Mentre prosegue e si intensifica la sfida fra Stati Uniti e Russia in Ucraina, il rappresentante cinese stringe nuovi accordi a Mosca

Questa settimana Wang Yi, capo della Commissione per gli affari esteri del Comitato centrale del Partito comunista cinese, ha incontrato mercoledì il presidente russo Vladimir Putin. Il capo dello Stato ha sottolineato che “le relazioni russo-cinesi si stanno sviluppando, stiamo raggiungendo nuovi traguardi”. Questi sono testimoniati fra l’altro dalla forte crecita della cooperazione economica fra i due paesi che ha raggiunto circa duecento miliardi di dollari.
Il presidente russo ha aggiunto che i paesi collaborano in molti settori: nella sfera umanitaria, nelle organizzazioni internazionali, tra cui il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, i BRICS e l’Organizzazione di Shanghai. Putin ha espresso gratitudine alla Cina per il lavoro congiunto. Ha sottolineato che le relazioni internazionali nel mondo oggi sono complesse, non sono migliorate dopo il crollo del sistema bipolare, anzi, sono diventate ancora più acute.
Una comune visione del futuro e la pressione degli Stati Uniti e della NATO hanno portato Russia e Cina a ritenere che sia più sicuro rinsaldare i rapporti fra i due paesi in vista delle sfide che si presentano nell’arena internazionale.
Poche ore prima, il consigliere di Stato della Repubblica popolare cinese ha avuto un colloquio con il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. Il rappresentante cinese ha sottolineato che “Mosca e Pechino, nonostante la volatilità della situazione internazionale, mantengono la determinazione strategica e si muovono con fermezza in linea con la formazione di un mondo multipolare”.
Il giorno prima il segretario del Consiglio di sicurezza russo Nikolai Patrushev ha incontrato Wang Yi . Patrushev ha detto che l’Occidente ha lanciato una campagna per contenere Russia e Cina, quindi Mosca e Pechino devono coordinarsi nell’arena internazionale. Ha anche sottolineato che la Federazione Russa sostiene la Cina sulle questioni di Taiwan, Xinjiang, Tibet e Hong Kong. In risposta, il rappresentante della Repubblica popolare cinese ha descritto metaforicamente in chiave orientale le relazioni tra i due Paesi:
sono “forti come una roccia e resisteranno a qualsiasi prova della mutevole situazione internazionale”.
In questo contesto, i “colleghi d’oltremare”, a quanto pare, stanno facendo tutto il possibile per perdere completamente ogni fiducia nel dialogo con Cina e Russia. Di recente, il rappresentante permanente della Repubblica popolare cinese presso le Nazioni Unite, Zhang Jun, si è indignato per la riluttanza degli Stati Uniti a fornire prove della propria innocenza nella situazione attorno al Nord Stream.
Secondo il diplomatico, un simile sviluppo degli eventi va contro la dichiarata volontà degli Stati Uniti di promuovere la pace. Ha anche sottolineato che la RPC non accetterà mai minacce dagli Stati Uniti sulla questione delle relazioni russo-cinesi.
A tal proposito il mistro degli esteri della RPC ha risposto duramente alle insinuazioni di Washington circa la presunta fornitura di armi cinesi alla Russia in Ucraina. “Siete voi, Stati Uniti e NATO che inviate migliaia di tonnellate di armi sul campo di battaglia in Ucraina, fomentando la guerra e la escalation, non certo la Cina”, ha dichiarato Wan Yi con tono deciso.
La difesa degli interessi reciproci fra Cina e Russia e l’abbondanza di contatti bilaterali parlano di fiducia tra i due paesi, affermano gli esperti. Introdurre un cuneo nel partenariato russo-cinese si è rivelato un compito impossibile per l’Occidente.
“Russia e Cina hanno una visione simile per il futuro e su una serie di questioni. Pechino e Mosca si oppongono congiuntamente all’egemonismo nella politica mondiale. Entrambi i Paesi negli ultimi anni non hanno mai cambiato la tesi di un mondo multipolare.
“Allo stesso tempo, secondo le dichiarazioni del ministero degli Esteri cinese, è chiaro che Mosca e Pechino si stanno preparando a un confronto più specifico con Washington e altri paesi della NATO. In precedenza, abbiamo elaborato una base comune e superato alcune diffidenze che esistevano tra gli Stati. Ma ora ci sono punti di contatto specifici: Nord Streams è uno di questi”, ha affermato.
“È interessante notare che la Cina non ha molti alleati che condividano pienamente tutte le preoccupazioni dello Stato in materia di sicurezza. E la Russia è uno di questi partner, se non l’unico importante”, ritiene l’interlocutore.
“In linea di principio, Mosca e Pechino sono in grado di resistere insieme a Stati Uniti e NATO”, afferma l’esperto.

