LA TURCHIA CONFERMA LE PERDITE NEGLI ATTACCHI SULLA BASE AEREA DI AL-WATIYA, IL GNA GIURA DI RISPONDERE

I media statali turchi hanno confermato che i recenti attacchi aerei sulla base aerea di al-Watiya nella Libia occidentale che avevano distrutto un sistema di difesa aerea.
Citando una fonte militare libica, l’agenzia statale Anadolu Agency ha riferito che il sistema di difesa aerea e altre attrezzature militari, che erano state recentemente schierate nella base, sono state distrutte a seguito degli attacchi aerei.
“L’attacco non ha provocato perdite umane, ma ha preso di mira alcune delle attrezzature della base, che sono state recentemente portate per rafforzare la base, incluso un sistema di difesa aerea”, ha detto l’Agenzia Anadolu citando la fonte anonima.
Mentre l’agenzia di stampa turca ha affermato che gli attacchi aerei non hanno provocato vittime, fonti libiche locali hanno riferito che diverse ambulanze sono state viste correre alla base aerea dopo l’attacco.
Secondo l’esercito nazionale libico (LNA) agli ordini del gen. Haftar, che ha rivendicato la responsabilità degli attacchi aerei, un sistema di difesa aerea a medio raggio MIM-23 Hawk e un sistema di guerra elettronica KORAL sono stati completamente distrutti.
Dall’account Twitter .OSINT Editor ha condiviso un’immagine satellitare che mostra la base aerea di al-Watiya dopo gli attacchi aerei. Sfortunatamente, le aree a sud-est e sud-ovest della base aerea, dove era sistemato il sistema Hawk, erano entrambe oscurate dalle nuvole.

Alcune fonti libiche hanno affermato che il ministro della Difesa turco Hulusi Akar, che ha iniziato una visita a sorpresa in Libia due giorni fa, era presente ad al-Watiya quando gli attacchi aerei hanno avuto luogo il 5 luglio mattina. Tuttavia, questo non è stato ancora confermato.
Gli attivisti che sostengono il governo di accordo nazionale (GNA) hanno affermato che gli attacchi aerei non sono stati effettuati dall’LNA, ma dagli aerei da guerra Mirage 2000-9 dell’aeronautica degli Emirati Arabi Uniti. Secondo le affermazioni degli attivisti, gli aerei da guerra sono decollati dalla base aerea egiziana Sidi Barrani.

Il GNA, le cui forze hanno catturato al-Watiya dall’LNA il 18 maggio, è stato innescato dagli attacchi aerei. Salah al-Namrush, portavoce del governo, ha promesso che una risposta all’attacco sarebbe stata data al “momento giusto e nel posto giusto”.
L’attacco aereo alla base aerea di al-Watiya è stato ben pianificato ed eseguito. L’attacco potrebbe essere stato eseguito dagli alleati dell’LNA. La Turchia, che ha ricevuto un duro colpo, proverà probabilmente a rispondere molto presto. Questi potrebbe portare a una nuova escalation in Libia.
Fonte:South Front
Traduzione: Gerard Trousson
Nel 1911 abbiamo fatto di tutto per cacciare i turchi dalla Libia, e adesso ce li ritroviamo di nuovo tra i piedi. Povera Italia…sei davvero conciata male.
Il fatto è che le carte, nel gioco geopolitico sulla pelle della Libia, sono in mano ad altri e l’Italia non ha più alcun peso, essendo, fra l’altro, un paese occupato, soggetto alla nato e alle “regole europee”, retto da collaborazionisti della troika.
Lo stesso, ad esempio, nei rapporti con l’Egitto, che avrebbero potuto evolvere positivamente, ma ai quali è stato imposto uno stop con il caso regeni (creato ad arte?).
L’Italia è fuori gioco nel Mediterraneo e in Africa settentrionale.
Cari saluti