I veri obiettivi di Washington in Ucraina

di Finiam Cunningham

Washington ha deciso di aumentare la spinta alla guerra contro la Russia usando l’Ucraina per procura e utilizzando una narrativa contorta sull’aggressione e l’invasione russa.

Il segretario di Stato americano Antony Blinken sta facendo la spola in tutta Europa questa settimana va giurando che Washington “vuole disperatamente la pace, non la guerra” con la Russia. Questo sentimento permaloso arriva tra le notizie di ulteriori forniture di armi americane e britanniche dirette al regime di Kiev sostenuto dalla NATO.

L’Ucraina è già stata massicciamente armata dagli Stati Uniti da quando il colpo di stato sostenuto dalla CIA a Kiev nel 2014 ha portato al potere un regime neonazista ossessionato dall’antagonismo con la Russia. L’amministrazione Biden ha aumentato le scorte di missili anticarro e altre armi letali con piani per ulteriori aumenti. Ora emerge che sono in arrivo ulteriori forniture sia dagli Stati Uniti che dalla Gran Bretagna. La Gran Bretagna invierà armi anticarro in Ucraina insieme a “consiglieri militari”.

Mosca questa settimana ha condannato l’aumento del flusso di armi all’Ucraina, dicendo che sta alimentando incautamente tensioni già gravi. La nuova fornitura di missili anti-corazza da Stati Uniti e Gran Bretagna – segnalata solo pochi giorni dopo che la scorsa settimana sono stati condotti colloqui ad alto livello sulla sicurezza regionale tra funzionari russi e della NATO – sembrerebbe un’ulteriore prova che le potenze occidentali stanno segretamente spingendo per guerra con la Russia nonostante la loro retorica invochi una soluzione diplomatica.

La frenesia del guerrafondaio sembra aver preso il sopravvento su ogni dialogo ragionato o obbligo alla diplomazia e al diritto internazionale. Washington ei suoi alleati europei stanno alimentando l’isteria dei presunti piani di invasione russa per l’Ucraina. Blinken è volato a Kiev mercoledì affermando che la Russia era pronta a invadere l’Ucraina “imminentemente”. Il ministro degli Esteri americano è poi volato a Berlino per incontrare le controparti tedesche, britanniche e francesi per discutere di un ulteriore dolore economico alla Russia per la sua presunta “aggressione”. Il governo tedesco ha annunciato questa settimana di essere pronto a fermare il progetto del gas Nord Stream 2 “se la Russia avesse invaso l’Ucraina”.

Il New York Times ha riportato le affermazioni secondo cui la Russia stava chiudendo il personale dell’ambasciata a Kiev e ha ipotizzato che la mossa fosse un presagio dell’anticipazione della guerra da parte di Mosca. La Russia ha respinto il rapporto come infondato e ha affermato che il suo personale consolare stava lavorando normalmente in Ucraina. Anche il ministero degli Esteri ucraino sembrava corroborare le affermazioni della Russia.

La Russia ha ripetutamente respinto le accuse di un piano di invasione. Dice che i movimenti delle truppe all’interno dei suoi confini sono affari interni che non richiedono spiegazioni. Anche il New York Times, che ha spinto la narrativa dell’invasione, ha ammesso questa settimana che le affermazioni dell’intelligence americana sull’accumulo di truppe russe al confine con l’Ucraina non si sono concretizzate.

Mosca afferma che la formazione di accumulo militare avviene in realtà da parte delle forze armate ucraine supportate da consulenti militari statunitensi, britannici, canadesi e altri della NATO. La Russia sostiene che le accuse di un’invasione russa sono una copertura per il regime di Kiev sostenuto dalla NATO per lanciare un’offensiva contro la popolazione etnica russa dell’Ucraina sudorientale, che combatte una guerra civile con le forze di Kiev dal 2014, quando la CIA fomentò un colpo di Stato.

U.S. Secretary of State Antony Blinken

I Blinken incontreranno venerdì a Ginevra il principale diplomatico russo Sergei Lavrov. Il Cremlino ha affermato di aspettarsi una risposta scritta e legale dagli Stati Uniti in merito alle proposte di sicurezza che Mosca ha presentato la scorsa settimana ai funzionari americani e della NATO. Tali proposte includevano un impegno da parte degli Stati Uniti e della NATO a desistere da un’ulteriore espansione verso est e per il ritiro delle armi offensive esistenti dall’Europa orientale.

Gli alleati americani ed europei della NATO hanno già respinto verbalmente le proposte di sicurezza della Russia definendole “non accettabili”. Hanno affermato che la Russia non ha il veto sugli schieramenti della NATO. Questo è un rifiuto arrogante e provocatorio alle preoccupazioni della Russia per la minacciosa invasione di forze militari offensive ai suoi confini.

Gli Stati Uniti ei suoi partner sembrano deliberatamente gettare nell’erba alta le preoccupazioni esistenziali della Russia. Non ricambiare prontamente le garanzie di sicurezza che Mosca ha esplicitamente delineato la scorsa settimana mostra che il blocco NATO guidato dagli Stati Uniti sta minacciosamente giocando al tempo per indebolire la determinazione della Russia.

