EVOLUZIONE E PARAOCCHI
di Marco Della Luna
Sono in corso precise e profonde trasformazioni strutturali dell’ordinamento sociale, su scala mondiale, che la comunicazione politica per le masse non menziona o menziona solo velatamente, senza mai parlare di come esse hanno ridotto il ruolo della politica. Ne menziono qui alcune particolarmente chiare e rilevanti, per poi descrivere i principali fattori che ostacolano il loro pubblico riconoscimento. In compenso, recenti vicende legate alla crisi economica e alla globalizzazione hanno fatto capire all’opinione pubblica che le nazioni sono governate da una oligarchia e non dalle istituzioni ufficiali.
La prima e più nota delle trasformazioni globale in corso, è ‘orizzontale’, è la globalizzazione-centralizzazione dei mercati e del potere anche politico e giudiziario, con il conseguente svuotamento-soppiantamento degli Stati nazionali e delle rappresentanze e lealtà nazionali.
La seconda è ‘verticale’, è il trasferimento del potere effettivo da soggetti pubblici, visibili e in qualche modo responsabili (politicamente, giudiziariamente), a soggetti privati, non esposti, non responsabili (non eletti, non sindacabili giudiziariamente), che studiano e prendono dietro porte chiuse le grandi decisioni e dirigono i governi da sopra di essi – l’Unione Europea è un ottimo esempio di ciò.
La terza, è che i popoli diventano superflui e ininfluenti perché l’economia finanziarizzata non ha più bisogno, per produrre ricchezza e mantenere il potere costituito, di produrre e vendere grandi quantità di beni reali né eserciti di massa, quindi i cittadini, come lavoratori-consumatori-combattenti hanno perso utilità per il sistema, e con essa rilevanza politica; da qui il diffondersi della povertà e la perdita di diritti dei lavoratori.
La quarta, è la capacità tecnologica, che i manovratori del potere stanno sempre più acquisendo, di monitorare e influenzare anche biologicamente i singoli e la società, è persino le condizioni metereologiche. con mezzi praticamente irresistibili.
Veniamo ora ai paraocchi, cioè ai principali fattori che impediscono all’opinione pubblica di capire come funzionano e come si stanno evolvendo la società e l’ordinamento giuridico, e che così li rendono psicologicamente accettabili alla massa. Infatti la gente non sopporta di sentirsi impotente entro un sistema ingiusto, illegittimo e sopraffattore, quindi accetta ogni aiuto per costruirsi l’illusione di vivere in un sistema complessivamente legittimo, visibile e ben intenzionato.
In primo luogo si tende a pensare che i processi decisionali e le intenzioni dei soggetti istituzionali, politici ed economici siano quelli dichiarati anziché altri, nascosti e dissimulati – anche se da Machiavelli in poi la politologia insegna che le cose stanno proprio così.
In secondo luogo, si tende a pensare che l’uomo e la collettività e il loro bene siano il fine dell’azione dello Stato, mentre al contrario i detentori del potere ‘tengono’ la collettività come un loro strumento, similmente a come l’allevatore tiene il bestiame; e gli Stati, al loro interno e nei rapporti internazionali, agiscono non secondo i principi legalied etici con cui si legittimano, bensì cercando sopraffazione e sfruttamento.
In terzo luogo si tende a pensare che il potere reale coincida col potere ufficialmente visibile e pubblico, istituzionale, controllabile politicamente e giudiziariamente, anziché essere detenuto da soggetti autoreferenziali. non responsabili e scarsamente visibili.
In quarto luogo si tende a pensare che la legalità sia complessivamente osservata soprattutto dai poteri pubblici e delle istituzioni, e difesa dalla giustizia – mentre non è affatto così, anzi prevalgono le decisioni illegali e il potere giudiziario strutturalmente si occupa di mascherare, legittimare, preservare i rapporti di forza, privilegio e interesse reali, indipendentemente dalla loro illegalità, mantenendo una apparenza di legittimità agli occhi della massa.
