIE imbonitori Della peggior specie ,traditori del proprio popolo sono I nostri fratelli che si vendono alle logge o al ghetto ( che e’la stessa cosa un massone cessa di essere un nostro fratello quando diventa massone) per un piatto di lenticchie

  2. Un esempio di venduto video Digitate:”diego fusaro sul negazionismo” per entrare nel circolo dei SCHIAVI privelegiati del Ghetto bisogna dare prove quotidiane di SOTTOMISSIONE Lumacheria sbavante ,Ormai per gente cosi non si puo piu far niente ,l’inferno per loro e’prossimo

  3. Se posso interloquire tra le solite invettive dei visitatori di questo sito contro gli Ebrei (anche quando l’argomento non c’entra niente) diro’ che il problema dei divorziati risposati mi interessa poco, mentr mi interessano queste leggi su eutanasia, “fine vita”, testamento biologico ecc., perche’ per me possono essere sfruttate benissimo per eliminare un po’ di malati e risparmiare sui fondi per la Sanita’

    1. “eliminare un po’ di malati”??? “risparmiare sui fondi per la sanità”???
      Ecco: cominciamo ad eliminare una malata mentale. Silvia!!!

    2. Sta già accadendo; qualche anno addietro il mio medico di base mi disse che certi dirigenti ASL avrebbero ricevuto laute ricompense economiche qualora fossero riusciti a tagliare sulle spese assistenziali; ciò ovviamente avviene soprattutto a carico degli anziani, e sempre per bocca di quel medico mi fu comunicato che la situazione è spesso tragica, poiché vengono dati casi in cui l’assistenza sanitaria pubblica, pur erogando, risulta comunque insufficiente a tenere adeguatamente a bada certe patologie in questione; ovviamente non si può pretendere il cielo, ma che dal primo piano si passi direttamente al sottosuolo non è proprio il massimo.
      Che io sappia vien dato un solo caso in cui, paradossalmente, l’attenzione medica è data anzitutto ai meno gravi: ed è in guerra poiché, per quanto disumano e tragico possa sembrare ed essere, non ci si può permettere sul campo di battaglia di perdere tempo e medicinali per rattoppare soggetti che siano più di là che di qua, o abbiano minori possibilità di farcela rispetto ad altri (a Stalingrado i sanitari tedeschi, che in assenza di garze fasciavano le ferite con le pagine di giornale, magari dopo averle pulite con la poca benzina rimasta, adagiavano i più gravi nel freddo della neve: forse a qualche nostrano verrà l’idea di fare altrettanto coi nostri anziani).

      1. “forse a qualche nostrano verrà l’idea di fare altrettanto coi nostri anziani).”
        Silva è d’accordo: “eliminiamo” un po’ di malati, che pesano troppo sul SSN…

        1. O è ancora abbastanza giovane (e un poco avventata nel giudizio…), oppure non ha la minima idea di cosa possa comportare una Stalingrado sociale; se passa l’idea – peraltro già avanzata nel dettaglio da Jacques Attali, quindi siamo in piena distopia global-europeista – che sia un bene, sociale quanto individuale, che l’anziano ormai non più gagliardo e produttivo abbia l’opportunità di ricevere una sollevante morte anticipata (a leggersi: si levi dalle palle), e non necessariamente perché attaccato a macchine e tubicini, ebbene da lì in poi la lecita qualifica di “improduttivo”, quanto quello di non più abile a vivere nella società umanamente robotizzata potrà allargarsi a macchia d’olio a molte altre realtà sociali (sostanzialmente il senso della denunzia brechtiana che riprendeva anche Pecchioli qualche giorno fa); e tutto ciò come conquista etico-sociale!!!; il soggetto infatti comprende da se medesimo di poter eludere l’ingiusta frustrazione per esser divenuto una scarpa vecchia, inutile e pesante ed è dunque ben lieto di potersene andare, bene non sa dove, ma come un pollo di batteria!
          Tutto ciò alla faccia di quel filosofo francese, di cui ho smarrito il nome, che sosteneva come l’essere umano divenga pienamente creativo attorno ai settant’anni, circostanza che trova peraltro interessante conferma, ad esempio, nel fatto che Sofocle compose l’ “”Edipo a Colono” verso i novanta (lo impiegò in tribunale come prova di non essere del tutto ricoglionito, così come avrebbero invece voluto dimostrare i figli desiderosi dei beni paterni) e che Sa’di scrisse il “Golestan” proprio attorno ai settanta (ma altri fruttuosi esempi potrebbero essere addotti: Leonardo, sessantacinquenne in Francia e poco fermo in salute, progetta nel 1517 il palazzo reale di Romorantin e l’anno successivo, antecedente quello della morte, lascia sull’ultimo manoscritto tutta una serie di calcoli geometrici, peraltro interrotti da una singolare nota, cioè “…eccetera, perché la minestra si fredda!”; l’attempato Michelangelo invece esce di bottega col freddo e la neve, spiegando a un suo allievo che lo fa per vedere d’imparare ancora qualcosa…: tutte bazzecole, ormai).
          Il fatto d’aver citato personaggi che, nel panorama umano medio, possano essere considerati come eccezioni non impedisce – non dovrebbe – di far sì che coloro i quali non lo sono, possano comunque vivere, sebbene coi loro acciacchi, un minimo di creatività ordinaria ancora con nipoti, figli, amici e quant’altro possa loro agevolare coscientemente il viaggio imminente verso la Signora in Nero.

