Il peloso concetto di “Guerra Asimmetrica”

di Massimiliano Brancato
Quanta arte mettiamo nelle definizioni politicamente “corrette”, quanta
pusillanime retorica si infonde nei variopinti aggettivi che, in ogni occasione,
vengono prontamente serviti all’abulico pubblico dei media di regime liberali.

Rivoluzioni “colorate”, nazismi e neonazismi, fascismi e neofascismi, olocausti
monodirezionali selettivi, antisemitismi di ogni ordine e grado, esportazioni di
democrazie….ora, finanche, “popoli di luce” che in un idilliaca neo-religione liberal-
manicheo-evangelica si battono strenui contro “Stati Canaglia”, “Imperi del Male”.

“Anima Mea/ Mane/o Mane/ Quanta/o Quanta Qualia” per dirla con Patrick
Hawes, che meravigliosa costellazione di ipocriti eufemismi. Che pace,
contemplarmi, comodamente, dal divano di casa, mentre in streaming assistiamo
alla tonnara di Gaza, ad esempio o, ancora qualche anno fa, al bellissimo spettacolo
di Suoni e Luci sopra una Bagdad tempestata dai Tomahawks, un incanto
pirotecnico, una sinfonia del bene trionfante, finalmente, su ogni ingiustizia del
mondo.
Ma, “Guerra Asimettrica”, e’ un autentico capolavoro di questo genere di
semantica “pelosa” (e’ anche difficile darne una definizione che non scada nel
volgare).

“Guerra Asimettrica”, certamente e’ una definizione asettica, scientifica,
puramente quantitativa, da ragionieri inappuntabili. Quegli stessi ragionieri che
tenevano le contabilita’ ad Auschwitz-Birkenau che cosi’ mirabilmente descrive
Hannah Arendt, certamente non dissimile da quelli che tenevano la medesima
contabilita’ a Los Alamos.
Che genialita’, la “Guerra Asimmetrica”, la ragione del piu’ forte, del bullo, del
gangster al di sopra di ogni legge per diritto divino (in fin dei conti parliamo di popoli
di luce….luciferini), sublimata a formula ragionieristica, contabile, algidamente
matematica.
C’e’ una “asimmetria” nel mondo? Ma certo che c’e’, abbiamo il “Miglio Quadro
d’oro” della City di Londra, poi abbiamo il “Miliardo d’oro” dello striminzito
occidente collettivo, quello WASPista, Wokista, anglo-saxon.
Poi c’e’, ovviamente,
tutta la giungla attorno a questo “Giardino alla Francese”. Una asimmetria perfetta,
economica, sociale, politica ma, soprattutto, tecno-militare. Che meraviglia.
E, pertanto, abbiamo necessariamente delle “Guerre Asimmetriche”, e’ la
“banalita’ del male”, signori. Cosa volete farci.

Guerrigliera Viet Cong contro truppe USA

Ma noi, ancora almeno la mia sfortunata generazione, ci nutrivamo di ben altre
epiche tardo romantiche, se vogliamo, senz’altro frutto di immaginazione e
fantasia, ma che, ancora almeno fino alla fine degli anni sessanta del secolo scorso,
veicolavano una morale leggermente diversa, retaggio, credo, di un
veterocristianesimo pietistico settecentesco. Allora si tendeva a “compatire” i
deboli, gli oppressi, gli inermi. C’era, certamente, la percezione dell’asimmetria, ma
il giudizio positivo andava, di norma, al Davide, piuttosto che al Golia (e non e’ un
riferimento casuale quando riferito alla attuale Cananea). C’era il florilegio dei
racconti neoromantici dei Dumas, degli Scott, ma anche dei racconti epici d’ogni
epoca, da Omero fino a Ludovico Ariosto.
Il fatto e’ che, ancora in quegli anni, non si era ancora percepita a fondo la portata
della “asimmetria” che il novecento stava introducendo nel mondo e che, a partire
dal secondo dopoguerra, avrebbe dato vita al “Secolo Americano”.
Il secolo americano introduce una asimmetria mai conosciuta sino ad allora. Se si
pensa alla polemologia classica, almeno sino alle guerre coloniali della fine del
diciottesimo secolo (le prime autenticamente “asimmetriche” su una scala
apprezzabile) si possono considerare come tutte le guerre combattute almeno sino
alle soglie dell’evo moderno come sostanzialmente “simmetriche”.
Si combatte sempre, ovviamente, ma , di norma, tra pari. Di pari forza sono
senz’altro Achei e Troiani, poi ancora Greci e Persiani e, ancora, Romani e
Cartaginesi….forse leggermente meno Romani e Germani, almeno sino a
Teutoburgo, sicuramente pari sono cristiani e mussulmani nelle crociate etc.
Ma poi venne l’asimmetria. Dapprima con le guerre coloniali, certo. Chi piu’
asimmetrico di una bella cannoniera o di un ben addestrato ed elegante
reggimento di “King’s African Rifles” a fronte di orde di Zulu o magari anche di
eserciti cinesi con bandiere di dragoni e picche in mano.
Ma, ancora nelle guerre “asimmetriche” coloniali non c’e’ la sottile descrizione che
viene data oggi all’”asimmetricamente inferiore”. E qua veniamo all’altro termine
sublime, di invenzione postmoderna, quello di “terrorista”.
In fin dei conti gli Zulu che a Isandlwana il 22 gennaio del 1879 massacrano gli
eleganti fucilieri in giubba rutilante del 24th Regiment of Foot e gli aitanti
cavalleggeri del primo squadrone degli Imperial Mounted Infantry (tra gli altri) non
vengono definiti “terroristi”. In effetti quello stesso termine allora non era stato
ancora coniato. Ne’ useremmo noi quel termine, ancora oggi, per definire le truppe
di Menelik II che hanno fatto a pezzi il 1 marzo del 1896 le nostre altrettanto
eleganti Fanterie d’Africa comandate da quel genio militare del Generale Oreste
Baratieri nell’infausta battaglia di Adua.
Insomma, quando l’”asimmetria” tra le zagaglie e i Remington mod. 1870 era, tutto
sommato, non completamente sbilanciata (sic!) si consideravano gli
asimmetricamente “inferiori” ancora, tutto sommato, come guerrieri, magari
anche eroici in alcuni casi.
Ma, come abbiamo detto, la fine del secondo conflitto mondiale lascia spazio a due
soli blocchi dominanti, che hanno il monopolio “naturale” della violenza
“asimmetrica” e, dopo il 1989, addirittura ne restera’ soltanto uno
(un po’ come
diceva il terribile Victor Kruger nel film “Highlander” del 1986).
E la asimmetria si espande esponenzialmente tra le “parti contendenti” sino ai
giorni nostri. Ora non siamo piu’ a zagaglie contro Remington, ma a sofisticatissimi
sistemi d’arma missilistici contro fionde, mazze e coltellacci. E, meraviglia delle
meraviglie, abbiamo introdotto, almeno se non ricordo male, a partire dagli
attentati antibritannici dell’ “Irgun” israeliano, in particolare quello al “King David
Hotel” del 16 aprile del 1947, il concetto di “terrorismo” e “attacco terroristico”.

