Il tramonto della classe politicante globalista
di Luciano Lago
I personaggi politici al vertice dei governi occidentali, per lungo tempo avevano esercitato il potere nei loro paesi dando le spalle alla cittadinanza ed occupandosi prevalentemente degli interessi dei grandi gruppi finanziari e della stabilità dei mercati.
Al momento di presentarsi alla verifica del loro consenso, sono stati sfiduciati dalle loro opinioni pubbliche e ne hanno pagato il prezzo. Cameron, Obama, Hollande e Renzi non ripeteranno mai le fotografie di rito tutti assieme. Rimane ancora la Mekel come l’unica eccezione, in apparenza, perchè la sua popolarità è ormai in caduta libera presso la sua opinione pubblica.
Se si voleva avere la conferma della distanza creatasi fra le elite ed i propri cittadini, questa è stata dimostrata in modo inoppugnabile in questo 2016 e si è potuto comprovare che i cittadini (in grande maggioranza) si sono stancati delle decisioni prese dalle elites mondiali e sulla base delle loro impostazioni neoliberiste.
E’ accaduto in primis nel Regno Unito con la consumazione del Brexit, poi negli Stati Uniti con la vittoria di Trump e, più di recente, in Italia con le dimissioni di Matteo Renzi, dopo che questi è risultato sonoramente bocciato nel referendum sulla riforma della Costituzione.
Le decisioni prese da Bruxelles hanno prodotto un disastro sociale nei paesi europei con la scomparsa dei diritti e delle tutele sociali mentre la crisi dei rifugiati ha creato una situazione di destabilizzazione sociale e di allarme che ha prodotto un diffuso malcontento nelle opinioni pubbliche dei paesi europei, tanto che vari leaders europei (nell’Est Europa) hanno voltato le spalle a Bruxelles ed alla Merkel e hanno rifiutato le politiche della Commissione Europea in nome del recupero della sovranità.
La distanza della oligarchia di Bruxelles dai cittadini è apparsa enorme in particolare su questioni come quella dell’accoglienza dei migranti e profughi, sulle problematiche realtive alle sanzioni alla Russia e sulla bellicosa politica attuata dalla NATO che ha fatto tornare l’Europa in un pericoloso clima di “Guerra Fredda”.
Le inchieste ed i sondaggi di opinione hanno fallito le loro rilevazioni ed i risultati sono apparsi per loro una “sgradevole sorpresa”.
I sondaggi d’opinione avevano fallito già nel Regno Unito e questo è parso evidente al momento del Brexit. I britannici hanno votato a favore dell’uscita della UE, dopo che David Cameron aveva convocato un referendum per difendere la permanenza nella UE (remain).
Il premier britannico è stato sostituito dall’esponente conservatrice Theresa May che è stata incaricata di negoziare con Bruxelles l’uscita dalla UE.
Obama o Clinton: arriva Trump
Ancora peggio negli USA dove, in occasione delle presidenziali. il candidato indicato da Obama e da tutto l’establishment, Hillary Clinton veniva indicto come “vincente”, mentre il suo rivale, Donad Trump, veniva fatto oggetto di una campagna denigratoria da parte dei media.
Il nuovo presidente, eletto negli USA per assumere la il cambiamento nel paese, è stato Trump, cosa che non è stata apparentemente gradita dalle elites mondiali che si sono subito organizzate per neutralizzare i possibili effetti negativi della sua nomina.
Hollande ed il Front National in Francia
I livelli di popolarità raggiunti dal presidente della Repubblica francese Hollande sono caduti nel punto più basso della Storia costituendo un record di impopolarità. Hollande, pressato dai suoi, è stato costretto a scendere dal suo piedistallo di vanagloria ed ha dovuto rassegnarsi a rinunciare ad una sua candidatura. Fatto enorme nella storia politica francese.
In un paese in forte declino economico e con problematiche di sicurezza e di minacce terroristiche, grazie alla sconsiderata politica di Hollande, emerge il partito nazionalista ed identitario della Marine Le Pen, la leader del Front National che sconfessa le politiche globaliste e di subordinazione a Washington ed a Bruxelles tenute da Hollande.
