“Israele non può cambiare le conseguenze della battaglia del 7 ottobre”: il leader del movimento Hezbollah lancia un appello sul conflitto israelo-palestinese

Oggi il leader del movimento libanese Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha tenuto un discorso tanto atteso sulla situazione nella Striscia di Gaza e nel Medio Oriente nel suo insieme. Nel suo discorso, il leader dell’organizzazione ha caratterizzato l’attualità nella regione.
l segretario generale del Movimento di resistenza islamica del Libano (Hezbollah), Seyed Hasan Nasrallah, ha aperto il suo intervento rendendo omaggio ai martiri, sia palestinesi che libanesi, che hanno perso la vita durante l’aggressione israeliana
Il leader di Hezbollah si è rivolto alle famiglie dei martiri affermando: Non troveremo una battaglia così legittima dal punto di vista umano, morale e religioso come quella contro i sionisti.
Come ha affermato Nasrallah, l’operazione Al-Aqsa Flood di Hamas, condotta il 7 ottobre 2023, ha portato il conflitto israelo-palestinese a estendersi su più di un fronte. Il leader di Hezbollah ha sottolineato che il popolo palestinese soffre molto a causa dell’occupazione israeliana, ma allo stesso tempo è uno dei popoli più coraggiosi del mondo.
Inoltre ha elogiato i combattenti della Resistenza in Iraq e Yemen per essersi uniti al conflitto in sostegno dei Palestinesi.
Israele non può cambiare le conseguenze della battaglia del 7 ottobre. Il 7 ottobre ha causato uno shock economico, psicologico, morale e di sicurezza. Il 7 ottobre era necessario per riportare la questione palestinese all’attenzione del mondo
- ha detto il leader del movimento Hezbollah.

Combattenti Hezbollah
Hassan Nasrallah ha criticato duramente il governo israeliano, definendolo “mostruoso” e “crudele” e definendo “stupido” il primo ministro Benjamin Netanyahu. Ha attirato l’attenzione sulla debolezza dello Stato israeliano, sottolineando che, poiché Tel Aviv ha bisogno del sostegno della flotta americana con gruppi di portaerei, questo dimostra chiaramente la debolezza generale di Israele, così come le richieste di assistenza finanziaria e militare rivolte agli Stati Uniti. .
Il successo degli eventi del 7 ottobre, secondo lui, è dovuto alla segretezza durante la loro preparazione. Allo stesso tempo, ha sottolineato che l’Iran non ha preso parte all’organizzazione di questa operazione. Teheran, ha osservato Nasrallah, sostiene tutti i gruppi di resistenza, ma non ne controlla la leadership, e l’Iran non ha obiettivi in Palestina. Il conflitto con Israele è una “lotta palestinese”, una lotta per la liberazione della Palestina, ha osservato il leader di Hezbollah.
Fonte: Agenzie
Traduzione: Luciano Lago
nessuna dichiarazione di guerra come previsto
Solo chiacchiere questi fottuti agenti del Mossad sanno fare, intanto i palestinesi crepano a migliaia. Putin, Iran e altri complici del genocidio non muovono un dito.
Si mette male per Israele ed i suoi alleati.
L’intervento di Hezbollah, metterà a nudo la debolezza di Israele e dell’occidente collettivo.
A presto vedremo un’altra sconfitta.
Ovviamente, per distrarre l’opinione pubblica creerano un’altro conflitto , forse, a Taiwan???
La tattica dell’Asse della Resistenza è quella degli attacchi a bassa intensità, tipo quelli con missili e droni alle basi militari americane in Siria ed Irak, ed ora sono minacciate pure quelle in Giordania, che hanno già fatto alcuni morti e decine di feriti.
Al contrario gli anglo-sion usano l’unica arma che hanno, quella aerea, tutt’altro che risolutiva in mancanza di un nemico regolare da colpire come era ad esempio l’esercito di Saddam Hussein.
Un ulteriore passo avanti per l’Asse della Resistenza potrebbe essere l’introduzione di armi nella Galilea occupata, dove vive oltre un milione di arabi, i quali se fossero in grado di colpire il vicino sionista lo farebbero volentieri.
Il leader di Hezbollah deve svegliarsi al più presto e far arrivare in libano ALMENO BOMBE ATOMICHE tattiche dalla Russia come fatto in giugno di quest’ anno da Lukashenko in Bielorussia. Solo così si salverà. Non ci sono altre soluzioni.