          1. … e che dire degli arzilli vecchietti dell’entroterra genovese (ma presenti in tutte le regioni italiane) che curano l’orto, spaccano la legna, governano animali, vanno a caccia e fanno colazione (qui in Liguria) con focaccia e vino bianco ?
            Da loro ho appreso un sacco di cose, da madama boldrina e dai suoi accoliti, nulla
            masssì, uccidiamoli tutti, roba vecchia
            un saluto
            Piero e famiglia

        2. Non ha capito. Io non sono d’accordo, ma credo che il nostro Sistema democratico-finanziario occidentale attuale stia preparando proprio questo.

          1. Allora anch’io sono stato tratto in inganno; le chiedo pertanto cortesemente di considerare nulle le prime due righe del mio intervento, fino al punto e virgola.
            Grazie.

    3. Personalmente ho compreso che Silvia non intendeva approvare la legge, bensì disapprovarla avvertendo dell’utilizzo della stessa ai fini economici.
      Credo che saltare subito in aria , presi dall’ansia e turbati dalle nefandezze, non permetta di leggere bene qualche commento.
      Sono d’accordo con Silvia riguardo all’utilizzo, nefando, della legge al fine di eliminare malati ed anziani !

      1. Infatti…letti i vari commenti ho capito che molti non avevano compreso il commento di Silvia..
        Senso dell’ironia,zero. Un po’ fumantini i commentatori. Invece è un ipotesi interessante e se da un lato ben venga la decisione di poter scegliere sul fine vita, avrei qualche perplessità sulla entusiasmo dei politucoli. Mai fidarsi.

      2. “Silvia non intendeva approvare la legge, bensì disapprovarla”
        Bah! Comincia dicendo che le interessa poco il problema dei divorziati risposati (!). Certo, che ne sa lei dell’indissolubilità del Matrimonio sancito da Gesù Cristo?
        Invece le interessano di più “queste leggi su eutanasia, “fine vita”, testamento biologico ecc., perche’ possono essere sfruttate benissimo per eliminare un po’ di malati”
        Un Italiano Cattolico che legge quest’italiano acattolico si scandalizza. Dove sia l’ironia, non si sa.
        Ma se, invece, pur con questo modo di esprimersi poco chiaro, avesse voluto disapprovare tale legge, aspettiamo un chiarimento da parte di Silvia.
        Sarei il primo a chiederle scusa.

        1. Certo, il problema dell’indissolubilita’ del matrimonio riguarda solo i cristiani praticanti (e comunque non comporta un omicidio), mentre quello del “fine vita” riguarda tutti. Per me questa insistenza, in atto da tempo, sull’eutanasia e simili e’ un mezzo per abituare l’opinione pubblica all’eliminazione di malati e anziani ritenuti un peso per le finanze statali, in accordo con un’ideologia simile a quella nazista ,solo piu’ ipocrita. Per es., come si fara’ a sapere se un anziano ricoverato in un ospedale o ospizio avra’ sottoscritto dei documenti in piena liberta’ e conspevolezza? Gli faranno firmare quello che vogliono. Aspetto le sue scuse.

          1. salve
            mi permetta Silvia ma nessuno le deve delle scuse, se mai è lei che deve (dovrebbe) fare ammenda per essersi resa incomprensibile con il suo primo intervento.
            senza alcun rancore le auguro un sereno fine settimana.
            Per quanto riguarda il divorzio invece, riguarda tutti e comporta un omicidio, plurimo, quello delle famiglie e, sopratutto, dei figli.
            saluti
            Piero e famiglia

          2. Certo, il “problema” (che problema non è) dell’indissolubilità del Matrimonio (maiuscolo: è un Sacramento) non riguarda gli ebrei.
            Per il resto, ora che ha tradotto in Italiano il suo intervento, mi scuso per averle dato della malata di mente.

