La doppia morale di Washington negli accordi internazionali
Il caso libico, la ragione per cui la Corea del Nord ha l’ansia di accumulare armi nucleari?
Gli USA e i suoi alleati seguono minacciando e a mercanteggiare con la Corea del Nord in tale modo che questa ultima possa rinunciare al suo programma nucleare e a quello dei missili balistici. Tuttavia Pyongyang rimane impassibile perchè non confida nelle promesse di Washington, lo scrive l’analista Ted Galen Carpenter nel su artícolo par il giornale “The National Interest”.
La sfiducia che la Corea del Nord manifesta nei confronti degli Stati Uniti è ben giustificata, riconosce l’autore. I leaders nordcoreani sono stati testimoni delle offensive fatte da Washington contro la Serbia e l’Iraq.
Tuttavia il punto di non ritorno è stato raggiunto con il particolare intervento degli USA contro la Libia. Questo viene spesso citato come la ragione più importante della determinazipone di Kim Jong -un di prepararsi uno scudo nucleare come unico mezzo contro il cambio di regime che gli occidentale programmano da tempo contro la Nord Corea.
Per quanto i leaders degli USA sottolineano di frequente che i regimi autocratici come la Corea del Nord o l’Iran sono propensi a violare gli accordi internazionali, in tema di credibilità Washington dovrebbe guardarsi allo specchio, come sottolinea l’analista Carpenter. Il caso libico rappresenta un esempio eclatante della doppia morale adottata dagli Stati Uniti in ambito internazionale.
Il rovesciamento del governo di Saddam Hussein in Iraq nel 2003 aveva convinto allora il leader libico Gheddafi ad abbandonare il suo programma nucleare , che in quell’epoca era in fase embrionale. Così che si decise a cooperare con i paesi occidentali (vedi il trattato con l’Italia).
In cambio gli Stati Uniti ed i loro alleati hanno tolto le sanzioni economiche e hanno dato la loro parola di rinunciare ai tentativi di isolare la Libia.
Una volta che Gheddafi ebbe abbandonato le sue ambizioni nucleari, il premier libico fu accettato di nuovo nella comunità internaziponale, scrive Carpenter.
La riconciliazione durò meno di un decennio. Nel 2011 è sorta una ribellione (non sembra spontanea) contro il Governio di Gheddafi, che era stato appoggiato da Washington e dai paesi della NATO. A quel punto gli alleati occidentali hanno sostenuto che era in corso una “catastrofe umanitaria” imminente ed utilizzarono questo come pretesto per un intervento militare ed il rovesciamento del regime. (In realtà si è visto che era una costruzione propagandistica orchestrata dai media occidentali ).

Gheddafi con Napolitano
Gli Stati Uniti e la NATO condussero una campagna militare di diversi mesi con bombardamenti che hanno devastato il paese e le sue infrastrutture. Parallelamente la NATO provvedeva ad armare i gruppi ribelli islamisti e li dotava dio materiale bellico necessario.
La Corea del Nord non vuole essere la prossima Libia.
Nell’articolo si mette in evidenza come altre rivolte che nel paese arabo si erano verificate in passato erano state sempre domate dal regime mentre quella ove ci fu l’intervento della NATO ha prodotto il collasso del paese ed il rovesciamento del regime con un risultato di molte vittime anche fra i civili ed il caos successivo.
La guerra civile era terminata con la cattura e l’esecuzione brutale dello stesso Gheddafi che venne torturato dai suoi sequestratori.
Lo stesso analista Carpenter mette in evidenza come il comportamento di Washington non sia servito – come era evidente- a offrire incentivo alla Corea del Nord ed al suo regime ad abbandonare il suo programma nucleare in cambio delle promesse da parte degli USA. Queste ultime non sono ritenute certo affidabili dopo l’esperienza ultima della Libia e quelle precedenti degli altri paesi dove Washington ha sostenuto il cambio di regime.
La Libia è il principale esempio della inaffidabilità dei patti sottoscritti da Washington e della sua politica egemonica, come gli stessi funzionari della Casa Binaca non hanno potuto che convenire. Questo è il motivo della corsa all’armamento nucleare sviluppata dalla Coread del Nord il cui esempio potrà che essere seguito da altri paesi.
Fonte: The National Interest
Traduzione e sintesi: Luciano Lago
… è sempre la loro tattica, fin da quando son nati …
devono devastare tutto ciò che non è come loro; odiano cultura, rreligione, tradizioni, sociale, bellezza ..perchè ?
perchè non ce l’hanno …
saluti
Piero e famiglia
Evviva la Corea del Nord che ha il coraggio di resistere ! Vero che è una nazione che si basa sull’adorazione di una famiglia regnante, come è vero che è un regime comunista ,rimasuglio arcaico di un marxismo fuori dalla storia. Ma guardando filmati sulla Corea del Nord, girati da turisti , mi rendo conto che è una nazione ordinata e con un tessuto sociale buono che aiuta anche i bisognosi. Non è vero che gli handicappati vengano eliminati come certa propaganda ci spaccia, come non è vero che i vecchi e gli inutili sono eliminati.
Piuttosto è vero il contrario in questo occidente perverso…
Insomma, una nazione come tante altre, con le sue prigioni politiche (come negli Usa) ed una apertura mentale così come negli Usa (gestita da media pagati dal potere).
Forse gli Usa vedono un riflesso della loro nazione, senza però l’arroganza tipica loro, e per questo odiano il “diverso” ed il loro obiettivo è l’annientamento per farli sottostare alla gran banca “Madre” Rotschild.
Infatti è una nazione che sfugge ancora , come l’Iran e la Siria, al loro controllo…
Non solo… l’articolo dimentica la guerra di corea e la mancata esecuzione da parte degli americancri degli accordi bilaterali infine raggiunti nel 90. In seguito agli accordi presi la corea fermò il suo progetto nucleare che in seguito fu ripreso proprio a causa della mancata esecuzione degli stessi accordi in perfetto stile giudeo..
Penso che non ci siano ideologie o etica morale e nemmeno sentimenti di odio o rivalità nella politica estera degli Usa o, come sarebbe opportuno dire, dei loro governanti. Questi sentimenti sono solo spazzatura per un pubblico mediocre.
Condivido appieno la tesi dell’articolo, la Corea del Nord è l’ennesimo Paese non allineato che si trova sul cammino di un potere molto forte di cui gli Stati Uniti, e in senso lato la Nato,sono solo l’immagine di facciata, le bandiere dietro le quali si nascondo interessi privati.
Interessante lo spunto di mardunolbo, approfondiró.
Non e’ una guerra civile, ma una aggressione armata dei governi amerecana e occidentale
mi viene il vomito vedere ilgiuda Napolitano stringere la mano a Gheddafi.
Direi che oltre al ripugnante fatto libico ci sono 200 anni di storia a dimostrare la lingua biforcuta U$A. Mi chiedo come sia stato possibile che Gheddafi sia stato assassinato nel 2011 e che i suoi assassini siano ancora oggi in libera circolazione e pure domiciliati su palazzi dorati mentre anche i soldi di Gheddafi e della libia (200 miliardi di Euro) sono spariti. Ciò che è successo in Libia è soltanto una rapina con omicidio. La Nord Corea fa benissimo a munirsi di ICBM per tener lontani gli americani.