La questione Ucraina e le pressioni dalla UE e dalla NATO per strappare il paese dall’influenza russa

di Stefano Fait

La posizione filo ucraina è stata in pratica cancellata dal dibattito mediatico italiano.
Viviamo in un mondo orwelliano: il ruolo dei giornalisti oggi è diventato quello di informare la popolazione che la loro nazione è schierata dalla parte del Bene, del Vero, del Giusto e che gli altri sono l’Asse del Male.
Non ci sono più analisi obiettive della situazione, ma montagne di mezze verità distorsioni semantiche (es. ogni accordo proposto da Putin è “estorto” o è un “patto faustiano”, mentre ogni accordo europeo è la più grande chance dai tempi della manna biblica), fantasie, illusioni e relativismo morale questo è il quadro clinico di una persona affetta da schizofrenia o psicopatia.


NUOVA GUERRA FREDDA
Tra il 2005 e il 2010 l’Ucraina dovrà essere pronta per un confronto serio con la NATO. Dopo il 2010, il principale nucleo della sicurezza in Europa consisterà in Francia, Germania, Polonia e Ucraina. Zbigniew Brzezinski (geostratega di riferimento del Pentagono e della Casa Bianca), “La Grande Scacchiera”, 1998.
Questa non è altro che una rivisitazione dei piani strategici degli Alti Comandi tedeschi della Prima e della Seconda Guerra Mondiale. È un’Operazione Barbarossa senza l’uso di armi.
L’arma impiegata è l’accordo economico che rientrerà nel Transatlantic Trade and Investment Partnership.

La possibile entrata dell’Ucraina nella NATO equivale a un’esplosione nucleare tra Mosca e i paesi occidentali. I tentativi di tirare Kiev dentro l’Alleanza Atlantica porteranno a una crisi di enormi proporzioni in Europa, in campo sia militare sia politico. E la stessa Ucraina assisterà a una profonda crisi interna visti i diversi orientamenti culturali della sua popolazione. L’Occidente sottovaluta l’importanza della questione ucraina per la Russia e non percepisce a dovere come Kiev possa rappresentare un grave fattore di destabilizzazione nelle sue relazioni con Mosca. Credere che la Russia sarà prima o poi costretta a mandar già l’entrata dell’Ucraina nell’Alleanza Atlantica è pratica pericolosa che può portare a un’evoluzione catastrofica degli eventi. Del resto molti in Occidente non credevano, fino ad agosto 2008, che la Russia osasse condurre un intervento militare in Georgia.  Ruslan Pukhov, consulente del ministero della Difesa russa, Limes, dicembre, 2013,
Quasi la metà degli ucraini è di madrelingua russa o è piuttosto legata alla lingua e cultura russa.
In caso di collasso dell’Ucraina la Russia si annetterebbe sicuramente la Crimea perché ha bisogno della base navale di Sebastopoli.
L’Occidente sembra intenzionato ad andare fino in fondo:

1)  Il National Endowmwnt for Democracy, emanazione del Congresso, ha creato e sponsorizza generosamente ben 52 organizzazioni non-governative in Ucraina;
2)  5 ministri degli esteri di paesi NATO sono andati a Kiev ad arringare la folla – Victoria Nuland ha distribuito biscotti e merendine. Se lo facesse un ministro russo o cinese in Occidente che cosa succederebbe? Perché non hanno minacciato sanzioni contro la repressione di Erdogan?
3)  Poi è arrivato anche John McCain forse il massimo responsabile del disastro georgiano nell’Ossezia del Sud;
4)  George Clooney, tra un caffè e l’altro, si è schierato contro il governo ucraino;
5)  Angela Merkel sembra voler appoggiare ufficialmente la candidatura alla presidenza di Vitali Klitschko, sponsorizzato dall’istituto Konrad Adenauer;
6)  L’altro movimento di opposizione è quello di Yulia Timoshenko (detenuta per abuso d’ufficio) – anche lei targata CDU/CSU di Angela Merkel – che ha fatto i soldi con il gas, come tanti oligarchi post-sovietici. Pavlo Ivanovych Lazarenko, ex primo ministro suo partner d’affari, condannato a 9 anni di prigione in California per riciclaggio del denaro sporco, frode ed estorsione (secondo l’ONU ha sottratto 200 milioni di dollari all’Ucraina post-comunista): lo aspettano circa 50 capi di accusa se dovesse tornare in Ucraina.Assieme all’ex presidente Victor Yushenko è anche responsabile della riabilitazione di Stejpan Bandera (al quale è stata dedicata una statua e molti nomi di piazze o vie) e di altri collaborazionisti con il nazismo o addirittura ufficiali delle SS, come Roman Shukhevych, proclamato “eroe ucraino”;
7)  poi c’è Svoboda, un partito ultranazionalista che si considera erede del movimento partigiano filo-nazista colpevole di pulizia etnica antirussa, antipolacca e antisemita e parla di “rivoluzione della dignità” (uno slogan coniato da Zbigniew Brzezinski);
8)  Kateryna  Kruk , già addetta alle pubbliche relazioni per Svoboda, ha trovato spazio sul Guardian;