      3. Evidenziamo una cosa non irrilevante; battendo parole su una tastiera non compare alcuna inflessione vocale e nemmeno alcun ritmo verbale che comunichino qualcosa di più approfondito, sia dello stato d’animo che dell’enfasi intellettuale dello scrivente. È dunque necessario saper ricorrere ad accorgimenti dialettici e letterari per sottolineare quello che le righe talvolta non esprimono a sufficienza (in virtù crescente al grado di complessità del linguaggio che s’intende adottare ed esprimere), e certo riuscire in una prosa efficace e davvero concettualmente comunicativa – sebbene non sia richiesto essere quella di Melville, Seneca o De Montaigne – risulta alquanto arduo. Così com’è composto, il testo di Silvia lascia ben poco ad intuire che fosse volutamente ironico, semmai l’ipotizzarlo sulla base che, essendo l’affermazione talmente grossa, potrebbe voler significare proprio il contrario; però è pur vero che si leggono quotidianamente montagne d’asserzioni simili, indirizzate a ribadire esattamente ciò che la loro lettera indica.
        Prendiamolo al positivo: anche in questo ambito stiamo compiendo uno sforzo di decodificazione comunicativa che l’attuale clima sociale e culturale scoraggia ed occulta invece in ogni maniera, rendendolo invece facile e per nulla impegnativo attraverso la standardizzazione e l’insipienza.

  4. Bergoglio e” stato insediato ai vertici della Chiesa cattolica con l’ ovvio obbiettivo di trasformarla in una istituzione globale volta a promuovere l’ ideologia mondialista de potentati finanziari ebraici. E’ un pupazzo , niente piu’. Ogni conquista di questa ideologia satanica e’ un passo avanti verso il loro totale dominio. Nella demoniaca logica del mercato onnipotente , senza la protezione della famiglia , della patria e della legge divina, coloro che tengono la cassa hanno potete di vita e di morte. Come animali parlanti , ci vogliono mescolare forzatamente con altre razze importate appositamente. Vogliono privarci di ogni identita’ , diritto, speranza. Vogliono per noi un esistenza da schiavi , rimbecciliti e depotenzisti da vaccini velenosi, instupiditi da una falsa cultura e proni alla venerazione dei miti di una storia distorta e falsificata. La nostra vita per questi “sacri esseri” , ha senso solo per servire loro e i loro potere satanico. Bergoglip , Renzi, Bonino , Gentiloni, sono solo feccia. E’ la menorah che trionfa nelle nostre citta’ .E’ questo potere che fa si che nullita’ come Boschi, boldrini e compagnia, possano assurgere a posizioni di potere e prestigio.

  5. Gli EBREI CENTRANO SEMPRE SONO LORO A GUIDARE IL SISTEMA CAPITALISTICO E NE SONO LORO I MAGGIORI RESPONSABILI,CHI dice il contrario e’stato fuorviato come UN allocco dalla propagandadei MEDIA EBREI . CON The Roman piu o meno sono d’accordo con gli altri NO! ciechi che guidano altri ciechi o che non leggono o che hanno secondi fini ,il baccanale antifascists e anti chiesa cattolica e’SEMPRE FOMENTATO DAI media in mano agli EBREI

  6. Nonparlate del talmudico circonciso Attali vero VATE DI MACRON ,su fusaro se vi degnaste di aprire qualche libro capireste che FUSARO MENTE per far piacere AL padrone Come I tedeschi in Germania che SANNO DELL’OLOBUFALA INVENTATA DAGLI AMERICANI ma non dicono niente per non finiRE AL gabbio.SULLE PERSONE IMPRODUTTIVE e’meglio glissaRE altrimenti I primi Della lists sono I NEGRI DELLA BOLDRINI,POI I ROM SEMPRE DELLA BOLDRINI GLI LGBT UNA VERGOGNA AMBULANTE ECC.REPULISTI GENERALE E USATE PURE IL TERMINE NAZISTA BENISSIMO!!QUI HO VIETATO AL PADRONE KHMER DI CHIAMARMI SIR PIUTTOSTO NAZI SI E’ OFFESO BENISSIMO ! RAUS!!

    1. Vivendo sempre all’estero e senza assaporare un sano caffè , che sveglia la mente e protegge il fegato, si perdono di vista le realtà generali della Chiesa (ex)cattolica e si vedono solo le opere di carità materiale che rimangono appannaggio dei missionari.
      Questi pure perdono di vista la missionarietà spirituale, che passa anche attraverso la carità materiale, e rimangono solo sulle opere di misericordai corporale perchè più facili ad ottenere il sorriso e la benevolenza dei nativi…
      La mancanza della guida vera nella chiesa (ex)cattolica prepara le masse dei fedeli ad inglobarsi nella chiesa universale di futuro prossimo, dove le fedi saranno mescolate in un brodo informe, per compiacere ai soliti noti di cui Tuanton parla tanto.
      Ma pur parlando tanto dei soliti sionisti, da buon neofita, non s’avvede dela presa di potere di questi anche nelle dottrine cristiane che ora sono dedite solo alla propaganda della shoà e della comunanza indeterminata di tutte le religioni, ebraica (satanica)compresa.
      Non s’avvedono molti, per ignoranza delle situazioni mondiali, che persino in Israele le conversioni originatesi dai seguaci del rabbi Kaduri, che indicò in Gesù il Messia, aprono scenari incredibili e forieri di ogni possibile evoluzione.