La Le Pen raccoglie un mare di consensi fra le classi popolari e fra i ceti operai e dei piccoli produttori, infuriati cone la UE e con il governo pseudo socialista. A contrastare la Le Pen l’establishment francese ha predisposto la candidatura di una figura della destra conservatrice e globalista mascherata: Francois Fillon.
Matteo Renzi è l’ultimo caso
Un leader non eletto ma nominato dall’alto che si era presentato come” rottamatore” ma che in realtà era eterodiretto per fare le riforme che gli venivano richieste dai potentati finanziari transnazionali. La sinistra globalista non voleva ammettere un fatto che pure era sotto gli occhi di tutti: Renzi era stato un personaggio cooptato dall’alto in posizione di capo dell’esecutivo ed era restìo a osservare le regole, quelle dei post comunisti e dei post democristiani. Lui si sentiva forte e voleva esercitare un potere quasi assoluto, nel governo e nel partito.
Per ottenere quel potere e non dover rispondere a vari contrappesi, ha avuto la trovata che era sembrata geniale: riformare la Costituzione. In realtà anche quella era una decisione venuta dall’alto. Lui si è immedesimato ed è partito a testa bassa a fare promozione e propaganda per la sua riforma delle riforme.
Quello che una buona parte dei cittadini italiani hanno compreso è che la riforma costituzionale targata Renzi/Boschi era in realtà un marchingegno che, con il pretesto dell’efficientismo e della riduzione dei costi della politica, aveva la sua essenziale finalità nel togliere ogni residua sovranità al popolo e inserire la clausola della supremazia delle norme europee in Costituzione.
Una buona parte dei cittadini italiani hanno poi percepito l’insicurezza, l’invasione di migranti travestiti da profughi ed alloggiati in comodi alberghi, la miseria sempre più diffusa, l’affossamento del ceto medio, l’emigrazione dei giovani per mancanza di lavoro, l’eliminazione dei diritti e la folle politica di sudditanza dell’Italia alle direttive USA e della Comunità Europea (dominata dagli interessi della Germania), tutte conseguenze prodotte dai governi globalisti al servizio delle centrali di potere sovranazionali.
All’elenco dei trombati manca adesso solltanto la Merkel, la sola rimasta al suo posto ma arriverà anche il suo turno. Il malcontento nell’opinione pubblica tedesca cresce di settimana in settimana. Solo questione di tempo.
Le foto di gruppo della classe politica globalista, gli Obama.gli Hollande, i Cameron, la Merkel ed i Matteo Renzi, rimarranno soltanto come un ricordo sbiadito di una fase storica da dimenticare. Il tempo delle autocelebrazioni è ormai finito.
L’ articolo è decisamente chiaro: dimostra, meglio sintetizza, senza alcun fronzolo, la situazione attuale. Esso si sposa in modo del tutto naturale con la fotografia ritraente gli agenti di governo del piano in agenda sionista. Volgendo l’ attenzione alla nostra agonizzante Nazione, trovo che sia la più rappresentativa in termini di autocelebrazione, pur nella sua medesima totale miseria. Qualcuno si è illuso di rivestire la carica istituzionale naturalmente, dimenticando d’ avere ricevuto quel ruolo esclusivamente in qualità di esecutore designato principalmente sulla base del mediocre quoziente intellettivo. Men che meno il “primo fantoccio” d’ Italia ha addirittura interpellato il popolo, nella più incredibile delle presunzioni: quella di averlo conquistato. Evidentemente, la propaganda del regime dittatoriale ebraico occidentale, italiano in particolare, ha finito col convincere anche il capo del governo. Una volta, i Capi di Governo erano loro a dettare le agende ai Ministri. Ma allora esisteva ancora la democrazia, seppur con i suoi limiti e le sue contraddizioni. Altri tempi.