QUESTIONE ECONOMICA
La Russia di Putin ha sempre cercato un’integrazione progressiva con l’Unione Europea, attraverso Berlino e Parigi. Questo perché le due economie sono complementari.
Irina pensa che sia solo per poter controllare l’Europa – va detto però che: (a) la prosperità della Russia dipende dai nostri consumi energetici; (b) il suo peso, in termini di voti, sarebbe probabilmente inferiore a quello di Germania e Francia messe assieme; (c) i climatologi e astrofisici russi sembrano propendere più per l’ipotesi glacialista che per quella serrista e, se hanno ragione loro, Putin sa che la Russia è spacciata – come il Canada, la Scandinavia, la Nuova Zelanda e le isole britanniche a nord di Bristol; mentre chi se la passerà meglio sarà il Brasile, la superpotenza del futuro. L’Europa deve prepararsi a una diaspora russa.
Con l’arrivo al potere di Sarkozy e Merkel la porta si è chiusa, la Francia è entrata nella NATO e la NATO  ha cominciato a piazzare missili in Polonia e Romania.
I partner commerciali dell’Ucraina:
Importazioni dalla Russia 19,4%, Cina 10,2%, Germania 9,6%, Bielorissia 7,8%. Esportazioni: Russia 23,7%, Turchia 6%, Cina 4,1%.

Tolte le tariffe doganali che proteggono l’industria nazionale, i consumatori ucraini potranno comprare auto, vestiti e calzature dell’Europa occidentale, di qualità molto migliore, a prezzi ridotti di almeno il 25%.
Una parte del risparmio sarà mangiata dal rialzo dei prezzi su tutti i beni importati dai paesi eurasiatici (in primis il gas russo: +40%) che saranno costretti e introdurre barriere protezionistiche per salvarsi dalla concorrenza europea e soprattutto ucraina con le industrie ucraine costrette a svendere i loro prodotti ai russi e bielorussi per poter restare in vita).
Poi arriverà l’austerità alla greca (uno dei vincoli dell’accordo), che è il colpo di grazia di ogni economia.
È un accordo suicida, a mio avviso.
L’economia ucraina non può competere con quella europea. Se la Polonia è così vivace è sia perché le è richiesto dal suo essere prima linea della NATO, sia perché sa che i suoi prodotti spazzeranno via quelli ucraini.
Contemporaneamente le merci ucraine non saranno più competitive sul mercato russo 12.0pt; f
Un’economia già alla frutta riceverà il colpo di grazia.
Gli europei subiranno un contraccolpo. Le imprese occidentali si trasferiranno in Ucraina, per via del basso costo del lavoro e questo deprimerà ulteriormente i salari occidentali.
I diritti dei lavoratori saranno un ricordo.
Chi se la passa bene se la passerà meglio, in Ucraina come nell’Europa occidentale. Chi non se la passa bene se la passerà peggio.
Per questo gli accordi di questo tipo vanno bene tra economie equiparabili (es. Giappone e Corea del Sud, Canada e Stati Uniti), altrimenti si fa la fine della Grecia, o del Messico.style=”font-size: La stessa Polonia, nonostante la massiccia emigrazione e la forte crescita, si trova con un tasso di disoccupazione superiore al 13%. È messa peggio dell’Italia.
Ogni governo ha il dovere di proteggere le sue industrie finché non sono forti abbastanza da competere sul mercato globale.
La cosa migliore che può fare Yanukhovych è guadagnare tempo, aspettare che le proteste si plachino spontaneamente ed evitare che le forze dell’ordine usino la violenza, per non fare il gioco delle potenze occidentali e delle loro organizzazioni non-governative.Yanukovych si è rifiutato di firmare l’accordo perché, in pratica, non prevedeva nessun cuscinetto (finanziamenti, know-how per modernizzare l’industria, riduzione del debito, ecc.) per attutire l’impatto dell’integrazione commerciale e pretendeva anzi che fosse fatta una scelta secca tra EU e Russia.
ha evitato il default ucraino coprendo i debiti ucraini con le riserve russe.
Queste, secondo me, sono le argomentazioni più solide e convincenti che possono mettere in campo i critici di un accordo ucraino-europeo.

Fonte:
http://versounmondonuovo.wordpress.com/2013/12/19/note-per-il-web-caffe-su-ucraina-e-comete-e-peste-e-cambiamento-climatico/”

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