In quinto luogo, si tende a credere, in conformità al catechismo neoliberale dei mass media e delle istituzioni, che il mercato libero esista, che sia efficiente, e che tenda alla crescita economica, mentre al contrario il mercato non è libero ma controllato da cartelli; non è efficiente, perché non tende ad aumentare la produzione di beni della vita né a prevenire o curare le crisi, ma a produrne in continuazione, per speculare e condizionare i governi grazie ad esse; ed, essendo un mercato dominato dalla finanza, non tende a produrre ricchezza reale.
In sesto luogo, nella recessione-stagnazione economica si tende a non vedere che esse sono tali solo per la popolazione generale, mentre per l’élite dominante, per i manovratori, esse comportano un grande incremento di ricchezza e potere rispetto alla società complessiva.

I detentori apicali del potere, i pianificatori-manovratori di lungo termine, da qualche decennio si stanno servendo delle dinamiche del capitalismo finanziario che distrugge insieme le sicurezze private e le strutture pubbliche rappresentative dei popoli, nonché della sua capacità di condizionare i comportamenti collettivi e individuali, allo scopo di preparare e attivare gli strumenti per la riduzione della popolazione, dei consumi e delle emissioni: riduzione che pare indispensabile per salvare il pianeta.
Come lo sviluppo economico è stato fermato e avviato alla sua inversione dal cartello mondiale privato della moneta e del credito attraverso la creazione orchestrata di una carestia monetaria, giustificata con false teorie economiche, e che moltiplica le ricchezze della classe globale dominante diffondendo la povertà nella popolazione generale, così la dinamica (animal spirits) del profitto capitalistico e monopolistico viene sfruttata per creare, attraverso la privatizzazione della produzione e del commercio delle risorse alimentari (terreni, sementi, chimica) nelle mani di un cartello globale.
Questa condizione orchestrata di carestia alimentare globale, combinata con la carestia monetaria, in una prima fase opera una progressiva estrazione di ricchezza e reddito dalle nazioni (cittadini, imprese, settore pubblico); e, in una seconda fase, prepara la soluzione del problema eco-demografico, appoggiata da farmaci contaminati e contaminanti alimentari nonché ambientali che abbassano le difese immunitarie e la fertilità, minano il sistema nervoso, e innalzano la morbilità soprattutto degenerativa nella popolazione generale.
Il nemico della biosfera, dell’ambiente, ultimamente sono i sette miliardi di sovrappopolazione, coi loro consumi e le loro emissioni – e quella sopra sembra essere la cura che è stata pianificata.
Vorrei ricordare quanto sopra a coloro che credono ancora che si possa rilanciare la natalità e lo sviluppo economico.
Fonte: Marco Della Luna
Ottimo articolo che non accenna assolutamente al fattore divertimento che è importante per distrarre l’attenzione delle masse. Infatti la pubbilictà su football (là dove questo è sentito molto) o sul baseball (negli Usa) spingono le masse idiote a porgere attenzione a questi pupazzi di giocatori strapagati milioni per inseguire palle. La prima cosa da fare è smettere di porre attenzione ai giochi , chiudere la tv e leggere info su internet. Questo sarebbe già un buon inizio di sveglia.
ottima analisi su quanto danno faccia la democrazia alle popolazioni del mondo. Russia e Cina sono l’alternativa trainante anche per altre Nazioni a quel sistema giudaico che però a tanti piace, siano essi di classe media che proletaria, basti pensare a chi di lavoro fa la guardia: persone armate e sempre meno in divisa; la risposta è la milizia popolare che li sostituisca. Non credo ci si possa arrivare pacificamente, in certi paesi penso non ci si arriverà mai, non manca la forza, manca lo spirito giusto e la rettitudine morale
Internet è manipolato dalle stesse persone. L’unica cosa da fare è una rivolta di massa e esproprio dei beni di questi farabutti parassita sanguisughe.
sei molto in minoranza (anch’io)
Una parte dell’analisi relativa alle trasformazioni economiche, sociali e politiche contenuta nell’articolo era già evidente una decina e più di anni addietro ed è stata oggetto di saggi del filosofo Costanzo Preve (e miei).
Condivido l’analisi e mi sembra anche inutile precisarlo ….
