La Turchia accusa Israele: Attacchi sproporzionati ed infondati

Erdogan è intervenuto a sorpresa sul conflitto tra Israele e i gruppi palestinesi accusando Israele di “un uso sproporzionato e infondato della forza a Gaza che può portare ad una posizione inopportuna agli occhi dell’opinione pubblica mondiale”.
Lo ha dichiarato il presidente turco Recep Erdogan durante un discorso fatto al suo gruppo parlamentare del suo partito AkP e trasmesso attraverso la rete TV turca Trt.
“Portare avnti un conflitto in questo modo non è una guerra ma piuttosto un massacro”, ha aggiunto Erdogan riferendosi ai bombardamenti indiscriminati su Gaza. Nell’invitare entrambe le parti ad utilizzare un comportamento appropriato, il presidente turco ha detto che Ankara si oppone giustamente all’assassinio di civili in Israele ed ai bombardamenti a Gaza.
Una posizione che sottolinea la preoccupazione della Turchia per lo sviluppo degli aventi e che tiene conto della opinione pubblica della grande maggioranza dei paesi arabi che condanna la violenza spropositata di Israele e le continue violazioni dei diritti dei palestinesi che il governo Netanyahu ha effettuato nel corso del tempo, con occupazione delle terre palestinesi, con abbattimento delle loro case, con repressione e massacri continui a Gaza e in Cisgiordania. Queste sono, secondo l’opinione pubblica araba (e non solo quella) le vere cause della violenza che si è scatenata in questi giorni.

Gaza bombardata in forma indiscriminata
Il precedenza Erdogan aveva affermato che, per risolvere il problema palestinese, Israele deve ritornare ai confini del 1967 e rispettare tutte le risoluzioni dell’ONU che ha sempre ignorato.
Nota: Molti analisti osservano che, nel trattare i palestinesi come dei cani, in particolare a Gaza dove sono in stato di assedio da circa 16 anni, risulta normale che i “cani”, quando escono dal loro recinto, diventano rabbiosi e fuori controllo. La Turchia ha una sua posizione autonoma sul conflitto mediante la quale invoca il rispetto delle norme internazionali e delle risoluzioni dell’ONU. Questo a differenza dell’Europa che, in ogni dichiarazione, ripete a pappagallo le posizioni degli Stati Uniti e invoca il rispetto del diritto internazionale soltanto quando questo riguarda i nemici degli Stati Uniti (la Russia, l’Iran, la Siria, la Corea del Nord, ecc..).
Fonti varie
Traduzione e nota: Luciano Lago
Domanda da 100 milioni … Se per l’occidente la Russia è l’aggressore e deve lasciare il Donbass nelle mani del regime ucro-nato, coerenza vorrebbe che i leader occidentali pretendano e obblighino i sionisti a levarsi dalla Palestina !
Conosciamo la risposta, la Russia invade arbitrariamente l’Ucraina, mentre Israele è altruista perchè lascia vivi quegli animali di palestinesi nel lager di Gaza !
ci sarebbe un modo per fermare i terroristi di Hamas, per avviare una coesistenza degna di popoli civili: abbandonare (gradualmente ma senza trucchi) gli insediamenti abusivi nei Territori palestinesi, ridefinire un confine credibile fra Israele e Palestina, non a macchie di leopardo, accettare la mediazione e la garanzia di una forza internazionale. Magari Israele perderebbe un bel po’ degli aiuti delle comunità USA ma guadagnerebbe un sacco in futuro degno per i propri figli. Possibile, ma utopico.
Quello che stanno facendo a Gaza lo vogliono fare il n tutto il mondo: per i sionisti al potere i non ebrei sono solo animali (si considerano il popolo di Dio, una razza eletta..in questo non sono dissimili da Hitler). Non a caso in queste ore , a Gerusalemme, hanno imposto ai non ebrei di nascondere i propri simboli religiosi..preti compresi
I governanti europei, di solito imposti dalla finanza anglosassone, non sono alleati,ma solo servi degli USA .
Una analisi probabilmente corretta:
secondo l’opinione pubblica araba (e non soltanto quella) la vera causa degli attacchi che si sono scatenati in questi giorni verso Israele è la violenza spropositata di Israele nonché le continue violazioni dei diritti dei palestinesi che il governo Netanyahu ha perpetrato nel corso del tempo, con l’occupazione delle terre palestinesi, con l’abbattimento delle loro case, con la repressione ed i continui massacri a Gaza e in Cisgiordania