Il silenzio di Mattarella e la farsa a 5 stelle

di Ettore Savini
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sembra non vedere e non sentire i disastri del governo Conte bis, che lui ha voluto con forza pochi mesi fa, motivando tale scelta con la natura parlamentare della nostra democrazia, ma omettendo di dire che, con il voto del 2018, gli italiani avevano espresso una sola volontà con grande chiarezza: mai più il Pd al governo. E, invece, la manovra di Palazzo, organizzata con la complicità di Grillo, Renzi e Zingaretti, ha fatto risorgere il Pd.
Ora, dopo pochi mesi, tutti i nodi sono ampiamente venuti al pettine e questo esecutivo si è mostrato incapace di governare. Non solo: ogni tornata elettorale locale e regionale ha penalizzato non solo il Pd, ma anche i 5Stelle, che hanno tradito il mandato elettorale ricevuto nel 2018, che era appunto quello di mandare a casa Renzi e il Pd. Eppure, Mattarella sembra non accorgersi di nulla. Forse è troppo preso a girare l’Italia, per ricordare l’importanza della memoria e della testimonianza di Liliana Segre. Ma, oltre che del passato, un buon presidente della Repubblica dovrebbe occuparsi anche del presente e del fatto che l’esecutivo Conte sta portando nuovamente l’Italia nel baratro.
E’ curioso, ad esempio, che dal Quirinale non ci sia stato alcuno “spiffero”, quando i giornali hanno anticipato che nella manovra 2020 ci sarà una norma che consentirà ai Comuni di mettere le mani nei conti correnti degli italiani (roba da far accapponare la pelle). Ci saremmo aspettati, invece, una di quelle belle veline, riportate su qualche giornalone, del tipo “fonti vicine al Quirinale fanno sapere che il Presidente non è intenzionato a firmare una legge che preveda tale norma”, che assimilerebbe il nostro Paese, aggiungiamo noi, all’Unione Sovietica dei tempi andati.
Niente, Mattarella non vede e non sente. E, dunque, non commenta. Così, Di Maio, Conte e Zingaretti continuano a imperversare nelle trasmissioni dei lacchè di regime, continuano a proporci ricette “per il bene del Paese”, senza comprendere che il Paese non vuole più vederli né sentirli. Perché tutti, ormai, hanno ben compreso che la strana alleanza ha un solo obiettivo: mantenere qualche poltrona per qualche settimana in più. Di Maio, che non voleva le auto blu, adesso sfreccia per Roma in un furgoncino con i vetri oscurati, anticipato e preceduto da altre due vetture, che usano sirena e lampeggiante. Alla faccia della sobrietà e del taglio del parco macchine dello Stato.

Ecco, ancora una volta, tutto si riduce a lotta di potere, per conservare privilegi, scorte, autisti, macchine ed elicotteri, ovviamente a spese del contribuente. E il fatto che a goderne – e a lottare per il mantenimento di questo status da pochi eletti – vi siano i 5Stelle, che hanno fatto la loro fortuna politica dicendo di voler abbattere questo sistema, è la testimonianza concreta di come gli elettori vengano prima blanditi, poi derisi e sbeffeggiati.
Ma presto arriverà il conto per Di Maio e compagnia e sarà salatissimo: dall’attuale irrilevanza numerica, cui sono stati ridotti dalle scelte scellerate di Giggino, i grillini arriveranno, in breve, all’implosione. Scenderanno di corsa dalle auto blu, per cercare riparo (e candidature) in altre forze politiche. Alla faccia dell’andiamo al governo da soli, il grido di battaglia che aveva conquistato (e ingannato) milioni di elettori.
http://www.ilpensieroforte.it/italia/2900-il-silenzio-di-mattarella-e-la-farsa-a-5-stelle
Fonte: Il Pensiero Forte.it
Era ampiamente prevedibile che il piddì sarebbe “risorto” e tornato al governo.
Questo è stato il vero risultato di un governicchio, quello giallo-verde, che ha continuato le politche neoliberiste, snaturando anche i 100 punti per il pensionamento e il reddito ai più poveri.
Personalmente ho l’impressione che le “sardine”, confezionate come falso movimento di massa in un laboratorio elitista, potrebbero essere papabili per le prossime elezioni politiche.
Infatti, ci sono già sondaggi che gli attribuiscono consensi elettorali a due cifre, se solo si presentassero …
Quel tale Mattia Santori, fino a poco fa sconosciuto alla massa, sostenitore in passato delle trivelle, potrebbe diventare, purtroppo, il Joshua Wong “de noantri”.
Una sorta di podemos italiano di supporto ai servi della troika tradizionali, come il piddì?
Un nuovo 5 stalle “di sinstra”, alfiere del gran capitale finanziario contro il “populismo” razzista, brutto e cattivo?
Chissa …
Di sicuro, l’ennesima inculata per un popolo che accetta a testa bassa qualsiasi nefandezza e beve qualsivoglia menzogna …
Il popolo italiano, naturalmente, o ciò che è diventato oggi.
Cari saluti
Incredibile,
Controinformazione ha preso il posto della padania.
Cosa non si fa e non si farebbe x i soldi,
Pensare che quegli incapaci dei 5***** vogliono mettere in galera i truffatori i corrotti e chi prende le mazzette e ruba alla popolazione, che hanno approvato una legge che si chiama spazzacorrotti, che abbiano provato a non farsi corrompere dai Benetton ne ai vari de benedetti né ai Caltagirone è una colpa grave di cui i 5***** dovranno rispinderne di fronte a dio e agli elettori, che poi vogliano far partire la fine prescrizione dal 1 gennaio è una cosa inaudita,
E questo sarebbe un giornale di controinformazione?
Io lo definirei un apparato di regime, anzi forse finanziato dal solito soros
comprerò le azioni di controinformazione, voglio arricchirmi anch’io
ma non si può comprare nè il buon senso nè l’educazione. Tanto meno il comprendonio
Sardine et circenses, perché no? Come è lontana la Francia con i Pompieri in prima fila ad indietreggiare i Flic su le pensioni, e il giorno prima sono stati per un anno i Gilet. Di cosa si parla, qui?
Il tutto di questo va addissato a Grillo che ha preso in giro gli itakiani prima mettendo a capo del movimento degli incapaci poi voleno per interresse personale fare alleanzacon il PD contraddivcendo tutta la storia del movimento