Emergono gli “stretti rapporti” dell’Arabia Saudita con Washington

L’Arabia Saudita è uno stretto collaboratore dell’Agenzia della Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti (NSA) nel portare a compimento operazioni di spionaggio nella regione del Medio Oriente, questo  lo chiariscono  le ultime rivelazioni realizzate dall’agente della NSA, Edward Snowden.

D’accordo con i documenti fatti pubblici il Sabato da Glenn Greenwald e d Murtaza Hussain, nella rivista digitale, “The Intercept”, dal 2013 Riad e Washington mantengono una alta integrazione, la NSA e i Ministeri dell’Interno e della Difesa del paese arabo condividono le informazioni di intelligence destinate allo spionaggio.

Come sottolinea l’informativa, dopo che il direttore della Intelligence statunitense, James Clapper, aveva approvato l’espansione del programma nel dicembre del 2012 e nell’ambito del progetto “Sigint (segnale di intelligenza), la NSA ha intensificato la sua cooperazione con l’Arabia Saudita nei programmi di spionaggio elettronico.

Su questa linea, aggiunge, la NSA ha consegnato al Ministero saudita dell’Interno una “consulenza tecnica nelle tematiche della Sigint”, che include le modalità di approfittare delle vulnerabilità e l’acquisizione di obiettivi, così come la capacità di raccogliere dati da fonti sensibili ed appoggio analitico e tecnico, tra l’altro.

Allo stesso modo fornisce un servizio di decriptazione sensibile al Ministero dell’Interno contro gli obiettivi terroristici di reciproco interesse, così come le tecnologie di vigilanza di punta. In cambio il Ministero dell’Interno dell’Arabia Saudita proporziona alla parte statunitense a possibilità di accesso alla detenzione remota nella Regione del Golfo Persico ed informazioni circa le attività di presunti terroristi nel paese arabo.
Occorre ricordare che l’Arabia Saudita è uno dei principali alleati degli Stati Uniti nella regione medio orientale ed è implicata nei piani americani per la destabilizzazione della zona. L’Arabia Saudita in particolare ha ispirato e  finanziato  i gruppi terroristi  wahabiti e sunniti che operano in Siria, poi in Iraq, mentre gli Stati Uniti hanno provveduto a fornire le armi, l’addestramento ed il supporto logistico a tali gruppi per rovesciare il regime di al-Assad.

Il piano per la destabilizzazione della Siria era stato coordinato tra Washingon e Ryad ma non ha avuto successo per la resistenza opposta dall’Esercito Nazionale siriano spalleggiato  da Hezbollah e rifornito di armi ed equipaggiamenti dall’Iran e dalla Russia.

Dal 20013, Snowden ha filtrato vari documenti circa il programma di spionaggio massiccio degli Stati Uniti, tanto a livello nazionale che internazionale, violando i diritti umani e la sfera privata delle persone, fatto che ha suscitato una grande indignazione in tutto il mondo.

Fonti:    Hispantv     The Intercept

Traduzione: Luciano Lago

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