Antony Blinken ha addotto scuse stupide per non aver risposto alle proposte di sicurezza strategica della Russia dicendo che gli Stati Uniti devono prima consultarsi con altri alleati e partner della NATO. Washington sta facendo notare che è vincolata dall’obbligo di cercare consenso e consultazione. A Mosca viene detto che dovrà sospendere i suoi problemi di sicurezza mentre gli Stati Uniti conferiscono con le loro controparti europee. Chissà quando finirà quel nebuloso processo?

Forze russe

Curiosamente, non c’era bisogno di tale “consultazione” da parte di Washington quando ha deciso di ritirarsi drammaticamente dall’Afghanistan l’anno scorso. Dopo 20 anni di guerra stridente e futile, l’amministrazione Biden non si è degnata di informare gli altri membri della NATO dell’improvviso ritiro militare. In effetti, gli appelli europei a un ritiro più lento sono stati nettamente ignorati da Washington che aveva deciso unilateralmente di chiudere le operazioni in Afghanistan.

L’idea che gli Stati Uniti indulgano al consenso e alla consultazione tra i membri della NATO è un’assurda illusione. Washington, in quanto presunta potenza egemonica, decide da sola quando e quando non andare in guerra, e i suoi subordinati della NATO si allineano come dei bravi piccoli lacchè che sono.

La militarizzazione in Ucraina è guidata dagli Stati Uniti, insieme al loro fidato bulldog britannico. La conclusione è che Washington ha deciso di aumentare la spinta alla guerra contro la Russia usando l’Ucraina come procuratrice e usando una narrativa contorta sull’aggressione e l’invasione russa. Il rifiuto di una storica distensione di sicurezza con Mosca è mascherato dalla facciata di Washington che sembra essere cavalleresca e cortese nel trovare presumibilmente un consenso con gli alleati.

Fonte: Strategic Culture

Traduzione: Luciano Lago

7 thoughts on “I veri obiettivi di Washington in Ucraina

  1. La situazione in Ucraina è caotica, l’economia è completamente distrutta, l’energia elettrica va e viene, nelle centrali termoelettriche ormai pare brucino invece del carbone il poco gas rimasto, rifiuti e perfino paglia, le scuole sono perlopiù chiuse in quanto non riscaldate, le aziende sono chiuse per mancanza di fondi, elettricità e materie prime, gli anglosionisti speravano che la Russia fosse così babbea da continuare ad assistere l’economia ucraina mentre loro gli piazzavano i missili a Kharkiv, in attesa di mettere i marines a fare la guardia al Cremlino, con inquilino magari Navalny.
    Il quale pare porti sfiga, poche settimane fa lo shabbot goy Sassoli presidente del parlamento europeo ha consegnato il premio Sakharov alla figlia di Navalny e nel giro di un paio di settimane è morto di polmonite pare da legionella, forse aveva fatto la terza dose da Pfizer che gli ha distrutto il sistema immunitario, ma tanto era un goy e non era più utile alla causa degli Eletti.
    La Russia non ha necessità di invadere il Donbass e tantomeno l’intera Ucraina in quanto ci vorrebbe secondo qualche analista mezzo milione di uomini e i russi possono metterne in campo 100000, l’esercito ucraino non ha copertura aerea tranne i Bayraktar e qualche MiG 21 quindi se finisce a portata dell’artiglieria russa lo disintegrano, forse è questo quello che si aspetta la Russia, o la resa dell’Ucraina secondo i protocolli di Minsk e quindi la federalizzazione del paese, quindi con il diritto di Donbass, Kharkiv, Zaporozhe e Odessa di secedere verso la Russia mentre la Bucovina andrebbe verso la Romania come la Moldova, e la Transnistria raggiungerebbe la Russia, e la Transcarpazia raggiungerebbe l’Ungheria, quello che resta entrerebbe forse nella UE, se continua ad esistere, ma difficile perchè ormai i russi hanno dirottato il gas verso la Cina e le difficoltà economiche che ne conseguono faranno esplodere euro, UE e NATO, oppure la distruzione dell’esercito ucraino, composto ormai in gran parte da donne, vecchi e ragazzi, e quindi la dissoluzione dello stato ucraino con l’eliminazione dell’unico elemento unificante rimasto.

    1. e’ da meta’ novembre che dice che in ucraina non hanno piu’ corrente, siamo quasi a febbraio…

      1. saranno forse 3 anni, o poco più. che ti leggo, e a quanto pare a morire c’è sempre tempo. Ecco un’altro s porco disfattista. Ma fatti 4 dosi di Astrazeneca se proprio non ti piace lo Pfizer, maledetto itali ano

  2. Certo dovete ammettere che gli Usa sono bravi a fare gli spot e reale quello che desiderano, purtroppo la Russia no e passa dalla parte del toro, Secondo me non ha le palle e nemmeno i mezzi per contrastare gli Usa e Company, Se uno è cosciente dei propri mezzi non si fa prendere per il c..o e stringere il cappio al collo piano piano fino a farsi soffocare.

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