Israele reagisce in modo isterico all’apertura dell’indagine della CPI per crimini di guerra commessi in Palestina

  • Il procuratore della CPI (Corte Penale Internazionale) afferma che Israele ha commesso crimini di guerra ed ha avviato un’indagine
  • “In breve, sono convinto del fatto che i crimini di guerra siano stati commessi in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est e nella Striscia di Gaza”, ha scritto Fatou Bensouda nella sua dichiarazione.
    “Date le questioni legali e fattuali uniche e altamente contestate legate a questa situazione”, ha chiesto alla Corte penale internazionale di confermare “che il” territorio “sul quale la Corte può esercitare la sua giurisdizione e che io possa avere come oggetto di indagine comprende la West Bank, tra cui Gerusalemme est e Gaza “.

“Sulla base delle informazioni disponibili, c’è una ragione per credere che i crimini di guerra siano stati commessi nel contesto delle ostilità del 2014 a Gaza”, riferendosi all’operazione “Protection Edge “, che è stata lanciata dopo che le tensioni regionali sono arrivate al culmine a seguito dell’omicidio di tre Ragazzi israeliani e giovani palestinesi, oltre a incessanti razzi lanciati dalla Striscia.

La Bensouda ha scritto che “le forze di difesa israeliane hanno lanciato intenzionalmente attacchi sproporzionati in relazione ad almeno tre incidenti che la ICC ha concentrato, oltre a dirigere intenzionalmente un attacco contro oggetti o persone usando gli emblemi distintivi delle Convenzioni di Ginevra”.

Inoltre, secondo l’opinione, “esiste una base ragionevole per ritenere che, nel contesto dell’occupazione israeliana in Cisgiordania, compresa Gerusalemme est, i membri delle autorità israeliane abbiano commesso crimini di guerra in relazione, tra l’altro, al trasferimento di Civili israeliani in Cisgiordania dal 13 giugno 2014.

Bensoura ha scritto che “Nonostante le risoluzioni dell’ONU, chiare e durature, perchè Israele cessi con le attività nei Territori Palestinesi ritenute contrarie al diritto internazionale, non vi è alcuna indicazione che queste possano finire. Al contrario, ci sono indicazioni che potrebbero non solo continuare, ma che Israele potrebbe cercare di annettersi questi territori “.

Ha poi citato la promessa della campagna di Netanyahu in agosto e settembre 2019 di annettere la Valle del Giordano se dovesse vincere le elezioni .

Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha risposto in una dichiarazione, affermando la decisione del procuratore “Ha trasformato la Corte penale internazionale in uno strumento politico per delegittimare lo Stato di Israele. Il procuratore ha completamente ignorato gli argomenti legali che le abbiamo presentato”.

Crimini di guerra israeliani

Il capo negoziatore palestinese ha dichiarato, “Il passo è una conferma che la Corte penale internazionale ha giurisdizione [sui territori palestinesi] e che è nelle sue fasi finali prima di aprire un’indagine criminale [contro Israele]. Questo rappresenta un messaggio di speranza per il nostro popolo, che è vittima di quei crimini, che la giustizia è davvero possibile “, ha detto Erekat.

Erekat ha aggiunto che “la reazione isterica di Israele è quella di uno stato che si è posto al di sopra del diritto internazionale, con un sistema di leggi volte a normalizzare la situazione di occupazione perpetua, insediamenti coloniali e annessione, tutti incompatibili con il diritto internazionale”.

Secondo le dichiarazioni delle autorità israeliane : “l’ Aia non ha autorità su cui deliberare la questione israelo-palestinese. Non è un motivo di innocenza, ma un’asserzione che “qui non hanno potere”.

Una dichiarazione intrigante. Tuttavia alcuni argomenti utilizzati da Israele sono stati ancora più intriganti, in primo luogo l’affermazione secondo cui “I palestinesi, facendo appello alla corte, cercano di violare il quadro stabilito tra le due parti e spingono la corte a decidere su questioni politiche che dovrebbero essere risolte nei negoziati e non in procedimenti penali-giudiziari. “

Resistenza palestinese

O come ha detto ai giornalisti il ​​consulente legale del ministero degli Esteri: “Questa è la criminalizzazione del conflitto che potrebbe solo portare a una maggiore polarizzazione tra le parti, anziché un processo diplomatico che le riunisca”.

Ci si chiede, di quale “processo diplomatico” immaginario parlano i difensori legali di Israele? Dove si starebbe verificando esattamente? È la lunga opposizione di Israele a un processo diplomatico (non meno di quello dei palestinesi) che ha portato all’inizio della procedura della CPI. Rimaste con poche altre opzioni, le istituzioni internazionali sono l’unica risorsa che i palestinesi devono promuovere nella loro lotta per uno stato.

Fonte: ” Information Clearing House ”

Traduzione: Luciano Lago


2 thoughts on “Israele reagisce in modo isterico all’apertura dell’indagine della CPI per crimini di guerra commessi in Palestina

  1. Mi pare strano, però, che un “organismo internazionale” (ce ne sono molti, finanziari commerciali e d’altra natura, e sappiamo da chi sono controllati) metta sotto accusa i sionisti israeliani, che sono i più “coccolati” e protetti nel mondo …
    Secondo me non si concluderò nulla e gli ebrei continueranno con l’occupazione e i loro crimini.

    Cari saluti

  2. Loro sono gli eletti, gli altri sono i goym, animali parlanti senz’anima, che si possono uccidere senza rimorso.
    Sia che siano i civili palestinesi vittime dei cecchini, sia che siano i pasdaran bombardati in Siria, sia che siano i lavoratori occidentali falcidiati dalla loro speculazione come pure gli agricoltori e i minatorilatino-americani, possiamo essere sacrificati per il bene del popolo eletto.
    Lo hanno fatto altre volte nella storia, durante la terza guerra giudaica sterminaro 300000 greco-siriaci e vennero massacrati in 600000, nello Yemen preislamico perseguitarono i cristiani in un regno yemenita con una dinastia ebraica poi vennero annientati dai musulmani, il regno ebraico dei Cazari perseguitava i cristiani del Caucaso poi venne annientato dalla Russia kieviana, nel Regno di Polonia-Lituania angariavano i contadini ucraini per conto dei latifondisti polacchi finchè la rivolta di Chmielnicki non ne massacrò 300000, insomma nel corso della storia spesso hanno dato prova della loro intolleranza verso i goym fino a generare una reazione uguale e contraria.

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