Gli USA alla ricerca della “Minaccia Cinese” per promuovere una corsa agli armamenti anche in Asia

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump incontrerà presto il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg per parlare della “minaccia cinese”.

Alcune persone negli Stati Uniti stanno considerando che la NATO ha trovato un nuovo nemico, che sarebbe la Cina, secondo Ai Jun del Global Times.

Il 25 ottobre, il segretario alla Difesa degli Stati Uniti Mark Esper ha dichiarato: “Gli alleati della NATO devono considerare attentamente i rischi a lungo termine delle scelte che fanno riguardo alle reti 5G … Sono lieto che la NATO stia andando avanti per valutare più a fondo le sfide a lungo termine che un la Cina in crescita e più assertiva si presenta all’alleanza. “

Gli Stati Uniti hanno già suggerito che la NATO si concentrerà sulla “minaccia” rappresentata da Pechino in altre occasioni.

Da parte sua, anche la NATO ha espresso questa preoccupazione, con Stoltenberg che afferma che l’organizzazione deve comprendere le implicazioni dell’ascesa cinese e quanto questa potrebbe costituire una minaccia per i paesi membri.

La NATO, come qualsiasi organizzazione militare, ha bisogno di un nemico comune. Una nuova guerra fredda sembra avvicinarsi alla regione dell’Asia del Pacifico. Il 26 settembre, il primo dialogo quadrilatero sulla sicurezza, noto come Quad, si è svolto tra Stati Uniti, Giappone, India e Australia. Il Quad si concentra sulla Cina con l’obiettivo di creare una “NATO asiatica”.

A peggiorare le cose, alcune persone e forze nella regione stanno seguendo le orme degli Stati Uniti, esagerando la cosiddetta “minaccia cinese”.

Washington avrebbe etichettato la Cina come “potenza rivale” per creare uno scontro globale contro Pechino. Tuttavia, se altri paesi seguono i passi degli Stati Uniti, probabilmente pagheranno un prezzo più elevato.

Negli ultimi decenni, la Cina ha sviluppato la sua economia a un ritmo rapido, cercando di aumentare la cooperazione economica con altri paesi. Inoltre, sta sviluppando il suo potere militare e, sebbene il paese abbia una filosofia militare “difensiva”, questo non gli impedirà di affrontare minacce o provocazioni.

Ecco perché, quando Stoltenberg ha fatto dichiarazioni dirette alla Cina, lui e i leader dei paesi della NATO dovrebbero tenere presente che l’ostilità militare può essere facilmente sentita.

Accerchiamento degli USA alla Cina


Nota: Sembra che l’Amministrazione di Washington non si accontenti più di aver suscitato una nuova guerra fredda con la Federazione Russa, installando basi militari e missilistiche sotto i confini della Russia e concentrando le sue truppe ed armamenti dai paesi baltici alla frontiera polacca, all’Ucraina e ai confini della Romania. Sembra, dalle dichiarazioni di Srtoltemberg e di Pompeo, che adesso voglia suscitare una nuova forma di tensione e di ostilità anche nei confronti della Cina. La domanda è se gli alleati europei vorranno seguire l’elite guerrafondaia degli USA in una nuova corsa agli armamenti ed alle provocazioni e quanto questa sia conveniente per i loro interessi.

Traduzione e nota: Luciano Lago

2 thoughts on “Gli USA alla ricerca della “Minaccia Cinese” per promuovere una corsa agli armamenti anche in Asia

  1. Hanno rotto i coglioni questi tarati mentali. Il mondo ha bisogno di pace e prosperità. Gli USA sono dei miserabili falliti senza alcuna nuova idea se non la guerra. Consiglio di farla finita con questi pezzenti con problemi esistenziali.

  2. Oggi è uscita la notizia che una squadra navale cinese guidata dalla prima portaerei cinese di costruzione nazionale ha minacciosamente incrociato davanti alle coste di Taiwan,
    Per adesso la marina militare cinese ha due portaerei operative ed una in via di completamento, a cui ne seguirà subito l’impostazione di una quarta, probabilmente nucleare.
    In tutto ne sono previste sei, di cui forse due nucleari, comunque nuovissime e ultramoderne, mentre la marina USA ne ha una decina quasi tutte vecchie e malandate sempre in bacino.
    La Cina si profila come la nuova padrona del Pacifico e dell’Indiano, se la Russia recuperasse l’Ucraina con la sua industria cantieristica potrebbe impostare un paio di portaerei e dominare l’Atlantico.

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