LE TESTE ROTOLERANNO IN UCRAINA DOPO IL FALLIMENTO DELL’OFFENSIVA

Scritto da Pietro Pinter , dottore in Relazioni Internazionali, autore del blog di geopolitica in lingua italiana inimicizie.com

Quando la propaganda diventa irrimediabilmente inconciliabile con la realtà, prima o poi dovrà arrivare la resa dei conti. La testa di qualcuno – che si tratti del vero colpevole o di un capro espiatorio – deve rotolare davanti all’opinione pubblica, per consentire un “nuovo inizio” con un’immagine ripulita.

Punire persone chiave significa però anche minare l’equilibrio politico, il che è particolarmente pericoloso in un Paese in guerra.
Questo sta accadendo ora in Ucraina.

L’epopea di un’Ucraina destinata a vincere in breve tempo dopo aver assorbito lo shock iniziale dell’invasione – in una marcia trionfale verso il Mar d’Azov e i confini del 1991 – è stata finalmente infranta con l’offensiva estiva recentemente conclusa . Le forze armate ucraine hanno consumato mesi di forniture NATO (difficilmente sostituibili) per avanzare di 10 chilometri nei campi di Zhaporozhye, raggiungendo a malapena la prima linea di difesa russa e senza catturare alcun obiettivo strategico. La leadership ucraina aveva fatto chiare promesse al Paese e agli alleati. All’inizio di novembre – nonostante i limitati successi ucraini su un fronte separato, il Dnepr – le forze armate ucraine si ritrovarono con la roccaforte di Avdeevka parzialmente circondata e i villaggi riconquistati a sud di Bakhmut (Klischeevka, Andreevka) nuovamente contesi dai russi.
Cominciano a farsi domande.

In Ucraina – oltre a trovare un capro espiatorio per l’offensiva estiva – l’establishment deve anche decidere concretamente come (o se) continuare la guerra. Cominciano ad emergere proposte eterodosse al riguardo, come quella del candidato alla presidenza Oleksey Arestovich, ex consigliere militare di Zelenskyj, che si è dimesso dopo essere stato pesantemente criticato per la sua controversa lettura dell’attentato a un condominio a Dnipropetrovsk . Arestovich, che ha contatti anche in Europa – proprio in questi giorni è ospite al festival Limes di Genova – propone di rinunciare alla riconquista militare dei territori perduti e di congelare il conflitto grazie alle (presunte) garanzie Nato sul restante territorio.

Anche tra coloro che sostengono in un modo o nell’altro la continuazione della guerra emergono differenze: la più importante è quella tra Zelenskyj e il capo di stato maggiore, Valery Zaluzhny. Quest’ultimo parla di ‘stallo’ in un’intervista all’Economist, salvo poi essere subito e pubblicamente smentito da Zelenskyj. Pochi giorni dopo, un pacco bomba consegnato all’ufficio di Zaluzhny uccide uno dei suoi subordinati. Il capo delle forze speciali, Viktor Korenko, secondo alcune fonti un uomo fedele a Zaluzhny, viene licenziato.

Romano Chervinskij

Ma il più grande siluro contro il capo di gabinetto arriva dagli Usa: un’inchiesta del Washington Post – insieme ai tedeschi della Bild – “smaschera” nome e cognome di un presunto artefice del sabotaggio del gasdotto Nord Stream: Roman Chervinsky, palese capro espiatorio di tutte le operazioni andate male dei servizi segreti ucraini (quindi, secondo la prassi, “non autorizzate”) come il tentativo fallito di reclutare un pilota di bombardiere russo , o di rapire uomini Wagner in Bielorussia , ora sotto processo in Ucraina. Secondo l’indagine, Chervinsky ha agito su ordine diretto di Zaluzhny, all’insaputa di Zelenskyj (ma non dell’intelligence degli Stati Uniti e di mezza Europa, a quanto pare) nel pianificare la distruzione dell’oleodotto .

In generale, l’amministrazione Zelenskyj è caratterizzata da una crescente centralizzazione del potere. I rivali passati e potenziali del presidente generalmente non se la passano bene.
Le teste rotoleranno in Ucraina dopo il fallimento dell’offensiva


Igor Kolomoisky, Petro Poroshenko, Viktor Medvedchuk, Wladimir Klitschko

L’oligarca che ha lanciato Zelenskyj mediaticamente e finanziariamente – Igor Kolomoisky – è dietro le sbarre e sotto processo, privato della cittadinanza ucraina. Al predecessore Petro Poroshenko – che ha subito un’irruzione da parte della SBU nel 2019 ed è sotto processo per “alto tradimento” – è stato vietato di lasciare l’Ucraina per conferire con i leader della NATO al vertice di Vilnius. Il leader del secondo partito alle elezioni locali del 2020 – Viktor Medvedchuk, legato personalmente alla Russia e a Putin – è stato arrestato nel 2022 e deportato in Russia in uno scambio di prigionieri. Il rivale filo-tedesco Wladimir Klitschko è stato pubblicamente umiliato da Zelenskyj, che lo ha accusato di negligenza nella manutenzione dei rifugi antiaerei nella Kiev di cui è sindaco, e quasi costretto a dimettersi.

