Lotta per l’egemonia globale e mondo multipolare

di Luciano Lago

La guerra in Europa tra la Russia e il blocco Ucraina/NATO sta portando morte e distruzione per la popolazione ucraina che viene sacrificata agli interessi degli istigatori del conflitto (gli anglosassoni). Questa guerra sta producendo anche sfollamento, emigrazione e diaspora per gli ucraini mentre, per i comuni cittadini del resto del mondo, il costante aumento dei prezzi del petrolio, dei cereali e dei fertilizzanti, quindi, maggiore inflazione e penuria di quanto già determinato dalle interconnesse crisi del sistema, oltre al rallentamento dell’economia mondiale, già in atto da prima dell’epoca dei blocchi per causa della pandemia del Covid-19, ora sospinto dagli effetti della guerra e delle sanzioni dell’occidente.

Come sempre accade nelle guerre c’è qualcuno che trae vantaggio dai conflitti bellici, e questi sono sempre i gruppi di potere dominanti, in questo contesto attuale, più di chiunque altro, i grandi produttori di armi (l’apparato militare industriale, predominante negli USA), come anche le multinazionali dell’energia, del gas scisto e del petrolio che realizzano profitti record.

Se esisteva la speranza di scrivere un’altra storia in un mondo più evoluto e interconnesso, gli avvenimenti odierni dimostano che l’umanità si trova in un fase di regresso avviata verso un’epoca di guerre e carestie. Ben diversa prospettiva rispetto a chi profetizzava la “fine della Storia” per celebrare l’avvento di un mondo globalizzato e progredito sotto un unico polo di potere.

Questa è la sfida che continua a coinvolgere i popoli per quanto obnubilati dal mito del progresso, del consumismo e dello sviluppo senza limiti, anche se, fino a poco tempo fa, alcuni erano portati a credere che il nuovo corso fosse irrefrenabile, raggiungendo il culmine con le “democrazie di mercato” ed il mondo globalizzato.
Lo scontro che si sta svolgendo oggi tra Russia e Ucraina (un processo complesso, con una storia lunga e tortuosa che risale a molti decenni addietro), dimostra che è in atto una lotta di potere a livello mondiale tra progetti che si fronteggiano per l’egemonia globale a medio e lungo termine.
Bisogna intendere che i detentori del grande capitale dominante ( quello della elite di potere degli Stati Uniti egemonici che si trascinano dietro la Gran Bretagna, l’Unione Europea e altri alleati dei trattati Nato), non tollerano un competitor nel loro dominio mondiale e non sono disposti a ridimensionare o rinunciare all’ordine unipolare sotto la loro egemonia.

Questo il motivo di fondo che ha determinato lo scontro di quel polo di potere con un altro asse altrettanto potente. In sostanza contro il potere militare della Russia e il gigantesco potere economico-scientifico-tecnico della Cina. Nello specifico, quale principale elemento in gioco è il controllo dell’Eurasia e delle sue risorse, come principale mercato in sviluppo nei prossimi decenni (non l’unico, ma fondamentalmente determinante) oltre al business del petrolio e del gas ed alle altre risorse minerali.
L’Europa in particolare è un grande mercato per queste fonti di energia, conteso da Russia e Stati Uniti. Per gli europei è molto più conveniente negoziare con il vicino russo, con prezzi più accessibili e forniture più dirette e rapide per ragioni geografiche e infrastrutturali.

Egemonia USA all fine?

Una dimostrazione di questa disputa sulla geoenergia sono gli interessi delle multinazionali statunitensi che cercano di imporre il proprio gas liquefatto (molto più costoso e più lento da fornire). Poiché il gioco è guidato dalla potenza egemone che dispone del maggior potere militare, economico e politico, l’Europa sottomessa a Washinton, nonostante sia contrario ai suoi interessi, smetterà di acquistare gas dalla Russia (cedendo alle continue pressioni e ricatti).
Nel frattempo non si esclude di aprire la possibilità per Iran e Venezuela (vecchi nemici dell’ordine USA) di rifornire di petrolio l’Europa e il Nord America a medio termine e provare così ad abbassare i loro prezzi. Non si può mai dimenticare che questa guerra, come tutte le guerre, in ultima analisi, ha come sfondo una profonda espansione geopolitica, economico-strategica e di mercato e interessi di controllo.

Con la disintegrazione dell’Unione Sovietica, il grande capitale anglo USA, aveva cercato con tutti i mezzi di impedire la rinascita della Russia, cercando di disarticolare il più possibile l’economia e la gestione delle risorse della Federazione russa, rompendo le ex repubbliche sovietiche con le denominate “rivoluzioni di colori”. Tuttavia mentre procedeva tutto questo, nel bel mezzo dell’unipolarismo che ha lasciato gli Stati Uniti come unica potenza per alcuni anni, sono emersi nuovi elementi: la Cina ha cominciato a crescere come una grande potenza economica, e la Russia è rinata militarmente e politicamente, sebbene entrambi i paesi con posizioni diverse, la Russia autoritaria e nazionalista, la Cina a partito unico, caratterizzata da un capitalismo controllato dallo Stato, con il suo “socialismo di mercato”. Questo mentre la Russia ha assunto una connotazione autocratica di lunga data dove le correnti identitarie che si rifanno alla storia ed alla tradizione spirituale religiosa della “Grande Russia” hanno preso il sopravvento nella società russa.
Non poteva non esplodere Il contrasto tra le l’elite di potere occidentali, dominate dal globalismo e dalla visione transumanista e massonica, che non sopportano l’ideologia propugnata dalla Russia, di cui Putin (dopo varie esitazioni) si è fatto promotore sfidando i globalisti occidentali.
Oggi assistiamo a una lotta di giganti per l’egemonia globale. L’Europa occidentale, un tempo il centro del mondo dall’ascesa del capitalismo, ha ceduto la sua sede di comando agli Stati Uniti e ne segue le direttive e le sorti.

2 thoughts on “Lotta per l’egemonia globale e mondo multipolare

  1. Il mondo deve essere multipolare, e il più adatto ai tempi nuovi , alle nuove esigenze dei popoli potrà essere egemone. I paesi europei, se non ci sarà al loro interno una resa dei conti che al momento non si intravede,sembrano essere quelli messi peggio.
    In Ucraina gli USA-NATO hanno scatenato la guerra perchè non si rassegnano a ridimensionare il loro impero globale e la quotazione del loro dollaro, che al momento è già cresciuta. E non badano a spese : hanno reclutato un esercito di trombettieri a libro paga come neanche contro l’Unione Sovietica.

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