  7. Video digitate:”l’industria dell’olocausto sub ita” fatto bene anche se lui crede che vi sia stato l’OLOBUFALA,riguardo al viaggiare mi sembra che sia il contrario di quello che lei dice Mardunolbo ,viaggiare amplia LA conoscienza ,poi se lei crede alle teorie scoglionanti dei soliti burattini nei various blog al servizio del ghetto faccia pure

  8. Di cosa stupirci,noi cristiani,quando gia’ 2000 anni fa Gesu’ disse che satana si sarebbe infiltrato nella chiesa per corrompere ,se possibile ,anche gli eletti? E’ proprio cio’ che sta accadendo, “l’apocalisse e’ quella che c’e’ gia’”(G.L. Ferretti) e il finto papa Rincoglio e’ troppo impegnato a sdoganare l’omosessualita’,il divorzio,l’aborto,e tra un po’ l’eutanasia che sono sicuro verra’”scelta” dai senzatetto e dai piu’ poveri.Riguardo al problema degli anziani,e’ molto interessante il disegno di legge proposto dal pd;la rottamazione dell’anziano:cioe’ la baldracchi potra’ rottamare il padre 80enne un po’ suonato con 3 negroni 20enni ,guadagnando nel cambio e contribuendo a risolvere il problema dell’accoglienza che le sta tanto a cuore,e’ tutto vero,credetemi,l’ho letto su repubblica.

    1. Questi piddini non sanno nemmeno la matematica: nel permutare gli anni d’un ottantenne, di negroni ventenni ne escono 4…
      (ah, ma forse hanno calcolato l’attrito e le dissipazioni biologiche legate all’età, che rendono impossibile l’ottenimento d’un indice fisico di rendimento eguale a 1)

      1. Troppo complicato,Cito,semplicemente ho pensato che 4 negroni sarebbero troppi persino per una come lei,o potrebbe prendersi due servetti di 10 anni che tengano in ordine casa e giardino ,o piu’ prosaicamente mi sono rincoglionito e faccio errori da terza elementare.Scegli tu.Cordialmente.

        1. Ma io facevo riferimento al fatto che il computo sia stato fatto realmente dal PD, o che gli venga attribuita questa formula in modo surreale (magari surreale fino a un certo punto, viste certe demenzialità di cui sono effettivamente capaci), e dunque senza intendere di rimproverare a te alcun errore di calcolo o altro.
          (vedi, l’ho scritto poc’anzi che comunicare certe inflessioni e toni dialettici, come l’ironia o il sarcasmo, non è cosa facile in queste sedi e anch’io mi son mostrato inadeguato a farlo…)

  9. Mentre le “Aziende (sic…) Sanitarie Locali” applicano la direttiva non scritta del Ministero della Salute (sic…) di ridurre la spesa sanitaria “eliminando” i pazienti troppo anziani negli ospedali e Big-Pharma elargisce “premi di produzione” ai medici (sic…) che mandano anzitempo al Creatore i pazienti in età di pensione che pesano troppo sui bilanci dell’Inps, sentire l’anti-papa Begoglio che dà il suo sacrilego assenso al disegno criminale della riduzione forzata della popolazione enunciato a chiare lettere dalle lobby giudaico-massoniche mondialiste, dà la conferma del fatto che le “democrazie” occidentali, l’Italia e perfino la Chiesa sono cadute in mano ai seguaci di satana. Di fronte a tanto orrore faccio mia l’immagine utilizzata dal cardinale Stickler, quella dei “Triari”, i soldati più esperti, più agguerriti, più coraggiosi che l’esercito romano schierava nell’ultima fila di battaglia. Quando erano sconvolte la prima, la seconda e la terza fila, risuonava il grido «res ad triarios venit». Era l’ultima possibilità e quasi sempre i Triari riuscivano a travolgere gli attaccanti e a rivoluzionare completamente le sorti della battaglia. I Triari di oggi sono le élites morali e culturali moderne che hanno l’obbligo di fare proria la preghiera all’Onnipotente del cardinale Stickler affinché «attraverso e con l’intercessione della Madonna di Lepanto e di Vienna, questi triarii nuovi, rinnovati, accresciuti attraverso le nobiltà spirituali moderne, possano veramente rovesciare le sorti di questa lotta, di questa sconfitta che ci minaccia tutti e che possano veramente portare a nuove conquiste, a nuovi trionfi dei nuovi e antichi valori umani e cristiani».

