Le giovani donne cristiane che hanno lasciato i loro figli per combattere contro lo Stato Islamico

Un Natale di guerra per le donne siriane.

Appartengono alle comunità siriache ortodosse o cattoliche. Sono giovani donne che hanno rinunciato ai loro studi, al lavoro ed alle loro famiglie per “combattere contro l’idea che una donna vale soltanto per le incombenze della casa e dell’estetica”.

Si chiama Babilonia, una donna siriana di 36 anni che ha messo da parte il suo ruolo di madre ed il suo lavoro per unirsi alle sue compagne cristiane che combattono contro lo Stato Islamico (ISIS) nel nord est della Siria.

“Faccio a meno dei miei figli, Limar (9 anni), Gabriella(6 anni), penso che possano avere fame, sete e freddo, ma cerco di spiegare loro che sto combattendo per proteggere il loro futuro”, ci ha raccontato questa donna robusta e determinata, vestita con l’uniforma militare.

Le donne siriache parlano e pregano fra di loro in aramaico. La maggior parte di di loro è ortodossa o giacobita, salvo una minoranza che sono cattolici che si unirono alla Chiesa di Roma nel XVIII secolo. Sono presenti in Siria, in Libano ed in Iraq.

Giovani cristiane in addestramento

Giovani cristiane in addestramento

Prima di andare al fronte, Babilonia lavorava come parruchiera. E’ stato il suo stesso marito ad animarla ed a farle prendere le armi per combattere l’idea che “una donna siriaca valga solo per le faccende di casa e per l’estetica”, secondo le sue stesse parole. anche il marito di qusta donna sta combattendo in Siria contro l’ISIS e gli altri gruppi terroristi in un paese totalmente devastato da oltre quattro anni di conflitto.

Babilonia forma parte di un battaglione composto da decine di donne siriache battezzato “le forze di protezione della donne della Mesopotania”. Questo nome fa riferimento alle regioni stroicamente abitate da questa minoranza cristiana dell’Oriente, rimasta saldamente legata alla propria fede e cultura e che oggi combatte per sopravvivere, fra il Tigri e l’Eufrate, nelle terre dove sono sorte le più antiche civiltà.

L’addestramento del primo reparto del battaglione femminile si è finalizzato in Agosto, nella città di Al Qahatani nella provincia di Hasaka.

Giovani cristiane

Giovani cristiane

“Sono cristiana praticante e pensare ai miei figli mi rende più forte e determinata nella mia lotta contro il Daesh (in arabo lo Stato Islamico)”, ha spiegato Babilonia, con uno sguardo penetrante, I siriaci sono presenti nel Libano, in Siria ed in Iraq.

Lucia, di 18 anni, ha abbandonato i suoi studi per andare a combattere, come sua sorella, contro la volontà di sua madre. La battaglia di Al Hawl è stata la prima di Lucia, la prima anche in cui le donne siriache sono andate al fronte assieme alle Unità  Curde di Protezione Femminile.

Giovani volontarie cristiane

Giovani volontarie cristiane

Questa giovane era arruolata in un reparto delle Forze Democratiche della Siria (FDS) che sono riuscite a riconquistare decine di città e di fattorie che erano in mano agli jihadisti dellISIS, come la località di Al Hawl, il 13 Novembre scorso.

Le FDS, reparti che ragguppano i combattenti curdi, cristiani ed arabi, furono create nel 2013 per resistere all’avanzata dei gruppi terroristi jihadisti, armati con armi saudite ed americane, che sono dilagati fra Siria ed Iraq organizzati con colonne di fiammanti Toyota armati di cannoni e mitragliatrici e di ogni altro equipaggiamento moderno.  La mobilitazione degli arabi, dei curdi e dei cristiani è stata totale ed ha impegnato qualunque persona in grado di impugnare un fucile.
Queste donne non sono fuggite come profughe verso la Turchia ed hanno rifiutato di farlo per difendere la loro terra e le proprie famiglie.
Il Natale del 2015 sarà per loro, le donne cristiane, un altro Natale di guerra.

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