L’apertura del secondo fronte


di Ricardo Nuno Costa

Cosa sta facendo l’Organizzazione del Nord Atlantico in Corea e in Giappone, dove si trova il confine orientale della massa continentale eurasiatica, proprio dove la Russia e il Giappone si toccano sulle coste del Pacifico?

L’attuale visita di Stoltenberg a Seul e Tokyo sembra confermare quello di cui si parlava almeno dall’aprile dello scorso anno, quando sul nostro sito abbiamo riportato che i piani di Washington e Londra non si limitavano all’Europa. Il viaggio del segretario generale della Nato in Asia è foriero di destabilizzazione, a differenza delle iniziative commerciali intraprese negli ultimi anni tra i Paesi della regione, che fanno pensare a un conflitto.

La mappa atlantista non dovrebbe essere estranea all’impegno degli Stati Uniti nell’AUKUS con i suoi partner “a 5 occhi”, e nel QUAD con India e Giappone, due blocchi militari progettati per limitare la Cina nel proprio spazio marittimo naturale. L’eccezionale dipendenza del gigante asiatico dalle importazioni non è estranea a questi movimenti dirompenti manovrati a 10.000 km di distanza a Washington.

Ma l’allargamento della NATO alla regione Asia-Pacifico ha nel mirino anche la Federazione Russa. Tokyo ha recentemente intensificato la retorica sulle rivendicazioni delle Isole Curili, che appartengono giustamente alla Russia dalla fine della seconda guerra mondiale. Qui potrebbero esserci manovre per distrarre Mosca, impegnata in Ucraina.

Il Giappone, che quest’anno presiede il G7, ha recentemente annunciato un aumento della difesa di quasi il 24%, insieme a un aggiornamento della sua dottrina militare, che per la prima volta dalla seconda guerra mondiale include la possibilità di un attacco preventivo (contro la Cina), così come l’incorporazione per la prima volta di armi offensive a lungo raggio, che ora saranno prodotte dalla sua industria militare sempre più robusta. Nulla di tutto ciò si era potuto fare nonostante gli accordi con i suoi principali partner, vincitori della seconda guerra mondiale, che per anni hanno chiuso un occhio sull’inclusione di un cacciatorpediniere modificato nella flotta giapponese, che è di fatto una portaerei.

Il primo ministro Kishida si è recato a Londra all’inizio di quest’anno, dove ha incontrato Sunak, per firmare uno “storico” accordo militare che ora consentirà alle forze britanniche di essere schierate in Giappone. D’altra parte, anche la base americana di Okinawa quest’anno sarà dotata di missili con capacità avanzate.

Premier Giappone e premier British

Già lo scorso luglio, il ministro degli Esteri tedesco Baerbock ha visitato Tokyo per coordinare ulteriormente l’azione congiunta contro Russia e Cina nella regione. Il ministro ha cercato di convincere la sua controparte di un embargo sull’impianto GNL Sakhalin 2 di Gazprom sull’isola di Sakhalin, in cui sono coinvolte aziende giapponesi. Tokyo ovviamente non ha seguito questa ingiunzione – come ha fatto la Germania con il Nord Stream 2 – che sarebbe una pallottola nel piede per il suo grande fabbisogno energetico. Strumentalizzato sì, “ma non troppo”.

In questa occasione, Baerbock ha anche visitato una base navale giapponese e una base navale americana e ha assicurato che la Bundeswehr sta ampliando la sua cooperazione con le forze armate giapponesi per una maggiore operatività nel Mar del Giappone.

Questo movimento concentrico, che sicuramente entrerà in vigore nei prossimi mesi, confermerà una nuova alleanza militare globale, che Liz Truss aveva già annunciato al meeting di aprile a Londra, meeting sopra citato. Questo dovrebbe riunire i Paesi che rappresentano quello che viene erroneamente chiamato “l’Occidente collettivo”, circonlocuzione delle economie che ruotano intorno al dollaro (euro, sterlina, yen e altre), estremamente indebitate e da esso sempre più dipendenti, nel disperato tentativo di mantenere il proprio dominio finanziario sull’economia e sul mondo secondo le regole da lui dettate.

C’è quindi da aspettarsi che, che sia a Taiwan, in Corea del Nord, su qualche isola contesa, o anche a seguito di un incidente nei mari agitati della regione, si presenti il ​​pretesto per un’escalation già annunciata. Tutto fa pensare che sia solo questione di tempo.

fonte: Geopol tramite Euro-Synergies

Traduzione: Gerard Trousson

15 thoughts on “L’apertura del secondo fronte

  1. Tutto può succedere, ma vorrei ricordare agli alleati che Hitler per mania e consapevolezza di forza invece di concentrarsi su un obbiettivo apri vari fronti, sperdendo forze che potevano essere inpiegato su un unico obbiettivo la Gran Bretagna, per farla breve c’è un proverbio che dice chi troppo vuole niente abbraccia è questo è quello che potrebbe succedere agli ATLANTISTI senza che se ne rendino cono.

  2. Inghilterra e Israele sono pappa e ciccia da almeno 450 anni, parliamoci chiaro! Poi hanno fondato gli USA quale cartina tornasole, e lo Stato di Israele che è servito a chiarire al mondo chi comanda. Mentre la Russia agisce con le sue sole forze perché la Cina la vedo defilata (che tristezza…), la coppia seriale le guerre le fa pagare alle loro colonie, pertanto Putin deve mirare bene su Londra e Gerusalemme, nel caso che.

  3. Basta con questa agonia eterna dell’Europa! Comincino, facciano, e si bombardino l’un l’altro sino alla fine. Se anche si tornerà indietro di cento e passa anni, non si starà mai male come ora! Che comincino!

    1. Tutti i consapevoli delle cose attuali ne stanno soffrendo ma l’ universo non è stupido….stai pure tranquillo

  4. Intanto gli USA ci stanno smantellando, dimostrando, come asseriva anche Mitterand, che ci sono nemici, alla prova dei fatti! Sono l’egoismo più empio della storia, ormai.

  5. i Golfingers hanno fatto eliminare Shinzo Abe – perchè aveva un patto segreto con la Russia di forniture gas e commercio e non voleva interromperlo –
    viva il papa – viva i rabbini di Londra e Parigi – viva la Nato ?

  6. se Ribbentropp e Molotov restavano alleati ora l’ Europa e Russia amministrerebbero il mondo come un giardino terrestre
    così se i Kaiser nella 1a non si scannavano con lo zar
    ma gli yankee e i Rotsci della finanza sono specializzati nello spargere rivolte veleni e guerre
    la terza volta è ora i medesiimi Goldfiingers fan scannare europei contro russi e cinesi

  7. Evidentemente il Giappone ha nel suo DNA la tendenza a fare harakiri …
    Vuole essere il primo paese al mondo ad aver assaggiato sia le atomiche Usa che Russo-Cinesi …
    anche loro sempre dalla parte sbagliata della storia …. le macerie non gli hanno insegnato niente !

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