Lo stesso vale per coloro che hanno potuto accumulare potere dall’inizio della guerra, date le loro posizioni di vertice in settori dello Stato legati allo sforzo bellico: il ministro della Difesa Reznikov è stato licenziato e sostituito con il “signor Nessuno” Umerov, il ministro dell’Interno Monastirsky è morto in un sospetto incidente del suo elicottero vicino alla capitale.

Se e quando si terranno le elezioni in Ucraina, tutti i rivali di Zelenskyj partiranno in forte svantaggio, con media (canale unico statale) e apparato di polizia/giudiziario che sembrano schierarsi completamente dalla parte del presidente.

Non mancano coloro che sostengono soluzioni più radicali, come il maggiore generale Dmitry Marchenko che – infrangendo il voto di “neutralità” politica dei militari – sostiene la necessità che Zaluzhny (che tra l’altro non ha mai mostrato pubblicamente ambizioni politiche) diventi presidente, ‘come Charles de Gaulle’, per combattere la corruzione. Qualcuno ricorda come Charles de Gaulle salì al potere?

Una lunga inchiesta del Time Magazine – secondo alcune fonti ucraine, informate dallo stesso Arestovich – dipinge Zelenskyj come un presidente solitario, disconnesso dalla realtà, irritato e arrabbiato con i suoi subordinati.

Più interessante della veridicità del rapporto (per quanto plausibile) è che è stato pubblicato dal Time. L’incessante ondata di articoli negativi sull’Ucraina da parte dei principali media anglosassoni – con un tono impensabile anche nella primavera scorsa – ci fa notare, insieme alle turbolenze in Europa e negli Stati Uniti ( dove si tentano i contatti con la Russia ) sull’Ucraina e sui finanziamenti all’Ucraina, che anche all’estero si pongono domande sul futuro dell’Ucraina. Domande con conseguenze molto gravi.

Fonte: South Front

Traduzione: Luciano Lago

9 commenti su “LE TESTE ROTOLERANNO IN UCRAINA DOPO IL FALLIMENTO DELL’OFFENSIVA

  1. L’Ucraina non ha svolto il compito affidatole, può essere buttata a mare a far compagnia al relitto del gasdotto sabotato ; sabotato con una azione di guerra per la quale gli indegni dirigenti tedeschi lo hanno anche ricompensato .

  2. Dire che gli ucraini sono stati i sabotatori del Nord Stream è come dire che Osama Bin Laden ha buttato giù le torri l’ 11 di settembre..

  3. Stanno oleando la ghigliottina. Cose grosse assai si stagliano all’orizzonte. Tutto il sangue sparso Ucraino e Russo si rivoltera’ contro di loro in una tragica nemesi. Comico ed entourage stiano in campana.

  4. la follia di origine ereditaria endemica ? Zelensky Blinken Soros Schwab Nuland Kissinger Yellen Netanyahu Gates Zuckerberg Stoltenberg Bezos …

  5. il potere atlentico della Casa Rocfi Rotsci … crea Benito e Adolfo .. li usa contro l’ internazionale socialista in Europa e poi contro la Russia … inutilmente vista la loro sconfitta … in seguito occupa quel che resta del regno di Adolfo e Benito per fermare in l’ Europa l’ avanzata di Stalin … tutto ciò si riproporrà in Ucraina

  6. Se i “sottoposti” di Zelensky si “passano” pacchi bomba, allora la resa dei conti è già in corso … e non finirà bene per i russofobi ucro-nato e per l’occidente in generale !

  7. Sono due anni che l” Ucraina riceve montagne di nuovi armamenti e di nuove munizioni USA & NATO che sono il massimo della tecnologia militare per guerre lussuose e vincenti contro paesi poveri del terzo mondo ! Sono due anni che le continue controffensive Ucraine contro la Russia ( che viene considerata dai paesi USA & NATO una nazione del terzo mondo ) le armi lussuose USA & NATO fanno cilecca e l” Ucraina perde sempre tutte le battaglie !
    E io PAGO !!!

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