Inquietudine in Israele mentre si aspetta la risposta militare degli Hezbollah
Dopo l’attacco lanciato Domenica da Israele ad una postazione degli Hezbollah nella località di Quneitra, sul Golan siriano, che ha causato la morte di sei militanti Hezbollah fra i quali un alto ufficiale iraniano, in Israele serpeggia un certo nervosismo in particolare tra la popolazione residente nella Galilea che teme una reazione militare degli Hezbollah che potrebbero raggiungere, con i loro missili, obiettivi presenti sia in Galilea che in altre località del paese.
Non più tardi di Lunedì, il vicepresidente del Consiglio Politico di Hezbollah, Mahmud al Qamati, ha rilasciato una intervista in cui ha affermato che non è costume di Hezbollah lasciare impunita una aggressione, scegliendo il luogo ed il momento in cui rispondere.
Da parte sua, il vicepresidente iracheno Nuri al Maliki, ha offerto le sue condoglianze al segretario generale di Hezbollah, Sayyed Hassan Nasralà ed alle famiglie dei combattenti del partito che sono rimasti vittime dell’aggressione attuata da elicotteri israeliani nella località di Quneitra.
Lo stesso Maliki ha segnalato che il martirio dei combattenti di Hezbollah viene considerato con grande orgoglio dai componenti del partito ed dal popolo libanese nel suo complesso e che “il sangue versato dai martiri servirà ad aumentare la resistenza di fronte all’oppressione, alla corruzione ed alla tirannia”.
Alcuni giornali israeliani hanno scritto che “i tempi tranquilli sul fronte nord di Israele sono terminati”. Gli israeliani temono la forza di attacco che Hezbollah ha costruito negli ultimi anni, includendo una estesa capacità missilistica, ed unità capaci di attaccare e controllare insediamenti israeliani. Nella scorsa settimana il responsabile di Hezbollah, Sayyed Hassan Nasralà, ha segnalato che il partito potrebbe portare la guerra nella Galilea e molto più in là della Galilea nel prossimo conflitto.
Si è rivelato che Hezbollah dispone di un grande numero di missili, incluso quelli di fabbricazione iraniana, Fateh-110, che hanno prodotto un equilibrio di fronte ad Israele.
Lo stesso vice consigliere per la sicurezza nazionale dell’Iran, il viceammiraglio Alì Shamjani, ha risposto all’attacco con la promessa di un castigo ad Israele per la morte di un loro generale.” La resistenza risponderà con la forza e in modo appropriato all’aggressione terrorista attuata dall’entità sionista”, ha dichiarato.
Le unità israeliane sono in stato di allerta per il timore di un attacco dagli Hezbollah lungo la frontiera. Sono stati aperti rifugi di emergenza. Il Lunedì, il capo distretto della Galilea ha indetto una riunione dei sindaci e dei responsabili dei consigli locali della Galilea ed ha emesso direttive di crisi.
Gli israeliani temono l’esistenza di possibili tunnels sotto la frontiera del Libano. La scoperta di questi tunnel sotto la striscia di Gaza nello scorso conflitto avvenuto nell’estate, aveva causato molta costernazione ed impotenza tra gli israeliani. I coloni del nord temono che Hezbollah abbia fatto lo stesso e hanno riferito di aver udito rumori sotterranei in alcune occasioni.
I media israeliani non hanno nè confermato nè smentito queste informazioni. Fonti giornalistiche riferiscono che Israele non potrà impedire ad Hezbollah di inviare le loro forze in Galilea e che il movimento libanese si prepara a rispondere agli attacchi.
I giornali libanesi hanno indicato che, a partire da adesso, i due fronti del nord di Israele, quello del Libano e quello del Golan, si sono unificati in uno solo e questo amplia l’estensione della frontiera che le forze israeliane devono proteggere.
Fonte: Al Manar
Traduzione: Luciano Lago