IL DECENTRAMENTO PORTA VERSO UN MAGGIORE ACCENTRAMENTO

di J.C. Collins

Dal 1944 il mondo finanziario era stato centralizzato attorno al dollaro americano unipolare, ma sta ora passando per una forma di temporaneo decentramento con l’implementazione della Banca per lo Sviluppo dei BRICS e l’Intesa sulla Riserva di Evenienza, a guida orientale.

Il dollaro unipolare era supportato soprattutto da istituzioni che a prima vista sembravano controllate dagli USA, ma che a ben guardare erano dirette dagli stessi interessi bancari dietro alle istituzioni dei BRICS. Queste istituzioni occidentali sono: la Federal Reserve, la Banca Mondiale, l’Organizzazione Mondiale per il Commercio e il Fondo Monetario Internazionale. A queste si possono aggiungere la Banca per lo Sviluppo dei BRICS e l’Intesa sulla Riserva di Evenienza, quali strumenti economici dei medesimi interessi bancari.

Il decentramento è solo temporaneo, poiché i paesi BRICS continuano ad anticipare una ristrutturazione del FMI, convenuta da tutti i membri del G20 nel 2010. Il rinvio nell’implementazione di tali riforme del FMI continua a comportare costi crescenti per l’economia mondiale, ma aumenta anche la pressione sul sistema del dollaro. Tale pressione condurrà alla fine ad un’ulteriore accentramento nell’inevitabile transizione verso un sistema multilaterale di valute di riserva. […]

Una forma di decentramento che è in realtà un altro accentramento è l’Iniziativa di Multilateralizzazione Chiang Mai. Si tratta di un accordo di scambio valutario tra i paesi dell’ASEAN: Brunei, Cambogia, Hong Kong, Indonesia, Giappone, Laos, Malesia, Birmania, Repubblica Popolare Cinese, Filippine, Singapore, Corea del Sud, Tailandia e Vietnam. Il capitale della IMCM è ricavato da un fondo di riserva comune di 240 miliardi di dollari.

La recente creazione dell’Intesa sulla Riserva di Evenienza dei BRICS, insieme all’Iniziativa Chiang Mai, bilanciano parzialmente un più vasto gruppo di accordi finanziari regionali, che comprende:
-Il Fondo Monetario Arabo;
-Il Meccanismo Europeo di Stabilità;
-Il Fondo Latino-americano di Riserva;
-L’accordo Strutturale Nord-americano;
-L’Associazione dell’Asia Meridionale per la Cooperazione Regionale.

Tutti questi accordi sembrano in apparenza di decentramento rispetto al sistema del dollaro. Eppure sono tutti funzionali al più generale processo di consolidamento delle valute sovrane in raggruppamenti regionali, i quali potranno venire ulteriormente accentrati sotto un sistema valutario multilaterale superiore.
Questo sito ha trattato spesso dei raggruppamenti valutari regionali che saranno inevitabilmente implementati come parte del più ampio sistema di valute di riserva. Ora stanno emergendo notizie che confermano come l’elite organizzata stia promuovendo un’Unione Medio-orientale (http://www.thenewamerican.com/world-news/item/18823-globalists-push-eu-style-union-for-middle-east). Ne avevamo già discusso qui, suggerendo che avrebbe probabilmente preso forma un dinaro regionale per supportare la struttura socio-economica in formazione.

Il Fondo Monetario Arabo giocherà un ruolo importante in qualsiasi accordo regionale.

E’ importante riconoscere che tutti gli accordi finanziari regionali elencati sopra sono governati dalle rispettive banche centrali dei paesi membri. E, come sappiamo, tutte le banche centrali sono governate dalla Banca per i Regolamenti Internazionali, l’organo visibile degli interessi bancari internazionali.
Abbiamo quindi un esempio perfetto di quello che appare come un decentramento di massa basato sulla fine del sistema unipolare del dollaro, mentre è in realtà un ulteriore accentramento sotto un sistema multilaterale nuovo ed emergente. Tale sistema multilaterale sarà rappresentato come il sistema di riserva sovranazionale, ovvero un’ulteriore centralizzazione più ampia di quanto abbiamo mai visto, come confermato dal livello di accordi finanziari regionali governati dalle banche centrali.
Fonte: philosophyofmetrics.com

 
Traduzione: Anacronista

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