La Cina e la Turchia rispondono alle sanzioni USA contro l’Iran

Sul Global Times, organo ufficiale del Governo di Pechino, si commenta l’imposizione di sanzioni petrolifere all’Iran da parte dell’Amministrazione Trump.
“Questa azione degli Stati Uniti è una tipica manifestazione di unilateralismo ed egemonia. Washington non soltanto cerca di sopprimere l’Iran, ma crea problemi anche altri paesi e regioni.
È del tutto improbabile che molti paesi si conformino alle richieste degli Stati Uniti. Fonti dell’India dicono che New Delhi sta già chiedendo agli Stati Uniti di estendere il “periodo di esenzione” per i paesi partner. Le esportazioni petrolifere iraniane sono diminuite drasticamente rispetto all’anno scorso, ma sperare che cadano a zero non è realistico”, afferma i Global Times.
“La Cina è il più grande acquirente del petrolio iraniano. Il modo in cui Pechino si occupa della domanda degli Stati Uniti attirerà più attenzione date le tese relazioni Cina-USA dallo scorso anno.
Pensiamo che la Cina dovrebbe chiarire i suoi interessi e principi riguardo l’acquisto del petrolio dalla nazione del Medio Oriente e cercare di ridurre al minimo la perdita degli interessi nazionali della Cina”, prosegue il Global Times.
La Cina deve salvaguardare congiuntamente l’accordo nucleare iraniano con la Gran Bretagna, la Francia, la Germania e la Russia, e deve inoltre mantenere relazioni amichevoli e collaborative con l’Iran.
La Cina si deve opporre fermamente all’approccio egemonico degli Stati Uniti, ma non può prendere l’iniziativa per affrontare gli Stati Uniti su questioni riguardanti l’Iran.
Pechino ha bisogno di coordinarsi con altre grandi potenze per rispondere in modo appropriato alle sanzioni statunitensi contro l’Iran.
La Cina non vuole avere una resa dei conti con gli Stati Uniti sull’Iran, ma Pechino non può semplicemente lasciare che Washington faccia quello che vuole, afferma il Global Times.
Una risposta simile era arrivata dalla Turchia da parte del ministro degli esteri Mevlut Cavusoglu, il quale aveva dichiarato di non accettare le sanzioni e imposizioni unilaterali da parte degli Stati Uniti che sono dannose per la pace e la stabilità regionale. La Turchia non accetterà imposizioni su come condurre le proprie relazioni con i paesi vicini.

Nota: I “padroni del Mondo”, l’elite di potere di Washington, hanno avuto la giusta risposta che potevano aspettarsi dalla Cina e persino dalla Turchia.
Le reazioni dei vari paesi costituiscono una dimostrazione di quali nazioni siano effettivamente sovrane e riaffermano con forza il proprio rifiuto di subire imposizioni esterne e quali nazioni sono invece subordinate e succubi ai diktat imposti da Washington in violazione di tutte le norme internazionali.
Possiamo indovinare l’Italia a quale gruppo di nazioni appartenga.
Fonte: Global Times
Traduzione e nota: Luciano Lago