La Land-ini. A proposito dell’ineffabile manifestazione dei sindacati del 9 febbraio

Di Ugo Boghetta
E così Cgil Cisl Uil sono scesi in piazza, ma le ragioni di questa mobilitazione sfuggono. Criticano questo o quel taglio ma non una parola sui motivi ed i colpevoli di questi tagli: i tecnocrati di Bruxelles. In effetti, se volevano contare sulla manovra avrebbero dovuto manifestare in autunno, ma in quel tempo sarebbe stato impossibile non criticare anche l’Unione Europea.
Ma questo non si può fare. E’ proibito. Anche sindacati cosiddetti radicali si allineano. Ho letto volantini che criticano questa o quella riduzione di stanziamenti, ma non una riga su chi li ha pretesi!
E così tutti, volenti o nolenti, partecipano al ballo contro il governo gialloverde. Non è un buon inizio Landini!
Questo fa perdere ai sindacati ulteriore credibilità e già è scarsa. Manifestano contro quota 100 quando sono stati silenziosi sulla Fornero ma qualche migliaia di lavoratori potranno andare a casa. Criticano il reddito di cittadinanza quando la povertà è raddoppiata: qualche milione di persone avranno un reddito. Certo sono provvedimenti che hanno problematiche, non hanno un senso strategico, ma per la prima volta c’è un po’ di redistribuzione e risarcimento sociale. E, alle porte, non c’è un governo migliore.
Ci vorrebbe un intervento massiccio dello Stato, ma i sindacati non possono chiederlo perchè sono antistatalisti e perchè L’Unione non vuole. Ci vorrebbe un aumento dei salari, tanto più con un reddito per chi non lavora di 780 euro, ma non possono farlo perchè con l’euro si perderebbe competitività.
Il problema ritorna sempre lì dove il dente duole: la mancanza di sovranità politica, economica e monetaria.
L’europeismo dei sindacati è anche suicida in quanto l’ordoliberismo e l’euro si basano sul contenimento salariale. E, dunque, sulla riduzione del peso dei sindacati stessi. Ed allora si accontentano di chiedere un ascolto, una convocazione, un tavolo. Di salvare la faccia.
Credo che i lavoratori si iscrivano ancora al sindacato per tutelare quel poco che rimane a livello di singolo posto di lavoro o categoria. Non credo gli assegnino un qualche ruolo generale. Hanno ben capito che solo la politica può modificare le cose. Ed allora a Roma vedremo, come sempre più di spesso, frotte di pensionati. Non si rinuncia ad una scampagnata gratis a Roma.
Tratto da Arianna Editrice
Totò, Peppino e a malafemmena.
Articolo ineccepibile
Mimì , Cocò e Cacam’o cazz
In linea generale sono d’accordo con Borghetta e il suo articolo tranne che per un aspetto significativo : non esiste un blocco unico sindacale ma CGIL da una parte e Cisl e UIL dall’altra . Ma che manchi la sovranità monetaria dell’Italia e un dato di fatto .
redistribuzione e risarcimento sociale ? Ridatemi l’oro sottratto ai Borbone (è sempre buono, non ha scadenza come i biscotti) e il mio Stato delle Due Sicilie con il Ducato Duo Siciliano (con la lira fareste la fame), poi i 780€ ve li lascio cadere a terra allontanandomi come si fa elemosinando il mangiare ai gatti che mi seguono a ruota … muah muah muah
salve
dovrebberi manifestare contro se stessi visto che sono stati e sono tuttora complici di chi ci ha ridotto così.
un saluto
Piero e famiglia
Osservo la foto e vedo degli insetti bastardi, vigliacchi e vendiculo dei lavoratori (non il loro, ovviamente) …
Vedo dei complici/servi del capitalismo finanziario-giudaico che ci sta spolpando.
Noto che la nerda Landini, sindacalista televisivo e guitto recitante nei talk-show televisivi, torna in auge, per imbrogliare i lavoratori e il popolo con le pezze al culo.