  10. @Citodacal – Quella che lei descrive è la orribile realtà, negli ospedali esiste la “direttiva” non scritta che riguarda gli anziani che, a giudizio del ministero della salute (sic…), avrebbero già “vissuto abbastanza”….

    1. Sarebbe grottesco se non fosse tragico; da un lato i vari Boeri fanno i conticini sul fatto che, vivendo più a lungo, si può smettere di lavorare più tardi (senza tenere in conto che, magari…, l’allungamento della vita dipenda da condizioni esistenziali meno severe e prolungate: come dire che se un cardiopatico o un broncopatico vivono più a lungo proprio compiendo meno sforzi, abbiano tempo più prolungato da dedicare alla corsa), dall’altro si decide invece chi abbia vissuto già abbastanza. Umanità profusa a piene mani, per tutte le stagioni!

  11. Abbiamo già dimenticato? Sapete cosa era aktionT4
    Bene, se non lo sapete cercate su internet e scoprirete un déjà vu

    1. Quindi, se lo ha attuato il Nazismo, è normale attuarlo adesso, anche se celato sotto la definizione “diritto alla morte”???

      1. Ovviamente non è normale, l’uomo ancora non ha imparato la lezione.
        Non sono bastati gli oltre 60mln di morti e ancora si continua a morire
        Per guerre combattute da chi non si conosce
        Nell’interesse di pochi che si conoscono, ma non si uccidono

  12. Dovete VOI commentatori sempre tirare in ballo il PAPA,MA SCUSATE ESISTE LA RELIGIONE di stato ? NO!/L’Italia e’ una nazione il vaticano un’altra,PIUTTOSTO accusate I vari personaggi che vi stanno vendendo come una mandria di vacche LA Boldrini Renzi Salvini Berlusca come dice “roger dommergue ita ” kick off and autarchy .Siete DEGLI sconsiderati a criticare LA chiesa l’unico vero vanto italiano al mondo nei secoli che QUANDO si muove il Papa gli ebrei cominciano a tremare che se solo VOI leggeste invece di essere geni che fanno sorgere I’ll sole capireste che l’unico ostacolo NEMICO DEGLI EBREI E’ IL PAPA

    1. Ehi, Max, non hai capito un c***o:
      Maolo VI era di famiglia ebraica
      GPII era ebreo (frankista)
      BXVII era di origini ebraiche, diversi rabbini tra i suoi antenati
      Bergoglio di padre e madre ebrea

  13. Nel senso etico più profondo dell’umanità non credo manchi il pro-vita e pro- famiglia, non serve fare l’esegesi di alcuna religione ne’ continuare a sostenere il primato della propria. Ormai si impone un cambiamento spirituale e un dissolvimento delle religioni che troppi danni hanno fatto (quasi tutte). Sarà difficile e occorrerà tempo, anche ricambi generazionali forse, ma sarà inevitabile. Le grandi religioni sono allo stadio terminale e il coacervo di lordure che è in esse insanabile: questi pastori non sono di alcuna utilità, le pecore devono incominciare a pensare e ad essere guidate dal loro cervello e dal loro spirito, l’autentico rinnovamento dell’umanità passa per questo difficile processo. Utopia? Sarà il tempo a dirlo.

      1. Con marx non ho niente a che fare, se ha letto bene parlo di spirito umano capace di intendere da solo il bene e il male , purtroppo siamo ancora nello schema o atei e quindi marxisti o credenti ciechi e pure sordi, mi fa piacere che sa quando è morto marx, di come sono nate le religioni ha qualche idea?
        La saluto cordialmente