Per come la vedo io tutta la classe politica è da processare per alto tradimento nei confronti delle masse o popolo che a larga maggioranza non la riconosce e quindi non legittima. Non a caso, magari per un residuo di pudore, la corte costituzionale italiana nel dichiararsi essa stessa illegittima ha reso tale ogni altra istituzione, quindi non ho ben capito di cosa si stia parlando?
Vorrei aggiungere l’arroganza con cui certi politici d’ogni parte trattano l’interlocutore popolare, ovvero il semplice cittadino, a cui debbono invece delle risposte. Parto dal sacrosanto presupposto che un politico, essendo un delegato, ha il dovere di rendere conto in pubblico a qualsiasi cittadino della repubblica, fosse pure il più ignorante, incolto e poco urbano che il microfono gli metta di fronte. L’educazione anzitutto esigerebbe che nessun cittadino debba essere trattato da suddito incapace, o da bieco avversario politico qualora manifesti idee palesemente in contrasto con quelle del politico in questione. Dev’essere chiara una cosa: che al di là del modo di fare opposizione da privato, un cittadino ha sempre il diritto di esporre le proprie lamentele, ed un politico autentico di ascoltarle e replicare in un certo modo, adeguato al suo incarico di servizio al bene comune.
Ma mi rendo conto che questa visione è ormai ridotta a lotta di fazioni per l’esercizio del potere, e non per quello della cosa pubblica. Ragion per cui, il tradimento della classe dirigente esiste.
La ringrazio per avermi accordato la sua condivisione.
Concordo sul fatto che quasi tutti i “burattini delle élite” presenti nella foto di gruppo sono stati messi in armadio perché il bimbo elitista non gioca più con loro.
Mi aspetto, però, una dura controffensiva delle élite.
In Francia, è passato Fillon alle primarie del “centro-destra” – che mi pare non voglia uscire dall’euro e dalla Nato – perché insidioso avversario alle presidenziali per la Le Pen, nel maggio del prossimo anno. Costui potrà catalizzare il voto socialistoide-euroservo nel ballottaggio e, addirittura, sottrarre voti popolari alla Le Pen.
In Italia, nominato l’ennesimo governo-Quisling con il miraggio della nuova legge elettorale, indispensabile per votare, la manovra sarà bocciata dalla troika, ci sarà il prestito MES e s’imporrà una patrimoniale consistente (15 miliardi, si vocifera) per sottrarre agli italiani i loro ultimi averi.
I prossimi saranno mesi difficili, per noi, anche senza i “burattini” Renzi, Hollande, Obama e simili.
Cari saluti
Eugenio Orso
Sono dell’avviso che i prossimi mesi saranno difficili un po’ per tutti, considerando il risultato di domenica scorsa posso sbilanciarmi ad affermare che gl’italiani del 60% hanno consapevolizzato che il re è nudo, mi passi la supponenza, se l’hanno realizzato i nostri connazionali sicuramente lo faranno anche le altre genti europee.
L’ ho affermato e lo ribadisco in piena sintonia e forse con ancor più buia prospettiva individuale: ne vedremo delle belle, e belle non saranno affatto. E tutto, preciso, appare anche necessario, dal momento che davvero, se non si toglie anche il pane dalla tavola delle genti, queste subiranno senza reagire. Ma nel momento in cui si sta per annegare, piuttosto che prender boccate d’ acqua ci si aggrapperà alla vita dei malfattori, facendo annegare loro nel sangue.
Lo vado ripetendo come ritornello che mancano tre guerre nel conto.
Fino alla II GM ne scaturiva una ogni generazione, circa 25 anni, ne sono passati più di 70 e quindi l'”immondizia ” si è accumulata.
Non credo sia sufficiente il ripetersi degli accadimenti cruenti che più sopra ho citato per riportare il livello etico/morale ab ovo, credo invece che necessiti una catastrofe naturale che cancelli metà popolazione.
La vulgata recita che la voce del popolo è la voce di Dio, la prima afferma che i peggiori si dedicano alla politica e ciò è stato confermato dal referendum di domenica scorsa.
E ben venga. Dio sa, vede e provvede.