Il senatore McCain: “Bisogna ringraziare i sauditi per il crollo del prezzo del petrolio”

“Dovremmo ringraziare i sauditi che ci hanno permesso di far crollare il prezzo del petrolio fino al punto di pregiudicare drammaticamente l’economia di Vladimir Putin”, ha detto McCain, rifiutando l’idea che i problemi dell’economia russa possano essere derivati dalle azioni del presidente staunitense, Barack Obama.

Obama aveva rigettato, nella stessa domenica alla stessa catena TV, le critiche di McCain e di altri esponenti repubblicani, secondo le quali il presidente russo supera in abilità quello statunitense, adducendo come prova la situazione finanziaria del paese euroasiatico.

Per lo più, la maggior parte dell’intervista era stata dedicata alle tematiche della politica estera statunitense circa le questioni che affrontano Obama e Mc Cain. Il repubblicano ha rifiutato la la caratterizzazione delle azioni di pirateria informatica subiti di recente dalla società “Sony Pictures” come puro vandalismo ed ha insistito nel considerarli come una nuova forma di guerra.

McCain ha enunciato che il suo paese “ deve reagire e deve farlo con energia”.

Negli ultimi mesi, le quotazioni mondiali del petrolio si sono ribassate anche molto di più rispetto al livello stabilito dall’OPEC dei 100 dollari per barile, cosa che ha spinto alcuni membri del cartello a suggerire un taglio nelle forniture.

Nella stessa Domenica, il ministro del petrolio dell’Arabia Saudita, Ali al-Naimi, in un convegno svoltosi negli Emirati Arabi Uniti (EAU), ha cercato di responsabilizzare altri paesi della brusca altalena dei prezzi del crudo.

Al-Naimi ha attribuito la caduta dei prezzi, che secondo alcuni osservatori potrebbe pregiudicare gli investimenti nel settore, alla mancanza di cooperazione di altri paesi esterni all’OPEC senza precisare quali.

John McCain è conosciuto a livello internazionale per il suo appoggio ai colpi di Stato ed alle aggressioni militari, alle spie israeliane negli USA, al terrorismo patrocinato dagli USA in Siria, alla corsa agli armamenti in Ucraina, e in generale per le sue posizioni aggressive contro gli Stati che difendono la propria sovranità di fronte alle ambizioni egemoniche di Washington.

Fonte: Hispantv

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