L’Occidente in declino e gli interessi dietro la guerra in Ucraina

di Luciano Lago
Quando analizziamo la causa dei conflitti odierni sullo scenario internazionale dobbiamo partire da
una premessa di fondo che permette di comprendere quale sia la principale causa di tali conflitti.

La classe dirigente globalista e l’elite di potere statunitense rifiutano di accettare la loro sempre
maggiore perdita storica dell’egemonia unipolare e della supremazia nelle relazioni internazionali dovuta allo sviluppo di un nuovo mondo multipolare e policentrico che sta modificando la correlazione delle forze tra nazioni con l’ascesa attiva di potenze come India, Iran, Corea del Nord, Cina, Russia, Venezuela o Cuba che segnano la loro sovranità e indipendenza contro l’imperialismo statunitense e il suo sistema neoliberista in declino .

Questa è anche la causa prima dello scontro fra occidente atlantista e la Russia di Putin ed a questo
si collega l’altro fattore che è dato dalla volontà delle elite globaliste di annientare la Russia come polo
antagonista al dominio degli Stati Uniti in Europa e in altre parti del mondo.
Gli Stati Uniti hanno utilizzato l’Ucraina come una loro pedina per contrastare la Russia e creare un
conflitto alle sue porte, approfittando delle rivalità interne e dei conflitti etnici di quel paese.
A questo si è unito il desiderio di saccheggio del neoliberismo occidentale, con buona parte della
popolazione ucraina sottoposta all’allucinazione consumistica introdotta da una massiccia
operazione di marketing . Tale operazione ha favorito la rivoluzione colorata avvenuta nel paese (pilotata
dalla CIA), guidata violentemente da due partiti di estrema destra Pravy Sektor e Svoboda, quest’ultimo
con seggi in Parlamento.
In un prolungamento della guerra fredda, che in molti pensavano fosse un residuo del passato , l’Occidente ha fatto pressione per insediare un governo russofobo a Kiev, dando così origine alla ribellione delle regioni a maggioranza russa e gestendo una sorta di guerra civile che ha servito da terreno fertile per il rafforzamento dei gruppi ultranazionalisti e neonazisti che hanno permeato le
istituzioni ucraine, l’esercito e incluso il governo di Kiev.

L’Ucraina è diventata quindi il terreno di scontro tra Occidente atlantista e la Russia che difende la sua
sicurezza dal tentativo scoperto della NATO di costituire nel paese basi avanzate offensive contro la
Russia.

La Russia ha reagito ed ha rotto l’accerchiamento con l’operazione speciale iniziata il 24 febbraio che,
si può criticare per il modo ed i tempi in cui si è sviluppata , ma che costituisce la risposta della
Russia alla strategia di accerchiamento portata avanti dalla NATO e dagli USA sotto le proprie
frontiere.

Forze USA in Ucraina

In questo contesto si rende evidente l’ipocrisia dell’Occidente che oggi condanna la Russia per la
presunta invasione dell’Ucraina dimenticandosi delle tante guerre sostenute ed appoggiate da USA e i suoi alleati contro paesi sovrani in violazione del diritto internazionale.
In particolare in molti si chiedono per quale motivo i governi occidentali, l’amministrazione Biden e
l’Unione Europea, condannano la Russia per aver invaso l’Ucraina con il pretesto della sicurezza
nazionale mentre difendono il “diritto legittimo” del regime saudita di invadere lo Yemen con lo stesso
pretesto?
Nonostante le spaventose violazioni dei diritti umani da parte dell’Arabia Saudita nello Yemen,
le nazioni occidentali, e in particolare gli Stati Uniti, non solo hanno fornito armi letali, addestramento,
manutenzione, intelligence e copertura politica e diplomatica alla monarchia saudita, ma hanno
imposto restrizioni ai media sulla copertura delle violazioni dei diritti umani del regime saudita in
Yemen, pressioni sulle società di tecnologia e social media per rimuovere e bandire completamente gli
attivisti yemeniti e i media critici nei confronti della guerra.

Lo stesso accade in Palestina ed in Siria con le azioni criminali del regime di Israele, sostenuto da tutto
l’Occidente atlantista, che sono dirette contro la popolazione indifesa, adducendo sempre il motivo
della propria sicurezza quando è noto a tutti che Israele occupa illegalmente le terre palestinesi e
conduce una spietata politica di appropriazione, di insediamenti coloniali e di apartheid della popolazione nativa.
Tralasciando il ruolo nefasto della NATO nelle recenti guerre di aggressione condotte in Iraq, in Libia,
Somalia e Afghanistan e altrove, con il loro bilancio di milioni di vittime e distruzioni immani fatte da
coloro che oggi si ergono a giudici.
In occasione della crisi ucraina il livello di ipocrisia e di cinismo dei media occidentali, guidati dal grande
carrozzone della propaganda anglo USA, risulta assolutamente intollerabile, da denunciare per le
falsità e la manipolazione della realtà diretta ad assegnare la parte del cattivo tiranno al presidente
Putin e la patente di “buoni e vittime” a tutti gli ucraini, inclusi i neonazisti sanguinari dei vari
battaglioni e mercenari di ogni risma accorsi a difendere la giunta di Zelensky e soci.

In vista dell’obiettivo di questa guerra, quello di disarticolare la Russia ed ottenere un cambio di
regime a Mosca, le forze della NATO stanno conducendo una forsennata campagna di sostegno
dell’esercito ucraino e delle formazioni neonaziste, fornendo loro ogni tipo di appoggio e di armi
sofisticate, alimentando le fiamme del conflitto che rischia ogni giorno di estendersi in Europa.

Si è compreso che nessuno ha voglia di scendere direttamente in campo per timore di una guerra
nucleare ma non si tralascia ogni sforzo per prolungare il conflitto a tempo indefinito a costo di
elevate perdite umane, con l’Occidente che mette le armi e gli ucraini che mettono la carne da cannone per alimentare la guerra.
Gli istigatori della guerra sono a Washington, a Londra ed a Bruxelles, con il tragico ruolo dell’Europa che lavora per il suo stesso annientamento pur di favorire gli interessi dell’Impero statunitense.
Di questo un giorno le classi dirigenti dei paesi europei saranno chiamate a rispondere.

Quello che gli altri non dicono

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