I magistrati di Aosta contestano i provvedimenti restrittivi del Governo Conte

di Luciano Lago

Mentre rimangono in “assordante silenzio” le massime autorità dello Stato, dal Presidente della Repubblica alla Corte Costituzionale, quelle che dovrebbero esercitare il controllo sull’operato del Governo, quando questo, il governo Conte, travalica le sue funzioni e viola sistemasticamente, con i suoi decreti, le norme costituzionali, si fa sentire invece la voce dei magistrati di Aosta.
Questi valorosi magistrati hanno infatti contestato le norme repressive del governo sul diritto di uscire singolarmente dei cittadini. In particolare i magistrati di Aosta, tutti insieme da quelli del Tribunale a quelli delle Procure, si sono pronunciati contro il divieto di passeggiata individuale che non deve considerarsi un illecito durante l’emergenza coronavirus. Non esiste una legge che possa proibire l’esercizio di un diritto salutare per qualsiasi cittadino che voglia fare una passeggiata , ed in particolare in aree boschive di montagna, collinari e di campagna. Pertanto non sono validi gli atti amministrativi emessi dalla Presidenza del Consiglio dei ministri che inibiscono tale diritto.

Passeggiata in Val d’Aosta


La stessa Regione Valle D’Aosta ha preso atto del pronunciamento dei magistrati ed ha dovuto inviare una lettera al Governo nazionale al fine di avere un parere sull’interpretazione definitiva del decreto della Presidenza sugli spostamenti dalla propria abitazione per evitare la diffusione del contagio.
Da questa presa di posizione dei magistrati, che ha avuto eco favorevole da parte di molti cittadini, esponenti della cultura e delle associazioni, discendono molte conseguenze che possono essere estese in tutta Italia.
La prima conseguenza è che, se confermata, tutte le sanzioni comminate dalle forze dell’ordine per le passeggiate in solitaria sono da considerarsi invalide e come tali valgono quanto la carta straccia. La seconda conseguenza è che, con questo pronunciamento, si prende atto che il governo sta violando le leggi e la costituzione che stabilisce i diritti fondamentali delle persone, che sta commettendo un evidente abuso di autorità e sta dilapidando enormi risorse pubbliche nel mobilitare tutto l’apparato delle Forze dell’Ordine e dell’Esercito per reprimere queste che sono azioni perfettamente lecite dei cittadini.


Possiamo facilmente pensare che altrettanto succederà per molta parte degli altri decreti che il governo Conte ha emesso in continuazione in questi giorni, senza alcun mandato del Parlamento. Possiamo augurarci che la magistratura e la Corte Costituzionale si pronuncino presto anche su provvedimenti che violano il principio della inviolabilità della persona, come quelli contro il principio della libertà di cura, incluso anche il diritto a non essere spiati e tracciati da qualsiasi autorità mediante tracciamenti, app, braccialetti e altri marchingegni. Per non parlare della libertà di opinione e di movimento anche per gli anziani over 65 anni, quelli che il fratello del “commissario Montalbano”, nel Lazio, vorrebbe costringere in casa fino al mese di Dicembre.
Prima che il regime metta il bavaglio anche ai magistrati non conformi, tutti i cittadini dovrebbero muoversi e far sentire la propria voce. Urlare forte “Libertà e No al Regime” è un dovere per tutti i cittadini liberi.

Quello che gli altri non dicono

© 2023 · controinformazione.info · site by madidus