Il debito nazionale raggiungerà il livello di due guerre mondiali: in Europa si riducono le possibilità di superare la crisi

I soliti modi per uscire dalla voragine del debito non funzioneranno nella situazione attuale.
Lo ha detto l’ex segretario di Stato del Regno Unito per affari Vince Cable in una pubblicazione per l’agenzia Bloomberg.
“La vittoria sul coronavirus può portare al fatto che il debito pubblico si avvicinerà al debito di due guerre mondiali. La crescita economica sostenuta che il mondo occidentale ha visto dalla seconda guerra mondiale è ora altamente improbabile ”, afferma l’esperto.
Cable ha ricordato che ora il governo britannico fornisce sostegno finanziario ai disoccupati e ai lavoratori autonomi, offre garanzie per prestiti alle imprese, ecc. A metà aprile, tutti gli impegni del governo nella lotta contro gli effetti della crisi della corona ammontavano al 6% di PIL.
Negli Stati Uniti, allo stesso tempo, questo indicatore era al livello del 9% del PIL. Questo non è il limite, l’esperto è sicuro, perché il processo di lancio dell’economia potrebbe essere ritardato. Anche la revoca delle misure di quarantena non escluderà preoccupazioni che ridurranno la domanda dei consumatori. Allo stesso tempo, le società che sopravvivranno alla crisi saranno gravate da debiti e vorranno migliorare il proprio equilibrio, piuttosto che investire. Ciò può portare a una cosiddetta recessione dell’equilibrio.
L’esperto ha inoltre attirato l’attenzione sul fatto che la situazione varia da paese a paese. Ad esempio, gli Stati Uniti possono prendere in prestito nella propria valuta da istituti di credito. Il Regno Unito, con debiti dell’86% del PIL, si trova in una posizione leggermente più forte rispetto ai membri della zona euro, perché può, se necessario, consentire la svalutazione della sua valuta. La Grecia ha un rapporto debito / PIL del 188%, Italia – 133%, Francia – 99%, Spagna – 96%.
In questo contesto, la monetizzazione del debito può essere l’unica via d’uscita, ma sia la Banca centrale europea che la Banca d’Inghilterra continuano a insistere sul fatto che questa pratica sia un precedente pericoloso.
“L’Eurozona si trova in una posizione particolarmente debole perché sopporta l’onere di alcune economie già vulnerabili e manca un governo federale vincolante per costringere un’unione fiscale a collaborare con un’unione monetaria.
È difficile immaginare che le sue economie deboli obbediranno ora alle discipline della zona euro imposte alla Grecia, pur rimanendo sotto un governo democratico. La pazienza è diminuita in tutta Europa e i movimenti populisti hanno ricevuto un significativo sostegno elettorale ”, ha affermato Cable.

Aggiornamento
Arrivata come un fulmine oggi la sentenza della Corte costituzionale tedesca che ha stabilito l’incompatibilità del “quantitative easing” della BCE con i trattati e con la costituzione tedesca. C’è stasto oggi il pronunciamento della Corte Costituzionale tedesca sulla Banca Centrale Europea (BCE), o meglio, su uno strumento utilizzato, a partire dal 2015, dalla stessa BCE: il Quantitative Easing, ovvero l’acquisto di titoli di Stato da parte della Banca Centrale Europea.
Tradotto in termini semplici: la Germania non accetta la prassi instaurata da Mario Draghi dell’acquisto incondizionato dei titoli di stato di emissione dei paesi in difficoltà (Italia, Spagna) da parte della BCE, questo comporta l’incostituzionalità rispetto alla costituzione tedesca e non è accettabile.
Le conseguenze sono le seguenti: gli Stati Uniti d’Europa non sono mai esistiti, la BCE dipende dalla Germania e l’euro sembra avere ormai un futuro molto incerto, se non segnato.
La questione non è puramente economica ma riveste un importante effetto politico è l’aspetto ‘politico’ di questa vicenda: di fatto, la Corte Costituzionale della Germania si pronuncia sull’operato dell’Unione europea, perché la BCE è l’asse portante dell’Europa dell’euro.
Gli Stati membri dell’Unione Europea, anche dopo l’entrata in vigore del contratto (Trattato) di Lisbona, restano signori (padroni) dei trattati, e la soglia verso lo Stato federale non è stata oltrepassata”. Questo mentre l’Italia, che ha addirittura cambiato la propria Costituzione per inserire il cosiddetto “equilibrio di bilancio” previsto dal Fiscal Compact!
Mentre la Germania, con la propria Corte Costituzionale, non solo nega l’esistenza degli Stati Uniti d’Europa, ma mette in discussione anche l’operato della BCE e della magistratura europea! Di fatto la Germania lancia un messaggio ‘politico’ preciso: se non farete quello che diciamo noi toglieremo la liquidità all’Eurozona determinando il patatrac!
Di fatto, la Corte Costituzionale tedesca sta impartendo precise direttive alla BCE, la cui gestione diventa un fatto ‘interno’ alla Germania. Uno schiaffo a piene mani ai tanti sostenitori dell’unità e della solidarietà europea. Il piatto viene servito freddo e la classe politica filoeuropeista ne dovrà trarre le conseguenze.
Fonte: New Front
Traduzione e aggiornamento : L.Lago
Spero tanto che, l Europa imploda al più presto!!!
Egregio Signor NICHOLAS, condividiamo il medesimo desiderio. Molti cordiali saluti. TEOCLIMENO
Arrivati a questo punto dovrebbe essere evidente a tutti lo scopo perseguito dai giudei: “incravattare” gli italiani.
Incrociamo le dita tutti.
Solo i nostri inetti governanti coi loro deliri europeisti non si sono ancora accorti che la Germania sta facendo del tutto per uscire dalla zona Euro. Vorrebbe uscirne indenne, ma non ci riuscirà pur progettandolo da anni e anni, perché la fuoriuscita dell’Italia dal cadavere putrefatto chiamato UE farà cadere tutto come un domino, specie Francia e ancor più Olanda, che dai soldi italiani in pratica dipende (essendo paese di papponi e pedofili legalizzati ci è abituata per legge appunto), ma anche la Germania farà lo schioppo che deve fare.
Questa cosa farà crollare finalmente la Matrix europea. Salvini sta addirittura riparlando in un video della possibilità di battere moneta nostra per combattere la catastrofe imminente, vuoi mica vedere che sta ritrovando il senno dei primi tempi?
Ma non basta avere moneta propria.
Il secondo passo deve essere necessariamente la nazionalizzazione di tutti gli enti e istituti privatizzati da politici delinquenti nel corso dei decenni, come consiglia il buon Marco Mori, persona che apprezzo molto.
Il capitalismo neoliberista è ufficialmente finito, ora si passa SERIAMENTE al socialismo (che non è quello del massone Marx per intenderci, ma il vero socialismo, quello con uno Stato che non fa pareggi di bilancio e non si comporta da azienda che deve fare profitto).