L’ultranazionalismo ucraino si sposta dalle piazze alle stanze del potere

Igor Siletskij

Il nazionalismo in Ucraina sta diventando il motore principale del processo elettorale. A scaldare gli umori radicali dell’elettorato sono le fiaccolate in onore di Stepan Bandera e dell’Armata ucraina di ribelli (UPA). Anzi i programmi di alcuni candidati a deputato rappresentano un piano per la realizzazione del Grande Impero Ariano.

Gli analisti sono preoccupati: il nazionalismo si sta trasformando in un’ideologia statale in Ucraina. Peraltro, i politici europei preferiscono non notarlo.
L’Europa non desidera riconoscere la minaccia proveniente da Kiev. Né le fiaccolate nelle città ucraine, né la decisione di approvare come festa statale il giorno della costituzione dell’UPA, nota per le sue operazioni punitive durante la Seconda Guerra Mondiale, in particolare, per gli eccidi di massa perpetrati fra la popolazione ebraica e polacca.

È ciò su cui ha richiamato l’attenzione dei partner europei il Presidente russo Vladimir Putin:
Occorre impegnarsi a demilitarizzare la coscienza pubblica. Le autorità, invece, istituiscono la festa ufficiale in onore dell’OUN-UPA, organizzazione filofascista nazionalista. Anzi, ciò è accompagnato dagli inviti alle repressioni fra i rappresentanti della Chiesa ortodossa del Patriarcato di Mosca. Anche se il Patriarca sta facendo di tutto per far cessare il conflitto fratricida.

La parola “nazionalismo” in applicazione a ciò che sta avvenendo in Ucraina può essere usata solo nell’interesse della tolleranza. Se diciamo le cose come stanno, vediamo che il regime di Poroshenko ha legalizzato le forze politiche che i governi europei, nonostante la tolleranza, avrebbero proibito già da tempo.

Le piattaforme elettorali dei futuri deputati della Rada Suprema in molti casi sono presentate sotto forma dimostrativa di cartelli. Il contenuto è estremamente chiaro: un’immagine del “moskal” (moscovita) sulla forca. L’elettorato più intellettuale ha i suoi leader, tra cui, per esempio, Andrey Beletsky, comandante del Battaglione punitivo “Azov”. Che cosa promette il “c

Che cosa promette il  “candidato unico delle forze democratiche”? Costruzione di uno Stato nazista. A questo scopo basta approvare il “social-nazionalismo” quale ideologia statale, ripulire la nazione dalle impurità di sangue alieno e dare vita ad una super-comunità di super-uomini. Allora la nazione ucraina avrà la possibilità di realizzare facilmente la sua “missione storica” – quella di guidare i Popoli Bianchi nella loro “ultima crociata contro la comunità dei non uomini guidata dai semiti”, nonché di dare vita al “Grande Impero Ariano Ucraino”. Dov’è che abbiamo già letto qualcosa di simile? Peraltro, non è il caso di parlare dei diritti d’autore.

Bruxelles, che attualmente è in preda agli umori antirussi, nota nei processi ucraini solo la “rinascita della democrazia”. Tale è la missione riservata ai politici – far seguire i paesi le istruzioni di Washington. Ma le popolazioni di questi paesi, soprattutto della Polonia confinante con l’Ucraina, negli ultimi tempi ha cominciato a sospettare che c’è qualche cosa di anomalo. Tanto più che è quasi irreale ottenere un’informazione veritiera dai mass-media occidentali,- osserva il politologo polacco, professore Adam Velemsky.

Molti mass-media polacchi stanno interpretando gli avvenimenti come secondo loro pare, anzi in molti casi preferiscono semplicemente tacerli. Si noti che lo fanno consapevolmente e in modo mirato – sostenere ad ogni costo la rivoluzione in Ucraina dove hanno i loro interessi politici ed economici gli USA e la Germania. I mass-media polacchi, pur comprendendo tutta la simbolica di ciò che sta avvenendo, pur ricordando i polacchi morti ad opera dei sostenitori di Bandera, stanno tenendo un comportamento servile nei confronti dell’Occidente.

Il professore sottolinea che le forze politiche attualmente al potere in Ucraina, stanno agendo apertamente nell’ambito delle tradizioni dell’UPA. Tradizioni ispirate non solo alla volontà di indipendenza, ma anche alla tendenza a privare le minoranze etniche dei loro diritti, ad effettuare le purghe etniche. Chi all’estero sostiene le attuali autorità dell’Ucraina non deve ignorarlo.
Tuttavia, l’Europa continua ad ignorarlo già da diversi anni. Tutto era iniziato nei paesi del Baltico, ricorda Vladimir Simindey, esperto della Fondazione “La memoria storica”.

Voglio ricordare che in Lettonia della coalizione governante fa parte l’associazione neonazista “Tutto per la Lettonia”. È un segno del fatto che l’ultranazionalismo è non semplicemente una malattia di “piazza politica”, ma un fenomeno che ha già cominciato ad entrare nelle stanze del potere. In Ucraina vediamo che la violenza politica sta diventando norma della vita, che gli ultranazionalisti stanno imponendo la loro agenda a tutte le altre forze politiche.
Ma lo slancio ucraino, a quanto pare, ha spaventato gli iniziatori stessi dell’idea di creare un “cordone” presso i confini russi. La Polonia, che ha sostenuto la “rivoluzione” in Ucraina, ha introdotto i visti d’ingresso per i suoi cittadini. I portali-Internet polacchi scrivono che i libri scolastici ucraini risultano “letteralmente infarciti di simboli UPA”. Quanto alle tradizioni antipolacche, antisemite ed antirusse, le autorità dell’Ucraina d’oggi le considerano come base della sovranità e dell’autocoscienza nazionale. Il culto dell’UPA, il culto delle persone e delle organizzazioni responsabili per il genocidio, ha raggiunto il massimo potere dello Stato, – concludono gli analisti.

Fonte: Italian.ruvr.ru

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