La Società francese chiederà presto il conto ad Hollande
di Ad Diyar
Traduzione di Luciano Lago
Fonte: Al Manar
http://www.almanar.com.lb/spanish/adetails.php?eid=45967&cid=25&fromval=1&frid=25&seccatid=62&s1=1
Fonti diplomatiche a Beirut hanno lanciato forti critiche contro il presidente francese Francois Hollande, che si trova già sotto scacco per la sua politica economica e che è il presidente francese che ha ottenuto il più basso livello di popolarità mai toccato da un presidente dal 1958, anche da ultimo per causa del suo atteggiamento nella questione che si riferisce alle sanzioni verso l’Iran.La Francia si ritiene che non abbia il diritto di parlare di armi nucleari visto che fu proprio il paese che aiutò e fornì assistenza ad Israele, già nel 1952, nel realizzare l’arsenale nucleare israeliano.
Per quello che riguarda il dossier sulla Siria, queste stesse fonti stimano che Parigi ha dovuto constatare di aver perso la battaglia in questo paese sul piano economico, finanziario e petrolifero, la qual cosa spiega le pressioni che Hollande esercita sulla Casa Bianca perchè gli venga permesso di compensare in Libia quello che ha perso in Siria
Risulta evidente che Israele cerca di utilizzare Hollande e la Francia per i propri interessi. Tuttavia nello stesso tempo gli israeliani affermano che Tel Aviv cerca di rinforzare adesso le sue delicate relazioni con Washington. Queste fonti affermano che Israele si sta giocando il presidente francese in attesa di ottenere le garanzie che gli offriranno gli Stati Uniti in contropartita se si arriverà ad un accordo sulla questione nucleare dell’Iran.
Senza dubbio i francesi chiederanno il conto molto presto ad Hollande di quello che sta facendo in favore della pace e della sicurezza internazionale tenendo in conto la posizione che ha adottato e che punta verso una guerra e che è stata pianificata inoltre in coordinamento con le capitali di quei paesi che uccidono bambini e persone innocenti. La società civile francese porrà interrogativi molto presto al capo di Stato circa la sua politica estera, politica che ha fatto perdere alla Francia le sue posizioni privilegiate e vantaggi economici e finanziari nei vari paesi importanti e la ha trasformato la visione della Francia in quella di uno Stato che appoggia il terrorismo in Siria.
Hollande el il suo ministro degli esteri Laurent Fabius, un sionista convinto, hanno espresso critiche contro i regimi di Assad in Siria e di Hassan Rowhani in Iran, ed hanno denunciato la violazione dei diritti umani in Siria ed in Iran mentre dall’altra parte risulta che il governo Hollande ha realizzato accordi profittevoli con l’Arabia Saudita ed i Qatar, i suoi nuovi alleati nello scacchiere medio orientale, i paesi che in questo momento sono sponsor del terrorismo non soltanto in Siria ma anche in Libano ed in Iraq.
Risulta strano che Hollande non si accorga di come questi regimi siano i più oscurantisti e retrogradi del mondo arabo, caratterizzati da un regime poliziesco ed intollerante che reprime con pena capitale qualsiasi dissidenza e che utilizza ancora lo schiavismo nei confronti dei lavoratori immigrati dall’estero.
Ne ha approfittato la Marine Le Pen,(principale forza di opposizione) che ha lanciato poco tempo addietro accuse precise contro la politica del governo Hollande affermando che la Francia grazie ad Hollande è divenuta “la prostituta del Qatar e dell’Arabia saudita” (« la prostituée des émirs ventre, la prostituée du Qatar et de l’Arabie Saoudite ») .
http://www.nouvellesdumonde.net/le-pen-a-dit-que-la-france-est-devenue-la-prostituee-du-qatar/