
23 Dic 2019 La Serbia si avvicina sempre più alla Russia
Il ministro della difesa russo Sergei Shoigu visiterà la Serbia nel 2020, come hanno confermato oggi il ministro della difesa serbo Alexander Vulin e l’ambasciatore russo Alexander Bocan-Harchenko.
Il ministro Vulin e l’ambasciatore Bocan-Harchenko concordano sul fatto che la cooperazione tra i due paesi è stata rafforzata grazie alle eccellenti relazioni personali tra il presidente e i comandanti supremi delle forze armate della Federazione russa, Alexander Vucic e Vladimir Putin, come dimostrato dal loro ultimo incontro a Sochi. Riportato da Difesa.
L’ambasciatore russo ha invitato il Ministro Vulin a partecipare alla “Conferenza di Mosca” nell’aprile del prossimo anno.
Il ministro Vulin ha affermato che la Serbia si è impegnata per la neutralità militare e ha perseguito una politica estera indipendente e autonoma, pur mantenendo buoni rapporti con i suoi partner sia in Oriente che in Occidente. Ha sottolineato che quest’anno ha rappresentato il maggior successo di sempre nel numero di attività attuate.

Il ministro Vulin ha sottolineato che la Serbia sta cercando di sviluppare e migliorare ulteriormente la cooperazione con la CSTO( Collective Security Treaty Organization), la grande intesa euroasiatica, nonché partenariati bilaterali con i suoi Stati membri.
L’ambasciatore Bocan-Kharchenko ha sottolineato che la cooperazione nel campo della difesa della Serbia e della Federazione russa è in costante evoluzione e che la cooperazione militare-tecnica, militare-economica e militare-educativa rappresenta un importante segmento della cooperazione bilaterale.

Nota: La Russia prende di fatto posizione nei Balcani schierandosi con la Serbia nel momento in cui altri paesi della regione (Macedonia ) vengono inglobati nella NATO. D’altra parte i tentativi dell’occidente di attirare nel proprio campo la Serbia sono falliti per l’opposizione popolare di quanti non hanno scordato i bombardamenti della NATO effettuati su Belgrado e sulla Serbia che produssero oltre 2500 vittime civili e l’appoggio della stessa NATO alla secessione del Kosovo, una regione che i serbi continuano a considerare territorio della Serbia. La ferita non può essere rimarginata.
Fonte: Sputnik Srbiju
Traduzione: G. Sorbello e Biljana Stojanovic
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