Io li condannerei al rogo, vivi, ma soltanto dopo sei mesi di torture e mutilazioni feroci.
In barba ai “diritti umani” e alla “democrazia”, con i quali questi disgustosi saltimbanchi in culano la loro platea …
Cari saluti
“nerda” Landini.
Dimenticavo di chiarire. è una crasi fra nerd e merda, naturalmente …
Ri-cari saluti
se l’Italia stà male la colpa non é solo dello straniero predatore, egli fa solo il suo mestiere, che non gli riuscirebbe senza la proficua collaborazione dei giuda traditori della patria e del popolo italiano, nessuno potrebbe espugnare una fortezza ben difesa se qualcuno non ti apre la porta dall’interno, e questi qualcuno sono tra noi e al servizio dello straniero, e aprono continuamente la porta per trenta danari
PROTOCOLLI DEI SAVI DI SION
Protocollo III
L’abuso del potere preparerà definitivamente il crollo di tutte le istituzioni e tutto cadrà sotto i colpi della popolazione inferocita. Il popolo è assoggettato nella miseria dal sudore della sua fronte in un modo assai più formidabile che non dalle leggi della schiavitù. Da quest’ultima i popoli poterono affrancarsi in un modo o in un altro, mentre nulla li potrà liberare dalla tirannide della completa indigenza. Ponemmo cura di inserire nelle costituzioni molti diritti che per le masse sono puramente fittizi.
Tutti i cosidetti “diritti del popolo” possono esistere solo in teorie le quali non sono praticamente applicabili. Qual vantaggio deriva ad un operaio del proletariato, curvato dalle sue dure fatiche ed oppresso dal destino, dal fatto che un ciarlone ottiene il diritto di parlare, od un giornalista quello di stampare qualsiasi sciocchezza? A che giova una costituzione al proletariato, se da essa non riceve altro benefizio che le briciole che gli gettiamo dalla nostra tavola quale ricompensa perché dia i suoi voti ai nostri agenti? I diritti repubblicani sono un’ironia per il povero, perché la dura necessità del lavoro quotidiano gli impedisce di ricavare qualsiasi beneficio da diritti di tal genere e non fa che togliergli la garanzia di uno stipendio fisso e continuo rendendolo schiavo degli scioperi, di chi gli dà lavoro e dei suoi compagni. Sotto i nostri auspici la plebe ha completamente distrutto l’aristocrazia, la quale sempre la sovvenne e la custodì per il vantaggio proprio, che era inseparabile dal benessere della popolazione. Oggi giorno il popolo, avendo distrutto i privilegi dell’aristocrazia, è caduto sotto il giogo di furbi sfruttatori e di gente venuta su dal nulla. Noi abbiamo l’intenzione di assumere l’aspetto di liberatori dell’operaio, venuti per affrancarlo da ciò che lo opprime, quando gli suggeriremo di unirsi alla fila dei nostri eserciti di socialisti, anarchici e comunisti. Sosteniamo i comunisti, fingendo di amarli giusta i principii di fratellanza e dell’interesse generale dell’umanità, promosso dalla nostra massoneria socialista. L’aristocrazia, la quale – per diritto – spartiva il guadagno delle classi operaie, si interessava perché queste classi fossero ben nutrite, sane e robuste. Il nostro scopo è invece l’opposto, vale a dire che ci interessiamo alla degenerazione dei Gentili. La nostra forza consiste nel tenere continuamente l’operaio in uno stato di penuria ed impotenza, perché, così facendo, lo teniamo assoggettato alla nostra volontà e, nel proprio ambiente, egli non troverà mai la forza e l’energia di insorgere contro di noi. La fame conferirà al Capitalismo dei diritti sul lavoratore infinitamente più potenti di quelli che il legittimo potere del Sovrano potesse conferire alla aristocrazia.
veri, falsi o veridici ?