Il relatore per i diritti umani chiede agli Stati Uniti di porre fine alle sanzioni contro il Venezuela

Un relatore speciale delle Nazioni Unite esorta gli Stati Uniti a porre fine alle sanzioni contro il Venezuela a causa della situazione economica e della crisi sanitaria nel paese.

La relatrice speciale sull’impatto negativo delle misure coercitive unilaterali sul godimento dei diritti umani, Alena Douhan, venerdì ha criticato le misure imposte dagli Stati Uniti al paese bolivariano e le ha definite azioni coercitive e unilaterali, che hanno causato la caduta del reddito del 99% negli ultimi anni, oltre a danneggiare l’economia e rallentare lo sviluppo del Venezuela.

ONU: Nuove sanzioni statunitensi aggraveranno la situazione in Venezuela
“Esorto il governo degli Stati Uniti a porre fine all’emergenza relativa al Venezuela, rivedere e revocare le sanzioni contro terzi, astenersi dall’imporre sanzioni per il diesel”, ha chiesto Douhan.

La relatrice dell’ONU Alena Douhan

Il blocco degli Stati Uniti impedisce al Venezuela di acquistare cibo e medicine
In questo senso, ha espresso preoccupazione per la crisi sanitaria che i venezuelani stanno vivendo a causa della carenza di medicinali e in seguito ha avvertito che le restrizioni draconiane stabilite da Washington violano i diritti umani.

La relatrice dell’ONU ha anche indicato che gli embarghi distruttivi hanno indotto la migrazione e la separazione delle famiglie.
Caracas: gli Stati Uniti riconoscono che le sanzioni colpiscono il popolo venezuelano.

Fame fra i bambini in Venezuela per causa di sanzioni ed embargo USA (alla faccia dei diritti umani)
Il cibo scarseggia in Venezuela causa embargo USA


Allo stesso modo, Douhan ha esortato le amministrazioni britanniche a smettere di negare a Caracas l’accesso al proprio oro nella Banca d’Inghilterra, chiedendo al governo britannico di sbloccare 1,7 miliardi di dollari dalla Banca centrale del Venezuela (BCV), per acquistare medicinali, vaccini contro il coronavirus e altri prodotti essenziali per soddisfare le esigenze delle persone.

La suddetta relatrice ha riferito che le conclusioni della sua visita in Venezuela e l’attuale situazione in questo paese faranno parte del rapporto della 48a sessione del Consiglio dei diritti umani, che si terrà a settembre di quest’anno.

Fonte: Hispan Tv

Traduzione: Luciano Lago

10 thoughts on “Il relatore per i diritti umani chiede agli Stati Uniti di porre fine alle sanzioni contro il Venezuela

  1. Le bestie us-sioniste e i loro mercenari locali sono la vera causa delle sofferenze del popolo venezuelano, delle morti di innocenti che potrebbero essere facilmente evitate … rimuovendo le sanzioni genocide.
    Quella us-occidentale la chiamerei “democrazia liberal-genocida”, supportata dai “diritti disumani”.
    Mercatismo, usura, sanzioni e morte sono la sostanza del magnicato “occidente”

    Viva Putin, viva Maduro, evviva il Presidente Assad!.

    Cari saluti

    1. certamente, ma non è quella di andare in ginocchio a pregare di mollare la presa delle loro armi democratiche la soluzione. Proprio per niente

      la soluzione è creare invece armi Socialiste: che sono istituzioni ed economie Nazionali svincolate dall’internazionalismo multinazionale, parallele ed alternative, impermeabili ai democratici. Rafforzare ed allargare il BRICS

      Russia e Cina sono talmente grandi da formare già una grossa parte di mondo con mercato d’interscambio su tutto, proprio il contrario del libero mercato democratico. C’è tutta l’Africa che può venir dietro, l’Iran, sono Nazioni grosse, riconquistare il Brasile …

      lasciare la UE totalmente nella merda americana, poi voglio vedere

      1. Il mio defunto Maestro, Costanzo Preve, diceva che sul piano politico il Nemico Principale è la democrazia liberale.
        Le potenze libere, come la Russia che ne è il capofila, dovrebbero abbandonare in blocco il sistema della democrazia liberale e occidentale, che comunque hanno adottato.
        Non si dovrebbe dare occasione a destabilizzatori senza scrupoli come navalny, la sua scrofa e i loro compari prezzolati di entrare nel parlamento, quinta colonna della cia, del pentagono, del mi6, del mossad e di simili consorterie criminali.
        Niente cavalli di troia, in nome di una democrazia che è l’esatto contrario della libertà.