        1. Premessa: intervengo senza alcun intento polemico, così come osservo si è proposto Lei stesso.
          Riallacciandomi da subito a quel che Lei indica come spirito umano capace da sé etc (il che, se chiarito adeguatamente, è tutt’altro che disprezzabile e potrebbe anzi rivelare elementi del medesimo tuttora poco conosciuti, o grossolanamente fraintesi), potrei affermare, sebbene non sia del tutto corretto (anzi, sotto un aspetto specifico e identificativo non lo è per nulla), che le religioni nascono proprio dallo spirito umano di qualcuno che fu capace da sé di comprendere l’onnicomprensività; in realtà non è corretto affermarlo poiché nessuna religione è mai stata fondata, o ha mai visto i primordi – cioè quando ancora non era religione conclamata –, da un pensiero teoretico individuale speculativo (come ad esempio in buona parte dei casi della filosofia soprattutto moderna), bensì dall’esperienza del divino che alcuni individui hanno vissuto direttamente (1) (e qui si può lecitamente obiettare sul fatto che sia stata davvero esperienza reale, pur tuttavia essendo impossibilitati a dimostrare inequivocabilmente la verità effettiva sia della tesi che dell’antitesi, se non andando a verificare, attraverso analoga esperienza diretta, il vero dichiarato da quei fondatori; il che prevede la vocazione a farlo, nonché la pazienza ad intraprenderlo senza alcuna formale garanzia pregressa: e ciò non esclude il fatto che i più adottino in genere elementi di orientamento morale, teologico, esistenziale e rituale scaturiti da quell’esperienza pur senza addivenire, almeno per il tempo terreno, a quell’esperienza diretta medesima – i santi sono sempre esigui).
          Pertanto il problema non giace tanto nel come nascono le religioni, bensì nel modo con cui le stesse possono svilupparsi in seguito, espandersi, finanche deviare gradualmente e inavvertitamente dall’origine, se l’ortodossia originale viene col tempo annacquata o si smarrisce nella degradazione, il che per certi versi è un processo sostanzialmente inevitabile (motivo per cui, almeno nelle religioni d’origine orientale, si ripete da sempre che il Divino prende un forma umana specifica a intervalli regolari, per ribadire l’origine genuina del sacro e correggere le deformazioni ai rami dell’albero che il tempo contingente ha prodotto); dunque il modo per mantenere genuina la spinta verso l’esperienza divina – se non vogliamo che una religione sbiadisca e appiattisca a semplice fenomeno morale e sociale, e quindi privo di metafisica e trascendenza effettive – non si colloca nel “riformarla” secondo le preoccupazioni contingenti del tempo corrente, bensì tornare continuamente a indagarne il senso universale delle origini.

          (1) sia come fase ascensionale, che come fase discensionale dello Spirito, in ciò intendendo che in alcuni casi sia l’anima a trasfigurarsi in Spirito, in altri lo Spirito a trasfigurare l’anima: come a dire che nel primo caso il divino si risvegli, nel secondo discenda direttamente (ma all’atto concreto dipende sempre tutto dallo Spirito medesimo).

          1. Citodacal, Lei dice (e magnificamente espone):
            “se non vogliamo che una religione sbiadisca e appiattisca a semplice fenomeno morale e sociale,
            e quindi privo di metafisica e trascendenza effettive…”
            Ma è proprio questo il suggerimento peregrino del Brancaleone: abbandonare la trascendenza e ricondurre il pensiero umano
            (confondendolo con lo spirito umano) all’immanente: cioè, pensare solo “a campà” perché, per lui, le religioni “fanno danni enormi”.
            Sono “l’oppio dei popoli”, appunto.

  14. Cito io saro’monotematico ma lei fa dei Veri sermoni alla Fusaro sembrano giaculatorie infinite un vero scoglionamento leggerla( senza offesa) lei non scrive diretto sembra voler dare al SUO pensiero dell’ingessatura di continuo ,sarei curioso di saper il suo lavoro deve essereAMATO dai suoi colleghi

  15. Non è questo il contesto per discutere di temi così sterminati, vorrei tentare di chiarire qualche aspetto del mio pensiero: Citodacal saprà meglio di me che il concilio di nicea ha fondato a tavolino il cristianesimo su ordine espresso di Costantino il grande ,perchè utile alla sua politica. Non voglio parlare di come è nato ed evoluto l’islam, ne’ degli scempi descritti nell’antico testamento, di quanti libri dello stesso ci sono e non cisono… Al mondo ci sono circa 200 religioni, ciascuna della quali rivendica la Verità è sotto gli occhi di tutti il frutto del fanatismo(certo, strumentalizzato pur sempre ma pur sempredi radice religiosa).
    So di essere peregrino altrimenti non mi chiamavo Brancaleone ma so anche che l’uomo ha oltre il pensiero(non tutti) una Sacralità, un cuore sacro che gli permette di approcciarsi a Dio senza intermediari, nella maniera più sincera, senza intermediari che abusano e strumentalizzano la sete di trascendenza dell’uomo traendone privilegi e ricchezze immense. Dio non ha bisogno di rappresentanti, capisce da se’ le nostre miserie e la nostra piccolezza. Non credo di essere stato sufficientemene chiaro ma tenevo a chiarire in minima parte il mio pensiero. Un saluto

    1. Ci è già riuscito (meglio, ha tentato) Maolo VI a divinizzare l’uomo: ora lo sostiene il Brancaleone, anche moderando i termini assolutistici con cui si era espresso più su.
      Per quanto mi riguarda, Dio (il Dio Cattolico!) è la Verità e Maria Santissima è l’Intermediaria tra me e Lui…tutto il resto è strumentalizzazione,
      sia da parte di quelli cui si riferisce Brancaleone, sia da parte di lui stesso.