La cosa più difficile, per eventuali rivoluzionari futuri, sarà quella di annientare/sterminare l’élite finanziaria-giudaica che oggi ha in mano le leve del potere effettivo.
Si dovrà cominciare dai cuoi servi e collaborazionisti, a livello nazionale.
Cari saluti
non c’è mai stata altra soluzione finale
Più o meno in tutto il mondo, con ammirazione e rispetto, si studiano le teorie sociologiche di Vilfredo Pareto. In Italia , ovviamente, di Vilfredo Pareto e della sua scuola sociologica o non si parla oppure si parla lo stretto necessario. Dico questo senza volermi intruppare nell’esercito di esterofili che non sa ragionare delle cose di casa nostra senza riportarsi ad ogni pie’ sospinto a tutto quanto accade negli altri paesi, citati quali fulgidi esempi da contrapporre al provincialismo di casa nostra.
Nato a Parigi nel 1848 da genitori italiani e morto a Torino nel 1923 dove, nel 1869, si era laureato al Politecnico e dove aveva intrapreso la sua carriera nell’industria in qualità di direttore delle ‘Ferriere italiane’, Vilfredo Pareto è conosciuto quale sociologo che meglio di ogni altro ha dimostrato come tutte le società dominate da èlites e come le èlites vengano scalzate dal potere da altre èlites giunte a debita maturazione.
Ci sono due caratteristiche che contraddistinguono i tempi che viviamo. La prima riguarda il Potere che ha assunto oggi forme più complesse in quanto sempre più dinamico, ‘circolare’, presente in una moltitudine di gangli posti orizzontalmente nella struttura societaria quand’anche riconducibili, sempre in forma complessa, a fulcri onnipotenti annidanti nelle stanze ‘nobili’ dell’alta finanza.
La seconda caratteristica riguarda la qualità delle “volpi” e dei “leoni”. E’ notoria infatti la teoria di Pareto secondo la quale le società procedono e si rinnovano tramite l’alternanza di due èlites: quella delle “volpi” e quella dei “leoni”. Nell’immaginario popolare le volpi, si sa, sono paradigma di astuzia, e i leoni di forza. Dunque, nella storia delle singole società e, alla lunga, dell’umanità si succedono periodi in cui a dominare sono le “volpi”, e altri in cui a dominare sono i “leoni”. L’èlite delle “volpi” gioca d’astuzia, e con l’astuzia trama per conquistare il potere. Una volta ottenutolo, però, è indispensabile mantenerlo: l’organismo-Stato ha un fortissimo istinto di conservazione, per cui, dopo essere nato e cresciuto, ha la necessità di autoconservarsi al fine di perpetuarsi. Fuor di metafora, lo Stato fa il possibile per mantenere sempre intatte e immutate le condizioni che ne hanno permesso l’instaurarsi e il consolidarsi, e a questo scopo non disdegna i mezzi coercitivi: frattanto, ben sapendo di avere una durata limitata nel tempo (il tempo della Storia, com’è noto, può essere di secoli), cerca di gettare le basi per future forme statuali in grado di perpetuarne l’orientamento e le istanze. Torniamo alle nostre èlites: quella delle “volpi”, dunque, sa di poter contare sulla propria astuzia, ma sa anche di essere debole; quindi è costretta a ricorrere a mezzi “forti” per continuare ad esercitare il proprio potere, e ad affidarsi ad elementi ‘forti’ – i “leoni” – per garantirsi il consenso – cioè, in ultima analisi, la sopravvivenza. Ma gli elementi ‘forti’ prescelti, proprio in virtù della loro necessaria familiarità con le stanze dei potenti, finiscono per conoscerne i segreti tanto bene da osare di affrontarli, sicuri della forza – appunto – e del delicato quanto instabile equilibrio su cui si reggono le “volpi”. Basta una spinta, e il gioco è fatto: i “leoni”sfondano e si attestano saldamente sulle posizioni di potere conquistate senza troppa (relativamente) fatica. Ma secondo una legge ferrea delle vicende politiche e sociali, ogni movimento non ha che due possibili sorti, e tertium non datur: o continua a