I funzionari del Dipartimento di Stato USA si sono scontrati con la delegazione cinese a Roma

di Luciano Lago

Il confronto non poteva essere più stridente: da un lato la calma e l’impassibilità asiatica dei diplomatici cinesi, dall’altro il nervosismo esagitato dei diplomatici statunitensi diretti da Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale, venuto a Roma per incontrare il massimo funzionario della politica estera cinese, Yang Jiechi.
Gli Stati Uniti cercavano l’impegno della Cina, una grande potenza che può esercitare il suo ruolo sulla scena mondiale e trovare una via di intermediazione con la Russia di Putin nel sanguinoso conflitto in corso in Ucraina. Tuttavia le questioni che Sullivan e la sua squadra intendevano trattare erano anche quella delle sanzioni alla Russia, con un possibile impegno della Cina a rispettarle e la questione Taiwan, su cui Pechino non transige.
L’incontro a Roma di Jake Sullivan con la controparte cinese ha lasciato i funzionari statunitensi pessimisti sull’idea di allontanare Pechino dal sostenere Mosca. La riunione riferiscono che è durata per sette ore ed ha avuto momenti di frizione.
Sembra che Sullivan si sia spazientito aspettandosi risposte da Yang Jiechi che non sono arrivate e che hanno messo alla prova la tenuta di nervi dell’americano di frote all’impassibilità cinese. Gli Statunitensi non sono abituati al fatto che le loro direttive non vengono prese in considerazione e, nel caso della Cina, arrivano delle risposte molto sprezzanti.
La Cina ha già deciso di fornire alla Russia sostegno economico e finanziario durante la sua guerra contro l’ Ucraina e sta pensando di inviare rifornimenti militari come droni armati, questo è quanto temono i funzionari statunitensi.
Secondo un funzionario USA “ (i cinesi)Hanno già deciso di fornire supporto economico e finanziario, e lo hanno sottolineato oggi. La domanda è davvero se andranno oltre”.
La Russia ha necessità di aiuti economici e finanziari, per fronteggiare le devastanti sanzioni imposte dagli Stati Uniti e dai suoi alleati e la Cina è il suo alleato e partner a cui Mosca intende rivolgersi.. Il paese è a rischio di insolvenza sui pagamenti del debito, con due pagamenti di interessi dovuti mercoledì, anche se avrà un periodo di grazia di 30 giorni ma una buona parte delle sue riserve valutarie sono bloccate. Tuttavia Mosca si può giocare la carta cinese, visto che detiene ancora parte delle sue riserve in yuan, quindi Pechino potrà intervenire per fornire assistenza immediata.

Che piaccia o no agli USA, Xi Jinping e Putin si sono uniti nella loro visione condivisa di porre fine al predominio degli arroganti americani e questa è l’occasione per la Cina per dimostrare da quale parte sta.
Tutto lascia prevedere che la Cina e la Russia agiranno di concerto e sarà uno scontro duro con gli Stati Uniti e con l’Occidente, tanto da poter prevedere una resa dei conti fra le due parti, dove ci saranno sicuramente sorprese.

One thought on “I funzionari del Dipartimento di Stato USA si sono scontrati con la delegazione cinese a Roma

  1. Cosa si dovevano aspetttare gli USA dalla Cina, se non ricevere pan per focaccia, cioè ostruzionismo su tutti i fronti? E’ dal 1949 che cocciutamente impediscono la riunificazione dell’isola ribelle col continente e adesso chiedono collaborazione dai cinesi? Ridicoli e patetici! Devono sempre tener presente l’antico adagio latino: “Do ut des…” Perchè sono convinto che il motivo del misero fallimento della trattativa è solo quello, anche se sottaciuto.

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