Iran e Algeria chiedono la formazione di un fronte dei Paesi islamici contro “Israele”

Il presidente iraniano Ebrahim Raisi afferma che c’è urgente e c’è più che mai bisogno della cooperazione dei paesi islamici e della formazione di un fronte unito di fronte all’entità occupante.
Il presidente iraniano Ibrahim Raisi ha sottolineato, nel corso di un appello al suo omologo algerino, Abdelmadjid Tebboune, la necessità di “formare un fronte unito dei Paesi islamici contro l’entità sionista”.
Raisi ha sottolineato l’urgente necessità “più che mai, della cooperazione dei Paesi islamici e della formazione di un fronte unito di fronte all’entità occupante”.
Da parte sua, il presidente algerino ha detto: “Speriamo di poter liberare il popolo palestinese dall’oppressione dei sionisti attraverso la cooperazione tra paesi islamici”.
Nelle scorse ore il presidente dell’Assemblea nazionale del popolo algerino, Ibrahim Bougali, nella sua veste di presidente dell’Unione dei consigli degli Stati membri dell’Organizzazione per la cooperazione islamica, ha chiesto una riunione d’urgenza da remoto della troika presidenziale e del Comitato Palestinese, domani, lunedì.

Algeria per la Palestina libera
Prima di allora, Raisi ha convocato una riunione di emergenza dell‘Organizzazione per la cooperazione islamica, “al fine di prendere una posizione comune nella difesa del popolo palestinese oppresso e affrontare i crimini sionisti”.
È interessante notare che la dichiarazione finale della 17a sessione della Conferenza dell’Unione dei Consigli degli Stati membri dell’Organizzazione per la cooperazione islamica , tenutasi in Algeria a fine gennaio, ha affermato “il sostegno incondizionato alla causa palestinese”, la protezione di Gerusalemme ei legittimi diritti del popolo palestinese, compreso il diritto all’autodeterminazione, al destino e al ritorno nelle sue terre.
È degno di nota il fatto che la città di Gerusalemme sia stata testimone di tensioni dall’inizio della scorsa settimana, a seguito dell’assalto notturno della polizia israeliana alla moschea di Al-Aqsa, impedendo ai fedeli di compiere i’tikaf al suo interno.
Vedi anche: “Jerusalem Call”: il mondo che tace sui crimini dell’occupazione è complice dello sterminio del popolo palestinese
Fonte: Al-Mayadeen
Traduzione: Fadi Haddad