        Cari saluti

  2. Di sanzioni e dei suoi relativi effetti sulla popolazione, ne sappiamo qualcosa anche noi italiani. Vennero infatti deliberate dalla Società delle Nazioni e imposte all’Italia dal 18 Novembre 1935 al 14 Luglio 1936. Il tempo passa, ma le armi che gli anglo-USrahell usano per piegare al suo volere i renitenti sono le stesse di allora: colpire il popolo indifeso nei suoi bisogni primari per piegare al suo volere la classe dirigente che resiste alle sue brame imperialiste.

    1. per i Diritti dei Popoli, di tutte le razze, già i Duo Siciliani anche in questo erano già avanti rispetto a italiani, giudei/inglesi/francesi schiavisti e colonizzatori …

      14 febbraio 1838
      14 febbraio 2021

      REGNO delle DUE SICILIE

      191 anni fa
      SUA MAESTÀ
      RE FERDINANDO II di BORBONE

      14 febbraio 1838,

      PROVVEDIMENTI CONTRO il COMMERCIO degli SCHIAVI nel MONDO

      il Regno delle Due Sicilie si obbligò a combattere con le armi – se necessario – e con danaro pubblico, la tratta degli schiavi.
      Sua Maestà Ferdinando II (1810-1859) volle in questo modo contrastare quello che lui definiva un «traffico abbominevole» e, nell’autunno del 1839, il RE Borbone promulgò la «Legge per prevenire e reprimere i reati relativi al traffico conosciuto sotto il nome di tratta de’ negri».
      (questa normativa, costituita da 15 articoli, prevedeva pene diverse a seconda che il bastimento, utilizzato per la tratta, fosse bloccato prima della partenza o venisse catturato dopo, in mare, senza che però il traffico fosse stato portato a termine. Potevano beneficiare di sconti di pena sostanziale i membri dell’equipaggio che avessero avvisato per tempo la pubblica sicurezza; tali benefici, però, non potevano mai essere applicati in favore dell’armatore, del capitano, degli ufficiali, del proprietario della nave, dell’assicuratore e del prestatore di capitali. Incorreva nelle sanzioni anche chi fabbricava, vendeva o acquistava i ferri da utilizzarsi nella tratta. La pena era più grave, poi, se qualche schiavo negro fosse stato fatto oggetto di maltrattamenti o di omicidio. La Gran Corte criminale, competente per il giudizio in merito, aveva anche il compito di provvedere alla liberazione degli schiavi di colore, ai quali veniva consegnata gratuitamente «copia legale della decisione di libertà».

      Oggi che il commercio di esseri umani si è allargato al traffico di organi, è più che mai opportuno una urgente riflessione sul vero concetto di “solidarietà” impropriamente usato come paravento per tutto questo e che rimane, invece, inattiva di fronte a nostri concittadini in difficoltà e verso coloro che nel resto del mondo che davvero muoiono per fame. Sarebbe interessante ricordare a tutti coloro che hanno dispensato improprie etichette di “civiltà”, che questa era l’epoca in cui il commercio negriero era molto fiorente, un pò come oggi, soprattutto negli Stati Uniti d’America, ove, da ex colonia inglese, fu permessa fino alla conclusione della Guerra di Secessione (1865); piccoli dettagli che, senza considerare la pulizia etnica delle popolazioni indigene che popolavano i territori americani colonizzati dagli inglesi, francesi e olandesi, ci aiutano a comprendere meglio il contesto nel quale si muovevano gli stessi che di li a poco, avrebbero etichettato di ogni nefandezza il Regno delle Due Sicilie, i suoi Sovrani legittimi ed i suoi sudditi fedeli, favorendo così gli assalitori.

      Se non conosciamo la VERITÀ, ci condanniamo a rivivere gli stessi errori ed a farci scrivere la storia e le pagelle dagli altri.

  3. BUONGIORNO ! A TUTTE E TUTTI COLORO CHE SI VOGLIONO BENE IN QUESTA DOMENICA DI SAN VALENTINO (DONNE CON UOMINI COME DA LEGGE NATURALE ! NULL’ALTRO)

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