La sinistra globalista canta “Bella Ciao” per ritrovare lo “spirito della resistenza” contro il governo giallo/verde


di Luciano Lago

Non poteva mancare anche una buona cantata delle vecchie canzoni nostagiche del “tempo che fu” per far ritrovare alla ex sinistra di governo, oggi all’opposizione ma anche allo sbando, l’antico spirito delle lotte contro il Fascismo, oggi impersonato dal governo giallo/verde che ha appenna licenziato la manovra economica sotto gli isterismi e le proteste urlate dell’opposizione.
Tuttavia la sinistra in piazza, quella che cerca di smuovere le folle che non ci sono più e invoca la resistenza contro il governo dei “nuovi fascismi”, sollevando la bandiera della UE in sostituzione delle vecchie bandiere rosse, rappresenta quanto di più patetico possa manifestare questa schiera di ex capi e capetti divisi fra loro in correnti e sottocorrenti che fino a ieri dettavano regole e predicavano il “ce lo chiede l’Europa” come supremo postulato per imporre la logica dei mercati e della finanza.
Si sa che rievocare l’antifascismo produce spirito di nostalgia e nuova forza nell’animo dei politici e sostenitori del PD, da poco privati delle poltrone di governo su cui hanno prosperato per tanti anni. In ogni caso, il tentare di appassionare le folle nel nome dell’Unione Europea e dei suoi oligarchi, del sistema neoliberista che ha privato i lavoratori dei loro diritti, offre lo spettacolo di personaggi ormai arrivati “alla frutta”.
Mancava solo lo slogan, che pure qualcuno ha urlato, “viva Moscovici, abbasso Conte”, come significativo gesto di riprovazione per il governo che ha osato contestare (appena un pò peraltro) le regole europee del bilancio imposte all’Italia.
Di sicuro è mancata la coerenza nel PD, il partito che oggi solleva la sua protesta in nome e per conto dei pensionati ma dimentica che è stata proprio la sinistra quella che ha appoggiato la nefasta legge Fornero che ha spogliato dei loro diritti centinaia di migliaia di persone sulla soglia della pensione gettandoli nella disperazione. La stessa sinistra che ha avallato le leggi liberticide sul lavoro varate dal governo Renzi, il famigerato Job Act che ha annullato lo Statuto dei Lavoratori e ha fatto eregere a dogma indiscutibile i mercati e la finanza al disopra delle stesse regole della Costituzione che prevedevano come prioritario il diritto al Lavoro e l’occupazione come base della dignità delle persone e dello stato sociale.

Si canta “Bella Ciao” in piazza Montecitorio…


La sinistra ha dimenticato le vicende dei governi non eletti catapultati al vertice dell’esecutivo grazie alle manovre di palazzo e ai favoritismi di un presidente garante dei mercati, un certo Giorgio Napolitano, favoreggiatore delle “guerre umanitarie” degli USA/NATO contro la Libia.
Quelle sciagurate politiche subordinate ai mercati, ai dettami della UE, della finanza e dei potentati finanziari, oltre alla folle apertura dei porti e delle frontiere all’invasione di masse migratorie, ha determinato l’allontanamento delle masse popolari che si sono sentite tradite e svendute da parte di quella classe politica, parolaia e ipocrita.
Adesso al governo, grazie al disastro delle loro politiche, sono andati gli altri, i “populisti” della Lega e del 5 Stelle, che hanno comunque tutto il diritto di provare a fare una politica diversa, se ci riescono, come a varare provvedimenti che diano un pò di fiato alle persone, alle famiglie ed alle imprese.

Sarà il tempo a dimostrare se sono questi in grado di rappresentare una alternativa ma il giudizio lo dovranno dare i cittadini, non i mercati e non i tecno oligarchi della Commissione Europea.
Si può scommettere che Il PD e la sinistra continueranno a brancolare nel buio, a scannarsi fra le correnti, ad urlare alla luna senza un loro vero progetto politico che non sia quello dettato dai mercati e dalle oligarchie europee. Quello che già è stato irrimediabilmente bocciato dagli elettori. Non basta affidarsi alla Bonino, ai Saviano, ai Fabio Fazio, ai suggerimenti di Moscovici e ai sermoni di Papa Bergoglio, per ritornare sulla cresta dell’onda e nel favore degli elettori. Questo i capi e capetti del PD non lo hanno ancora capito ma saranno inevitabilmente gli elettori a dare l’ultima stangata probabile alla vecchia sinistra, come tutto lascia prevedere, in occasione delle elezioni europee.

Quello che gli altri non dicono

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