    2. Premessa: esorto Tuanton ad astenersi salutarmente dal leggere questo seguito, poiché è davvero pallosissimo!

      @Brancaleone
      Stiamo in effetti muovendoci su un terreno minato, in una sede niente affatto adatta all’intento, e non per demerito della medesima (basterebbe menzionare le ricorrenti dispute teologiche, come quella attinente al monofisismo, per accorgersi che problemi così vasti ed elevati non si sono risolti nei tempi d’una riunione condominiale). Le parole, così come sono, portano seco grossi limiti, tant’è che il rapporto maestro-discepolo si basa soprattutto sulla comunicazione da spirito a spirito, ciò che ad esempio nel buddismo giapponese e nelle arti marziali viene denominato “i shin den shin”; dunque, c’è o non c’è un intermediario? dal punto di vista della forma sì, da quello della sostanza no, poiché lo Spirito defluisce da un soggetto all’altro, e senza soluzione di continuità, secondo il principio dei vasi comunicanti (per adottare un paragone grossolano, ma forse più comprensibile per analogia).
      Anche il panorama cristiano prevede, ed anzi richiede nella sua essenza, la presenza di un confidente spirituale, cioè di una figura di elevata statura morale e spirituale effettive (e non solamente teologiche) che funga da ispiratore e mentore – e dunque col quale avere un contatto d’intimità interiore – anche nel caso del laico. All’occasione mi pare interessante ricordare un episodio della vita di Teresa d’Avila che appresi al volo, e casualmente, da una pubblicazioncina scorsa velocemente all’eremo di Sant’Alberto di Butrio nel Pavese: la santa, accortasi di conoscere spiritualmente molto di più che non il suo superiore spirituale, né lo ripudia e nemmeno sale in cattedra – così come l’orgoglio vorrebbe invece fare – bensì prega perché Iddio acconsenta anche a lui le stesse conoscenze ed esperienze che aveva accordato a lei. Che poi il rapporto interiore con una simile figura, venendo la stessa a mancare, finisca coll’essere un depauperamento del cimento cristiano che così diviene spesso consuetudine, credo sia un dato di fatto; ma in questo caso, ritengo valga la pena soffermarsi a riflettere su quanto la stessa circostanza – e l’esperienza personale me lo ha dimostrato ahimè più volte – si traduca poi nei fatti in un prestare formale assenso alle direttive di un intermediario generalizzato, facendo poi egualmente di testa propria, o adattando più o meno vistosamente le indicazioni nella contingenza: il che paradossalmente si traduce nel non avere né un intermediario inteso come sopra – benché un intermediario formale ci sia –, né una tempra spirituale interiore effettiva e solitaria.
      In merito a Costantino, indubbiamente la politica ebbe il suo ruolo di primo piano; tuttavia si tratta di ricordare e mettere adeguatamente a fuoco il fatto che Cristo gli fu anteriore (mi piace affermare in modo ironico, per tentare almeno di sdrammatizzare l’eccessivo, che Cristo in quanto tale non era ancora “cristiano”… così come una montagna, in quanto contemporaneamente oggetto e soggetto di sé medesima, non può praticare l’alpinismo! Mi auguro di non essere frainteso).