restare in movimento, e come tale è destinato a cristallizzarsi e a perdere nel tempo la maggior parte di quelle caratteristiche che, in quanto movimento, gli avevano permesso di scalzare l’istituzione precedente. Il potere, secondo il detto di una “volpe” squisita dei nostri tempi, logora chi non ce l’ha: e i “leoni” si preparano a sacrificare ben presto il loro movimento in vista di un’istituzione meno aggressiva ma – si spera – più stabile. Altrettanto presto, però, i “leoni” si rendono conto che per sua stessa natura l’istituzione è frutto di convenzione, e non di forza; e la convenzione nasce dall’accurato esercizio della mediazione e della diplomazia (nome nobile del volgare compromesso). Doti, queste, di cui sono maestre le “volpi”. Inevitabilmente, quindi, i “leoni” sono costretti a circondarsi di una nuova generazione di “volpi” che li aiuti a destreggiarsi nei labirinti del potere e dei rapporti interni ed esteri, affinchè lo Stato forte che essi hanno creato si mantenga tale e sopravviva ai suoi fondatori per un lasso di tempo ragionevolmente lungo. Ma questa volta sono le “volpi” a godere di una frequentazione sempre più intima dei potenti, e non tardano ad approfittarne: lavorando nell’ombra, per generazioni di legislature e di uomini, erodono dalle fondamenta lo Stato leonino fino al momento in cui il consenso, abilmente manipolato, sarà tutto dalla parte delle “volpi” contro i “leoni”. A quel punto i giochi saranno fatti: il cerchio si chiude, e tutto ricomincia.
Digitate :” Scott Ritter l’Europa e’ una colonia”
Si sa che siamo niente sed vaste, non c’è via di scampo, i governi di tutti i paesi complici della schifezza sionista adottano tattiche politiche per assecondare il volere del mostro e per avere piccoli privilegi alla faccia delle masse cazzone…ma ci sta bene, meritiamo di essere sodomizzati dagli yankee sionist negher, non meritiamo altro.
Mah per me leggere sti articoli e’ uno strazio e’ come frugare nel falso ormai ho gia visto che Ben pochi hanno capito siete sotto ipnosi collettiva rincoglionimento coatto di massa ,questi scribacchini come della Luna raccontano quello che volete sentirvi dire vi circuiscono sanno come adescare ,ma voi non capite niente come al solito dormite beatamente ,Internet e’ da chiudere subito ci stanno robe da galera depravazione cattivi esempi corruzione morale di giovani e adulti stravolgimento di tutti i valori l’anormalita diventa una virtu Ecc siete talmente scalcagnati che ormai siete diventati indifferenti a tutto ,avete I Negri che vi girano in casa e ve ne vantate pure ,siete uns selva di gigioni che farebbe meglio a prenotarsi uno scranno da Baal , parlare con le scimmie da piu soddisfazione, i controinformatori sono I primi a ingannarvi soon le soldatesche le prime linee degli ebrei e dei massoni padroni assoluti del Web
Consiglio al “commentatore” MAX DEWA di assumere meno sostanze stup(ido)facenti …
Fra l’altro, pare che anche lui utilizzi internet, perché altrimenti noi, sotto ipnosi collettiva, non potrenno leggere le sue “piacevolezze”.
Cari saluti
Ma Orso lei dovrebbe sapere che internet e’ stato creato apposta per dar lavoro a torme di blogger massoni e ebrei traditori che si vendono Per 4 denari ,prostitute intellettuali a tutte le latitudini , io gli articoli nei siti non li leggo neanche piu so gia che vendono merce avariata , LA mia fonte soon I libri ma non i libri scritti dagli ebrei e dai massoni ,esempio digitate ” henry delassus PDF Ita” capisce orso ?
guarda che io con te mi diverto (un po’ come il gatto col topo) e anche perché a delle volte riesci pure a farmi sorridere ma fai attenzione che l’Orso è adirato, non ha la mia tolleranza, prende e ti sbrana subito. Anche perché io passo da una vagina all’altra mentre lui probabilmente si alza ancora presto la mattina quindi …