La sinistra mondialista allo sbando ricomincia da Walter Veltroni e dalla Boldrini

di  Luciano Lago

Si poteva forse dubitare che, per rilanciare il fronte liberal, sarebbero stati arruolati i vecchi personaggi della storia del PD, da un pò di tempo messi in archivio? No di certo, non poteva mancare ed infatti ecco ricomparire il riciclato Walter Veltroni, detto “l’amerikano”, quello che tifava Clinton e Tony Blair e che oggi è ricomparso sulle scene e subito si è prodigato a fare l’elogio del crimimale di guerra McCain, qualificandolo come un “eroe”.

Il Walter non si smentisce mai e non prova vergogna a scegliere come suoi idoli i peggiori criminali di guerrra statunitensi e britannici.


L’ineffabile creatore del Pd, dopo aver criticato la deriva populista in Italia, ci comunica di essere arrivato alla conclusione che: “Il populismo, espressione comoda per indicare una politica che a questo disagio si rivolge, è, per tutto questo, una definizione sbagliata. È destra, la peggiore destra. Quella contro la quale “un galantuomo” come John McCain ha combattuto fino all’ultimo”. Vedi: Non chiamiamoli populisti….

Quindi, se a suo tempo il Walter ci raccontava di ispirarsi al Tony Blair, oggi lo stesso, in un articolo su Repubblica, giornale preferito della sinistra mondialista, ci narra di essere un emulo ed estimatore del McCain, noto guerrrafonfaio e macellaio che ha causato decine di migliaia di vittime civili nei conflitti e nelle aggressioni miltari da lui sostenute e che risulta anche essere uno dei massimi sponsor del terrorismo islamista in funzione di cambio di regime in Siria e dei gruppi neonazisti in Ucraina per imporre i governi fantoccio di Washington in contrasto con la Russia.

Il Walter “l’amerikano”ce lo ricordiamo bene come colui per decenni ci ha propinato l’America come esempio di “grande democrazia” con la reverenza servile del filoatlantista di ferro, senza mai porsi dei dubbi sulle guerre e sui massacri compiuti da suoi amici amerikani per portare la “democrazia”. Lui che si ammantava di democratico e progressista e che ci illustrava i grandi meriti dell’altro grande criminale di guerra, Tony Blair, uno dei responsabili del genocidio del popolo irakeno, causato dalla necessità di contrastare le fantomatiche “armi di distruzione di massa”.

Un personaggio il Walter che non ha mai proferito una parola di autocritica sulle sue scelte politiche e che oggi si ripresenta in un momento delicato probabilmente come personaggio sponsorizzato da ambienti neo liberisti italiani ed europei che cercano qualcuno rappresentare la sinistra dei mercati e a fare da prestanome verso la riduzione del Paese a Grecia. “Lui è il cavallo giusto”, hanno pensato i circoli globalisti, mettiamolo in pista.
Veltroni è quello che è, inconsistente e superficiale, con cultura cinematografica, ma un uomo navigato che conosce bene le regole del marketing politico ed ha fiutato il modo di riciclarsi in vista delle prossime battaglie per l’autunno. Lui potrebbe proporsi per una campagna in stile Hollywodiano, il titolo: “la democrazia contro l’estremismo” con sponsor assicurati fra i cinematografari di San Francisco, quelli dei circoli “liberal” che appoggiavano la Clinton.

In Italia è già pronto il Gruppo De Benedetti di Repubblica/L’Espresso a sponsorizzarlo, in predicato alcune grandi Istituzioni finanziarie e non è escluso che anche Soros allarghi i cordoni della sua borsa e lo preferisca alla fallimentare e lagnosa Emma Bonino, quella del “Più Europa”, un vecchio arnese della politica che ormai non rappresenta che lei stessa, il suo magnate e finanziatore George Soros e la la corte di atlantisti e globalisti che la circonda.

I suoi sostenitori ci racconteranno che lui, il Walter, stava per partire per l’Africa, come aveva promesso allora ma che lo hanno fermato in tempo: “Walter, gli hanno detto, ci sei più utile qui”. Non ci ha pensato due volte il Walter ed adesso è pronto per formare il nuovo fronte antifascista.

Lo hanno preso in tempo mentre mentre il Walter, per ingannare l’attesa, nelle vesti di regista impegnato, stava girando un film di tipo teletrash, comunque pagato in gran parte con i soldi pubblici e destinato agli archivi cinematografici degli scarti del Cinema di retrospettacolo.

Veltroni e Boldrini

Subito sul carro della Nuova sinistra è salita entusiasta anche la Laura Boldrini, un’altra “lady global”con scorta al seguito che aspira a ridare vita al nuovo fronte degli antisovranisti ed a combattere contro il duo Salvini-Orban, la coppia che vuole “distruggere l’Europa” e che ci “vuole riportare nel passato”. Loro ( i sinistri) sono l’alternativa della “società civile viva e delle forze progressiste” in vista delle elezioni europee, ha dichiarato la Boldrini a Milano, entusiasmando la piazza dei sostenitori della nuova sinistra antifascista, liberal, europeista e globalista.

Lei ,la “lady global, Boldrini, era proprio quella che ci propinava sermoni nei quali ci raccontava la possibilità che i migranti sarebbero stati “l’elemento umano, l’avanguardia della globalizzazione ” che gli stessi migranti ci avrebbero offerto un “nuovo stile di vita che presto sarà lo stile di vita per tutti noi”.

Adesso in effetti la Boldrini arringa i migranti, quelli presenti a Milano, davvero l’avanguardia di quelli che il nuovo PD e la sinistra vorranno arruolare nelle loro fila come nuova base di consenso, sostituendo i lavoratori, giovani e pensionati che hanno voltato le spalle al PD ed alle sue fisime globaliste. Questo spiega la fretta per dargli lo “Ius Soli”, il diritto di voto e l’inserimento nei ranghi del partitone come mano d’opera per tutti gli usi.

Di fronte ad una tale eccellenza, se pur ripudiata dalle scelte dell’elettorato italiano, con questi nuovi dirigenti, chi potrebbe dubitare che la sinistra mondialista rinata e rinvigorita da cotanti apporti possa non andare verso “brillanti” successi?

Quello che gli altri non dicono

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