E’, quello di terrorismo, un altro esempio mirabile di illogico eufemismo. E’ come
se si creasse dal nulla un fermo e visibilissimo confine tra “guerra” classica, giusta, umanitaria, convenzionale o non so come volete definirla e una violenza cieca,
irrazionale, immotivata. Ma chiunque abbia fatto qualche minimo esercizio di
logica “convenzionale” puo’ dimostrare quanto questo “confine” sia labile, o,
piuttosto, inesistente: tecnicamente parlando, ogni guerra ha i suoi evidenti aspetti e intenti “terroristici”, cosi’ come ogni “terrorismo” trova ragioni e motivazioni che
sono sostanzialmente belliche.

Guerriglieri delle FARC, Colombia
Allora, qua avviene la saldatura tra il concetto magistrale di “Guerra Asimmetrica”
con quello altrettanto mirabile di “Terrorismo”
.
In buona sostanza, chi ha tutti gli strumenti bellici e la forza militare del mondo (per
definizione e a prescindere da tutto “pio e giusto”), quindi chi sta nella fascia “alta”
della asimmetria e’ titolato alla “guerra” nell’accezione classica, mentre chi si trova
nella fascia “bassa”, che corrisponde a circa i tre/quarti della popolazione umana,
e’ destinato all’immolazione permanente a meno che, in un irrazionale e
immotivato (ovviamente) accenno di reazione non voglia marchiarsi dell’infamante
definizione di “Terrorista” per diritto divino.
Che pena, l’occidente che si trastulla (ma ancora per poco) con queste alchimie
linguistiche e che gode (ma ancora per poco) davanti alle mattanze impari,
vergognose, immorali, ributtanti del gangster capo (gli Stati Uniti d’America) e dei
suoi ancora piu’ immorali, se possibile, scherani da quattro soldi.

E mi rivolgo alla c.d. “Destra”: potete essere voi, voi che siete per formazione e per
vocazione delle anime nobili e guerriere, potete essere voi cosi’ cechi, cosi’
moralmente abbrutiti da non vedere piu’ l’atto eroico di popoli che si immolano,
orgogliosamente, con le fionde che hanno in mano, come moderni David, contro
quel Moloch orribile che una parte corrotta, bassamente mercantile,
protervamente razzista del nostro “Occidente” ha prodotto e autoalimenta
attraverso una informazione ed una accademia altrettanto corrotte e compicenti.

VERGOGNA!, e’ l’unica parola che mi sembra possa avere un senso davanti a tale abominio, a tale codardia e a tale cecita’.

4 commenti su “Il peloso concetto di “Guerra Asimmetrica”

  1. poi c’è RAPPRESAGLIA! Vocabolo largamente usato dai nazifascisti per definire le loro stragi volte a seminare terrore. Rappresaglia, vocabolo consumato, oggi è sostituita da AZIONE DI DIFESA: la massa beve e si imbeve, ripete, gigantesca cassa di risonanza. Mille anni fa erano i predicatori che convincevano il popolo cristiano della santità di intenti dei macellai crociati di Gerusalemme oggi abbiamo fini linguisti. Il moto spontaneo fa paura perché imprevedibile, Francesco andò a Roma in ubbidienza ed evitò il rogo.

  2. Bellissimo articolo ! Complimenti all’autore e alla REDAZIONE per averlo pubblicato. Magnifiche le foto della guerrigliera Vietcong e delle FARC colombiane !

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