L’unico presidente cristiano del Medio Oriente appoggia Hezbollah contro Israele

Il presidente libanese Michel Aoun, come riferito dal Jerusalem Post, ha smentito le voci che la milizia sciita conosciuta come Hezbollah stia per essere disarmata, in quanto Israele non rispetta le risoluzioni ONU e le leggi internazionali. Aoun, un cristiano, ha dichiarato in un’intervista rilasciata al quotidiano francese Le Figaro che Hezbollah assicura “la resistenza del Libano contro lo Stato di Israele”, e respinge l’idea che i cristiani necessitino di protezione speciale in Libano, in quando “l’esercito difende tutto il Paese, inclusi i cristiani”.

Nell’intervista Aoun difende i suoi stretti legami con la milizia, le cui voci vorrebbero che avesse giocato un ruolo fondamentale nella sua vittoria alle elezioni del 2016.

Alcune settimane fa il Libano ha protestato contro Israele alle Nazioni Unite per avere violato lo spazio aereo nazionale nel sud del Paese, causando danni per il rumore prodotto dal passaggio supersonico degli aerei. Secondo fonti libanesi, il sonic boom ha rotto finestre e scosso edifici.
Sempre parlando a Le Figaro, Aoun parla del doppio standard dell’opinione pubblica riguardo ciò che avrebbe fatto Hezbollah nel 2006 – alcune azioni che sono sfociate in un breve conflitto tra Libano e Israele – e ciò che Israele continua a fare tutt’oggi. “E’ stato un classico incidente al confine, sfociato in una reazione eccessiva da parte di Israele” ha spiegato. “Dite che Hezbollah ha violato il territorio israeliano quel giorno? E’ possibile. Ma questi tipi di incidenti accadono molto di frequente. Alcuni giorni fa alcuni jet israeliani hanno rotto la barriera del suono sopra il Libano, violando il nostro spazio aereo e causando danni”.

A luglio di quest’anno il presidente americano Donald Trump ha commesso uno dei suoi classici passi falsi quando ha detto al primo ministro libanese Saad Hariri che “il Libano è in prima linea nella lotta contro ISIS, al-Qaeda e Hezbollah”. In realtà, Hezbollah è una parte fondamentale del governo libanese, e nell’intervista Aoun ci aiuta a capire come la leadership libanese ha percepito questa gaffe. “Hezbollah non usa le sue armi nella politica interna. Esso assicura la nostra resistenza contro lo Stato di Israele, il quale continua a occupare una parte del nostro territorio e rifiuta di applicare le risoluzioni ONU sul diritto di ritorno dei palestinesi”.

Hezbollah in parata

Sconosciuto alla maggior parte delle persone è il fatto che a settembre Israele ha tenuto la più grande esercitazione militare degli ultimi vent’anni, per simulare un’invasione del Libano. L’obiettivo dell’esercitazione era Hezbollah, e i finti nemici usavano le divise e le bandiere dei militanti libanesi. “Non puoi disarmare Hezbollah e nello stesso tempo accettare che Israele non rispetti le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU”, dichiara Aoun, “Israele potrebbe muoverci guerra in qualsiasi momento, e noi dovremmo privarci del diritto di autodifesa? No, non è possibile”.

(da The Anti Media – Traduzione di Federico Bezzi)

8 thoughts on “L’unico presidente cristiano del Medio Oriente appoggia Hezbollah contro Israele

      1. Per un certo periodo si’, erano stati alleati contro la monarchia stabilitasi in Siria con i successori di Alessadnro Magno. Poi i rapporti si guastarono.alessandrina in S

  1. Da Giulio Cesare, con Antonio, e subito dopo con Ottaviano….ma ancor prima, ma non in maniera assoluta in quanto Roma doveva sottomettere completamente il Regno del Sud, quando Roma divenne a tutti gli effetti il Vincitore del secolare conflitto iniziato dopo Alessandro Magno, conflitto che dura tutt’ora, solo dopo che Roma confermò il dominio nei Territori del Regno del Sud, ecco che Israele stinse una forte alleanza con Roma e viceversa. Ma alla fine Roma non era Dio, era sempre inferiore in potenza al Dio di Abramo.

    1. Però dimentichi un piccolo, ma grande particolare. Gli odierni ebrei non hanno nulla in comune con gli ebrei biblici. Questi odierni sono originari dell’Est Europa. Sono Kazhari. Leggasi la loro storia

  2. Dopo Roma e Bisanzio, la “Terza Roma” è la Russia di Putin, mentre il sodalizio perverso Usa-Israello è la versione moderna del cieco dispotismo della peggiori satrapie orientali che rappresentano l’esatto opposto del pensiero e della cultura greco-romana-cristiana. Non è un caso se i tagliagola del Daesh si sono accaniti contro i resti della città romana di Palmira e la Troika si accanisce contro i greci di oggi che, a dire della sionista Rebeka Kulona Merkel, non avrebbero nulla in comune con i “greci antichi”, confermando con tale affermazione la veridicità del motto latino: “Exusatio non petita, accusazio manifesta” !

    1. Vero che Mosca e’ la Terza Roma (e non a caso ha aiutato a liberare Palmira). Non capisco pero’ in che senso la Kulona Merkel sia sionista

  3. @Silvia – Quella che si fa chiamare Angela Merkel, in realtà si chiama Rebeka Dorothea Kasner ed è una ex spia della Stasi, il servizio segreto della ex Germania dell’Est, che verosimilmente ha sempre lavorato per la cia-mossad. Dopo un breve matrimonio con un tale signor Merkel, la Kasner ha “cambiato identità” appropriandosi del cognome dell’ex marito al fine di nascondere le proprie origini ebraiche ed iniziare la scalata al potere in Germania sotto l’ala protettrice di Helmut Kohl, anch’esso di origini ebraiche, cui la Kasner è infine subentrata approfittando “graziosamente” dello scandalo che coinvolse l’ex cancelliere tedesco. Che la sedicente “Merkel” governi la Germania in nome e per conto del sionismo internazionale è confermato dalle sue scelte politiche tutte perfettamente in linea con le perverse strategie della finanza apolide di Soros & Co. che si serve della Germania come il “gendarme d’Europa” che tiene alla frusta i popoli del Continenente attraverso le armi del “debito pubblico” e della invasione di clandestini. Il fine dichiarato di tali strategie è quello di abbattere la “fortezza Europa” le cui secolari istituzioni democratiche sono un ostacolo al progetto del suo assoggetamento al dominio incontrastato delle lobby della finanza anglo-sionista.

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