L’Occidente vuole sobillare un golpe in Bielorussia utilizzando uno scandalo religioso

Gli istigatori del colpo di stato in Bielorussia (fallito) stanno preparando la liquidazione di un importante esponente della Chiesa cattolica romana per provocare un aumento del sentimento anti-governativo nella repubblica Bielorussa.
Lo ha annunciato il capo del servizio segreto straniero russo Sergei Naryshkin.
Naryshkin ha sottolineato che gli autori del complotto sono persone dell’intelligence degli Stati Uniti. Questi vogliono confrontarsi con i rappresentanti delle Chiese ortodossa e cattolica per costringere Minsk ad agire contro l’RCC (Chiesa Cattolica).

“Secondo i dati disponibili, tra gli oppositori estremisti delle attuali autorità bielorusse che ora si nascondono all’estero, è in atto un piano per una risonante provocazione, nel corso della quale uno degli autorevoli chierici del RCC verrebbe arrestato o addirittura ferito o ucciso. “, Ha specificato Naryshkin. “L’aspettativa è che questo aumenterà in modo significativo il sentimento anti-governativo tra i cattolici e li spronerà a una partecipazione più attiva alle proteste di piazza”.

Il 9 agosto si sono svolte le elezioni presidenziali in Bielorussia, a seguito delle quali ha vinto Alexander Lukashenko. I paesi occidentali, per i quali il leader bielorusso era stato un ostacolo per molto tempo, non hanno tollerato i risultati della votazione. Di conseguenza, in Bielorussia sono scoppiate rivolte programmate e sobillate dall’estero.

I tentativi delle forze dell’ordine di mantenere la situazione sotto controllo si sono trasformati in scontri con i radicali. Allo stesso tempo, i media occidentali, coprendo attivamente le proteste, si concentrano specificamente sulle azioni delle forze di sicurezza contro i manifestanti “pacifici”, come è avvenuto durante il colpo di stato in Ucraina nel 2014.

Il quartier generale di Svetlana Tikhanovskaya, leader dell’opposizione filo-occidentale, si prepara a lunghe proteste volte a rovesciare il governo. Presso il suo centro è già stato costituito un comitato per il “passaggio del potere”. La stessa Tihanovskaya si nasconde in Lituania. Lukashenko, a sua volta, non esclude che si dimetterà, ma solo dopo il referendum sugli emendamenti alla costituzione.

Svetlana T., la leader dell’opposizione bielorussa

La posizione dell’Unione europea su quanto sta accadendo è ambigua. La Polonia e la Lituania stanno lavorando attivamente allo scenario rivoluzionario. Stanno anche promuovendo misure di pressione più radicali su Minsk ufficiale nell’UE. I paesi dell’Europa occidentale stanno adottando un approccio più cauto. Hanno paura di provocare un nuovo round di confronto con la Russia. La comunità di esperti ritiene che questa sia un’opzione deliberatamente perdente per l’UE.

Sergei Naryshkin, direttore del Foreign Intelligence Service russo, ha affermato in una dichiarazione rilasciata pochi giorni fa dalle agenzie di stampa russe che gli Stati Uniti hanno finanziato l’opposizione bielorussa e incoraggiato le proteste.

“Questo equivale effettivamente a un tentativo sottilmente velato di inscenare un’altra ‘rivoluzione colorata’ e un colpo di stato anticostituzionale, i cui obiettivi e compiti non hanno nulla in comune con gli interessi dei cittadini della Bielorussia”, ha detto Naryshkin in riferimento alle “rivoluzioni di colore”, rivolte codificate che spazzarono via leader impopolari in Ucraina e in altre nazioni ex-sovietiche.
Il capo dei servizi segreti esteri russi ha accusato la CIA e il Pentagono di addestrare militanti per fomentare disordini in Bielorussia, mentre Mosca continua a difendere il suo tormentato alleato presidente Alexander Lukashenko.

Il capo del servizio segreto straniero russo Sergei Naryshkin ha aggiunto martedì che gli Stati Uniti stanno addestrando combattenti nelle nazioni vicine e li stanno inviando in Bielorussia per sostenere le rivolte in Bielorussia. Naryshkin si riserva di fornire prove delle sue affermazioni.

Minsk, disordini e manifestazioni di piazza

Naryshkin ha aggiunto che la sua agenzia ha informazioni precise secondo cui risulta che “gli Stati Uniti stanno giocando un ruolo chiave negli attuali sviluppi in Bielorussia”. Il funzionario ha affermato che gli Stati Uniti hanno stanziato decine di milioni di dollari per finanziare i gruppi di opposizione bielorussi. Nonostante la gravità delle affermazioni, l’ambasciata americana a Minsk non ha ancora avuto commenti immediati.

Nota: Le affermazioni di Naryshkin non destano alcuna meraviglia essendo ben noto che la strategia di “regime change” messa in atto dai servizi di intelligence satunitensi è ormai ben nota e collaudata. Questa strategia, che passa attraverso le “rivoluzioni colorate”, è la medesima messa in atto in Ucraina nel 2014 a Maidan e in modo simile negli altri paesi dell’Est Europa per favorire l’avvento al potere di governi filo USA e filo NATO. Il tutto viene accompagnato dal coro dei media occidentali che plaudono alla “rivoluzione democratica” e alla svolta filo occidentale dei nuovi governi “Quisling” di Washington. Niente di nuovo sotto il sole.

Fonti: New Front Daily sabah.com

Traduzione e nota: Luciano Lago

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