È importante capire che stiamo parlando di azioni in ambito diplomatico ed economico. La RPC è stata estremamente sorpresa dalle informazioni sul coinvolgimento di Washington nell’attacco terroristico al Nord Stream. Qui è stato colpito un nervo molto sensibile per la Cina”, ritiene l’esperto.
“Pechino conta da tempo sulla stabilità dell’Europa in ambito economico. Tuttavia, una tale sfacciata esplosione dei gasdotti distrugge completamente ogni speranza di un’adeguata interazione con Washington. Non è chiaro dove aspettarsi uno attacco la prossima volta. Gli States, infatti, possono distruggere qualsiasi infrastruttura che non gli piace ”, sottolinea l’interlocutore.
In questo contesto, non sorprende affatto che Russia e Cina si stiano avvicinando.
L’argomento del possibile arrivo in Russia di Xi Jinping è ora attivamente discusso. Importante ricordare che entrambe le volte in cui il Presidente della Repubblica popolare cinese è entrato in carica, una delle sue prime visite è stata quella fatta in Russia. Questa è una sorta di etichetta diplomatica in relazione a uno stato alleato. Questo gesto sarà un indicatore importante del fatto che il partenariato russo-cinese rimane sempre più forte”, ha concluso Tkachenko.
Fonte: VZGLYAD
Traduzione e sintesi: Sergei Leonov
Devono al più presto attivare la nuova moneta(R5+), in modo da rendere il dollaro e l’euro carta straccia.
La Cina deve buttar fiori il più possibile e velocemente tutti quei dollari, così gli yankee patiranno la fame.
se gli USA arriveranno a patire la fame, noi letteralmente moriremo di fame.
Non e’ chiaro che a pagare il conto USA saremo noi europei?
Uno degli accordi riguarda un gasdotto denominato Rotta dell’Estremo Oriente che dovrebbe portare 10 miliardi di metri cubi di gas l’anno in Cina, che si aggiungono ai 15 forniti l’anno scorso dal Power of Siberia, quando sarà completato il Power of Siberia 2 entro il 2030 il totale del gas fornito dai russi alla Cina sarà di 50 miliardi di metri cubi l’anno.
Il mese scorso la Cina ha inviato 31000 TIR di merci in Russia, le case automobilistiche cinesi hanno già raggiunto il 20% del mercato russo, presto appariranno sul mercato russo anche le auto iraniane, come le Khodr.
Tra l’altro la Cina pare stia cominciando a soffrire le conseguenze del ban tecnologico occidentale per quanto riguarda l’industria dei microchip, la collaborazione con gli ingegneri e i fisici russi ed anche iraniani, visto che l’Iran ha diversi milioni di ingegneri, matematici, fisici etc. nella migliore tradizione di Omar al Kayyam, potrebbe costruire una tecnologia dei microchip alternativa a quella occidentale.
Egregia controinformazione se fosse vera sta roba dovreste fare un articolo.. per sputtanare questi volgari diffamatori ciarlatani russofobi la cui ignoranza è pari alla loro città di clandestini stupratoir https://www.maurizioblondet.it/questo-libro-vi-avvelena-i-sieri-invece-no/ attendp vostra sbufalamento fiducioso della vostra valenza e maestria!
Gli americani ordinano ai servi dirigenti europei di fare entrare l’Ucraina nell’EU velocemente per scaricare su noi europei il peso economico della ricostruzione, che è già appaltata a Blackrock, JP Morgan. Quindi i nostri nemici americani prima guadagnano producendo armi con cui distruggono un Paese e poi guadagnano con la ricostruzione dello stesso con la complicità della banda del comico nel caso dell’Ucraina. Detto guadagno serve a sostenere un dollaro in grave difficoltà.
Se i dirigenti europei non fossero servi, si adopererebbero per l’avvento di un mondo multipolare in cui potremmo avere qualche chances.
dunque piò essere che sia meglio passaggio da alleanza USA a alleanza multipolare, ma, culturalmente, soprattutto in ItaliaNordOccid., la vedo dura. vedo grigio, a cominciare da foto bandiere: Russia Cina Mongolia. ad es. => in provBG il 90% e+ delle località avrebbe etimologia occid. (latìna cêltica germànica ligure). a Colsàt c’è santuarioSanPatrizio (collegamento con Hibernia… ma etimologicamente Hibernia ricorderebbe d+ Islanda e Frislanda, piuttosto che Irlànda). da bambino a volte sentivo usare il termine dialettale “buscate” (ad. es., l’Atalanta ne buscate (prese) tre dal Milàn), termine che deriverebbe da lìngua spagnola (dunque ancora occid.). il Piemonte è pieno di comuni con simbolo di croce dS.Giorgio (+-= bandiera inglese).