      @Lister
      Anche in riferimento alle considerazioni testé condotte, non mi pare che Brancaleone intenda significare una banale e luciferina “deificazione” dell’uomo compiuta da sé medesimo, la quale, diciamolo recisamente per sgomberare i dubbi, sarebbe quanto di più pericoloso e deformante possa sussistere in un ambito davvero spirituale (perciò uso il termine “banale”, a significare l’assoluta inanità in termini spirituali d’ogni pretesa divinità che sia puramente egoica). Qui è rilevante il discernimento, da Lei opportunamente indicato, tra pensiero umano e spirito (umano come presenza divina). Cerchiamo allora anche qui un’analogia che possa suggerir qualcosa; un pozzo s’accorge d’essere pieno d’acqua sorgente e riconosce che quella sia la parte migliore di se stesso, al punto che la sua essenza coincida completamente con quella della natura dell’acqua: a quel punto, non solo il pozzo verifica di non esistere da sé bensì in quanto recipiente dell’Acqua di verità, ma comprende come anche la “sua” comprensione ed esperienza soggiacciano, e da sempre, nell’acqua medesima e dunque dalla stessa siano provenute: il che annulla, ipso facto, la percezione del pozzo come “io” empirico individualizzato e separato, lasciando spazio alla sola maestà dell’acqua, nel nostro esempio sinonimo di Divinità (peraltro secondo il sublime senso eckartiano del “fuso ma non confuso”: unione mistica col Divino).
      Come già citato in precedenza, e a titolo di mero esempio nella sconfinata letteratura mistico-religiosa, Basilio Magno, proclamato Dottore della Chiesa da papa Pio V nel 1568, diceva che “L’uomo è una creatura che ha ricevuto da Dio l’ordine di diventare Dio per grazia”. Ed Angelo Silesio, nato da genitori luterani e giunto poi al cattolicesimo, al punto di prendere gli ordini come prete nel 1661 e divenire aiutante del Principe vescovo di Breslavia, scriveva nel suo mirabile “Il Pellegrino Cherubico”: “Dio è il fuoco in me ed io in lui la luce:/Non siamo l’un con l’altro profondamente uniti?” (v. 11), e ancora “Eternità son io stesso, quando abbandono il tempo/E me in Dio e Dio in me raccolgo” (v. 13), “Ricco son io come Dio: non un granello può esservi/(Credimi, uomo!) ch’io non abbia in comune con lui” (v. 14).
      Va da sé che interpretare questi assunti nel senso d’una deificazione volontaria ed autoproclamata rappresenti piuttosto un vero e proprio suicidio spirituale come già affermato, ma il senso dei testi, se ben approfonditi, lo esclude nettamente; del resto, un grossolano fraintendimento dell’agostiniano “Ama e fa’ ciò che vuoi” spalancherebbe similmente le porte alla lascivia e alla licenziosità più aberranti (miracolo che qualche alfiere del liberismo sfrenato non l’abbia ancora addotto come prova di sostegno…).
      All’uomo in quanto tale resta quindi l’onere, derivante dal libero arbitrio, di indirizzarsi consapevolmente verso la fatica di salire la montagna; in ciò esiste ancora un elemento volitivo individuale che non può essere mediato o costretto da alcunché, pena l’adombramento inconsapevole all’uniformità incosciente, fosse ben pure in ambito spirituale; ma questo elemento volitivo verrà messo a dura prova, e fino all’estinzione in Dio, nel corso dell’ascesa: ed è sostanzialmente ciò che riecheggia, ad esempio, entro la Regola templare all’articolo 661: “Ma ignorate gli aspri comandamenti che si nascondono dietro tutto ciò: poiché sarà penoso per voi, che siete padrone di voi stesso, farvi servo degli altri. E d’ora in avanti sarà arduo per voi fare ciò che desiderate: poiché se volete restare di qua del mare, sarete inviato di là; e se desiderate stare ad Acri verrete mandato nella terra di Tripoli o d’Antiochia, o in Armenia; e anche nell’Apulia, in Sicilia o in Lombardia, o in Francia, in Borgogna o in Inghilterra o in una delle numerose terre dove abbiamo commende e possedimenti. E se desiderate dormire dovrete vegliare; e se qualche volta vorrete vegliare vi verrà ingiunto di andare a riposare nel vostro letto”.

      Un sentito grazie ad ambedue; vogliate scusare la prolissità e buon proseguimento.

      1. Grazie a Piero, Brancaleone, Lister e agli altri lettori (Tuanton compreso, e senza ironia), per lo stimolo e la compartecipazione.
        Cercare infatti d’argomentare ed esporre in modo chiaro e approfondito ad altri (il che non è sinonimo immediato d’esprimere il giusto e il vero…) impone lo sforzo di cercare la chiarificazione anzitutto entro se stessi, in modo non formale e senza avere assi impropriamente nascosti nelle maniche, o doppifondi nel baule (che poi si ritrovano egualmente, e assai penosamente si cerca di riporre da parte); se riesce l’identificare le principali spinte vanagloriose dell’ego (un modo per eluderle consiste nell’investire in una indagine ancor più profonda – e senza ripudiarla – l’autogratificazione che inevitabilmente ne deriva, finché non si stempera del tutto da se stessa) si può riconoscere che nessuno, in quanto individuo, può reggersi del tutto con le sue sole gambe (decenni di arte marziale insegnano che il compagno d’allenamento serio aiuta ad imparare tanto quanto più attacca con correttezza, controllo e compartecipazione, ma anche pulita determinazione, cosicché alfine il senso stolido dell’ego ne esce gradualmente un po’ fiaccato e la qualità dell’allenamento è frutto d’ambedue – il che cambia pian piano le prospettive dell’ “io” e del “tu”, e ancora nemmeno in una dimensione propriamente metafisica, ma propedeutica).
        Forse può sembrar paradossale, ma le palle peggiori le si raccontano proprio, ed anzitutto, a se medesimi: lì si consuma la battaglia più accanita, e lì disimpegnandosi si ha poi in tasca l’implicita e inconsapevole autorizzazione a raccontare opportunisticamente palle con chiunque!
        (ora mi taccio)

  16. Ma no ma no cito non mi fraintenda capisco che lei e’dotato sara’ andato a scuola di retorica ma essendo io un po verace selvatico la preferisco quando non si atteggia tipo I pavoni di ayapura ( molto belli venga a vederli) e poi lei non mi e’antipatico lo SENTO a distanza le onde esistono e come

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