IL DECLINO DEL DOLLARO E’ UN EVENTO PROGRAMMATO, PAROLA DI SOROS
di Anacronista
Come sottolineato da un articolo del Daily Bell ( TheDayBell.com/news-analysis/ ) , anche il modo in cui i media descrivono la prossima fine del dollaro fa trasparire il fatto che si tratta di un evento guidato e programmato da tempo.
Così ad esempio il britannico Telegraph:
“I 70 anni di dominio del dollaro stanno arrivando alla fine… entro un decennio la banconota verde potrebbe venire rimpiazzata nel suo ruolo di valuta di riserva mondiale. [...] La settimana scorsa, i governi di Brasile, Russia, India e Cina hanno tenuto una conferenza nella città brasiliana di Fortaleza in occasione dell’istituzione di una nuova banca per lo sviluppo, banca che, linguaggio diplomatico a parte, mira a competere con il FMI e la Banca Mondiale. […] La nuova banca per lo sviluppo dei BRICS, strutturata sul modello del FMI, sarà provvista di 100 miliardi di dollari di riserve valutarie da prestare in tutto il mondo, fornendo così ai paesi indebitati in difficoltà un’alternativa al ‘consenso di Washington’.
Per molto tempo i BRICS hanno contribuito fondi al FMI, eppure è stata negata loro alcuna influenza sull’impiego di quel denaro. Il Belgio ha più voti del Brasile, il Canada più della Cina. Le istituzioni che governano l’economia globale non sono riuscite a restare al passo con la realtà. Le modeste riforme che avrebbero dato ai mercati emergenti più potere, tanto sbandierate nel 2007 e nel 2010, sono state fermate dai legislatori di Washington.
I BRICS hanno ora detto basta, creando la loro istituzione rivale, con sede a Shanghai. La Cina è avanti anche nel commercio del petrolio. Il suo vorace appetito di energia e il fatto che l’America si concentra sempre più sulla produzione interna significano che i giorni del petrodollaro sono contati… Ciò indebolirebbe il mercato dei titoli di stato statunitensi e renderebbe molto più complicato per Washington finanziare il suo enorme e tuttora crescente debito pubblico di 17.500 miliardi di dollari. […] Sebbene il dollaro non perderà lo status di valuta di riserva mondiale da un giorno all’altro, il sistema di pagamenti globale si sta muovendo inesorabilmente verso quel risultato. […] Entro un decennio potrebbe emergere un ‘paniere di valute di riserva’, per cui le banche centrali conserverebbero un mix di dollari, yuan, rupie, real e rubli, insieme a metalli preziosi. […] L’istituzione di questa banca per lo sviluppo dei BRICS, fatta coincidere con l’anniversario di Bretton Woods, è una mossa audace e significativa. I giganti mondiali emergenti possono ora schiacciare l’Occidente.”
Da notare la frase di chiusura, così forte e categorica, e il fatto che il declino del dollaro venga presentato come evidente e inevitabile. Se ne indicano le cause immediate, senza indagare su cosa le abbia determinate. Già si inquadrano gli sviluppi futuri, si prevedono i tempi, e il tutto appare come una marcia inarrestabile verso un sistema economico-finanziario globale in cui anche i nuovi giganti saranno perfettamente integrati.
Curiosa la coincidenza temporale con Bretton Woods, tenutasi nel luglio del 1944, ed è significativo il fatto che la nuova banca dei BRICS, lungi dall’intraprendere strade innovative, ricalcherà il modello del FMI.
Del resto, lo stesso acronimo “BRICS” venne coniato più di 10 anni fa da un banchiere della Goldman Sachs, ed è difficile immaginare che il declino “inesorabile” del dollaro, così come descritto dal Telegraph, sia un accidente che sta prendendo l’elite finanziaria in contro piede.
L’errore che si commette spesso è di credere che i vertici della finanza internazionale vogliano l’egemonia degli Stati Uniti. In realtà, essi la perseguono solo in quanto momentaneo strumento per raggiungere l’obiettivo vero e proprio: il governo mondiale.
Per 70 anni hanno usato il braccio armato statunitense così come in precedenza avevano usato quello britannico, e così come avevano voluto e finanziato l’Unione Sovietica per ottenere diversi obiettivi strategici. Ma, se per arrivare ad un unico sistema monetario mondiale il petrodollaro deve essere scaricato, le conseguenze negative che questo comporta per l’economia americana non preoccupano certo l’elite finanziaria internazionale, che può speculare ovunque perché ovunque il “mercato” detta le regole del gioco.
Ne segue che la contrapposizione “Occidente”-BRICS non è la contrapposizione tra il potere finanziario che affligge il mondo e una sua alternativa; piuttosto, e purtroppo, è solo il mezzo, il pretesto con cui il potere finanziario intende marciare verso il governo globale.
Perciò, il declino del dollaro non porterà ad un mondo meno succube della finanza, ma al contrario ad uno ulteriormente integrato e senza alternative. Che questo sia nei piani, tra gli altri, di George Soros, lo ammette lo stesso magnate in questo video, dove afferma che il declino della moneta americana è “desiderabile” e “necessario”, e che la Cina sostituirà i consumatori americani: Youtube.com/embed/H5gsn
Non illudiamoci quindi che Russia e Cina ci salveranno dalla dittatura globale. Sarebbe stato comodo, ma pare proprio di no. Forse sarebbe ora che la nostra realtà locale la prendessimo in mano noi stessi.