La Marina turca si trova ad affrontare una portaerei americana di classe Gerald. Tensioni belliche

di Sophie Décrypte

Nell’infuocata arena del conflitto tra Israele e Palestina, le tensioni stanno raggiungendo un livello critico, portando a enigmi diplomatici senza precedenti. Nel mezzo di questi disordini, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan prende posizione, chiedendo il ritiro delle portaerei americane che sostengono Israele. Questa decisione arriva dopo che gli Stati Uniti si sono categoricamente rifiutati di spostare queste navi da guerra.

Lo scenario diventa più complesso quando la marina turca schiera le sue navi nel Mediterraneo orientale, segnando una svolta considerevole dopo l’iniziale dimostrazione di neutralità della Turchia all’inizio del conflitto. La tensione aumenta ulteriormente dopo le dichiarazioni provocatorie del segretario di Stato americano Anthony Blinken, che ha espresso chiaramente il suo sostegno a Israele durante la sua visita, mentre Erdogan reagisce affermando il suo impegno come musulmano, esprimendo sostegno alla Palestina.

Questo litigio diplomatico provoca un aumento della temperatura nelle relazioni tra Turchia e Stati Uniti. Questa tensione ha le sue radici nell’attacco israeliano a Gaza nel 2008, quando la Turchia inviò una nave per fornire assistenza umanitaria a Gaza. La nave turca, denominata Yolan, fu attaccata dalla marina israeliana in acque internazionali, provocando la tragica perdita di dieci membri dell’equipaggio.

Questo atto ha raffreddato profondamente i rapporti tra Turchia e Israele, con il richiamo dell’ambasciatore turco e la rottura delle relazioni diplomatiche. Anni dopo, le recenti ostilità tra Israele e Gaza hanno peggiorato le relazioni tra Turchia, Stati Uniti e Israele. Lo spiegamento di portaerei e navi da guerra statunitensi nel Mediterraneo orientale ha spinto la Turchia a rispondere, lanciando esercitazioni militari attorno alle navi statunitensi schierate a sostegno di Israele.

Mentre il conflitto continua, le azioni della Turchia inviano un messaggio forte agli Stati Uniti. La portaerei USS Gerald Ford issa con orgoglio la bandiera americana nel Mediterraneo orientale, accompagnata da cacciatorpediniere e da una nave da crociera. La Marina turca prevede di inviare un numero significativo di navi da guerra nel Mediterraneo orientale, e anche Cipro del Nord parteciperà a queste esercitazioni.

La diplomazia è in subbuglio mentre l’amministrazione statunitense prevede di inviare le sue navi attraverso il sud di Cipro per evacuare i suoi cittadini in Israele, mentre Cipro del Nord si unisce alle esercitazioni turche, ostacolando il passaggio delle navi da guerra statunitensi. La domanda rimane: gli Stati Uniti cederanno alla dimostrazione di forza della Turchia?

L’incontro tra il presidente Erdogan e il presidente iraniano Ebrahim Raïssi alimenta le speculazioni. Anche la Russia e l’Iran potrebbero svolgere un ruolo chiave nel conflitto. Infine, le capacità militari di Turchia, Iran e Israele vengono attentamente esaminate.

Fonte: Sophie Décrypte

Traduzione: Gerard Trousson

5 commenti su “La Marina turca si trova ad affrontare una portaerei americana di classe Gerald. Tensioni belliche

  1. Il sud di Cipro è il parco giochi della elite israeliana. Abbiamo lasciato crescere il serpente velenoso eppure dopo l’assassinio di Rabin era chiaro come tirava l’aria.

  2. mentre Cipro del Nord si unisce alle esercitazioni turche, ostacolando il passaggio delle navi da guerra statunitensi. La domanda rimane: gli Stati Uniti cederanno alla dimostrazione di forza della Turchia?

    Cipro….resta che la Grecia, l’Italia o la Spagna……uno di queste come Cipro……

    Gioco delle parti? Oppure Storia scritta da Dio in movimento……intanto resta da capire in quale punto profetico della Storia ci troviamo, perciò i Kittim chi sono e in quale punto della Storia moderna si attiveranno e muoveranno contro l’Occidente o Regno del Nord? Tanta carne o Nazioni bollono nella pentola della Storia……..anche se l’Agenda 2030 sembra farla da padrona……….intanto ricordiamoci che prima o poi si verificherà questo:

    Daniele 11:29,30

    Al tempo stabilito egli marcerà di nuovo contro il mezzogiorno; ma quest’ultima volta la cosa non riuscirà come la prima;
    poiché delle navi di Kittim moveranno contro di lui; ed egli si perderà d’animo; poi di nuovo s’indignerà contro il patto santo, ed eseguirà i suoi disegni, e tornerà ad intendersi con quelli che avranno abbandonato il patto santo.

    1. Le navi di kittim rappresentano l occidente soprattutto marittimo.
      Questultima non sarà come la prima quando Roma,6sto re del nord sconfiggeva i nemici.L ultima si riferisce che l ex moderno re del nord,fu sconfitto nelle guerre mondiali dal moderno re del sun anglo americano.Vai su jw.org per ulteriori spigazioni.
      Comunque l Armaghedon non succederà a Meghiddo letterale,in Israele
      Primo perche non esiste un letterale monte di Meghiddo.
      Secondo perche il Meghiddo letterale non potrebbe contenerne tutti gli eserciti del mondo.

  3. A questo proposito segnalo questo articolo: Il presidente Putin ordina il pattugliamento (24 ore su 24) del Mar Nero da parte di Mig 31 armati con missili ipersonici Khinzal !
    https://www.maurizioblondet.it/dopo-larrivo-delle-due-portaerei-usa-a-tiro-del-mar-nero/
    Intanto i sionisti distruggono Gaza senza invasione di terra, ormai rimandata, sine die.
    Azzardo un paio di ipotesi:
    1 – I sionisti attendono l’arrivo della cavalleria Usa (la seconda portaerei e il suo gruppo ora in navigazione nell’Atlantico) per proteggerli da un attacco di Hezbollah in caso di invasione di terra, e anche magari per lanciare un attacco all’Iran.
    2 – Potrebbero aver rinunciato ad una invasione di terra, che significherebbe combattimenti casa per casa, con tanto di trappole esplosive e cecchini, che comporterebbe un numero elevato di cadaveri da riportare a casa, quindi si accontentano di spianare Gaza stando a distanza di sicurezza, per poi annetterne almeno la metà settentrionale distribuendola ai coloni, sperando di non pagare dazio grazie alla protezione Usa.
    3 – In caso di invasione di terra, un attacco di ritorsione di Hezbollah dal Libano li costringerebbe a combattere su più fronti, con conseguente estensione del conflitto all’Iran, e a quel punto sarebbe inevitabile l’intervento diretto di Usa (per evitare la disfatta finale dei sionisti) e di Russia e Cina che non possono permettere certo la distruzione dell’Iran !
    Infine la Turchia, che fa parte della Nato, mette la sua marina di traverso per frenare le minacce Usa, che ricordiamo hanno già provato a rovesciare Erdogan.
    Tutti i tasselli di una catastrofe immane stanno andando al loro posto !
    La domanda finale è: Premesso che i leader occidentali non si fermano e non rinsaviranno … riusciranno i saggi Putin, Xi, Raisi, Assad a fermare l’arroganza genocida anglo sionista prima che questi ultimi li costringano alla opzione nucleare per non soccombere ?

  4. volete dirmi che Ergodan si mette di traverso e non fa passare le portaerei? che io sappia finchè restano in acque internazionali non si può far nulla

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